C’era una volta su un treno un signore
Che scrisse tutta la vita parole
Le scriveva con le dita
Nessuno gli aveva insegnato mai come tenere una matita
Le scriveva con le dita
Le parole di una vita
Le imprimeva dentro al cuore
Quei miliardi di parole
Camminava lento e stanco
Ogni passo un dolore al fianco
Era vecchio ma era vivo
Lo sapeva, lo sentivo
Spiegava a tutti che era un uditore
Aveva il cuore colmo di parole
Le parole di una vita
Che scriveva con le dita
Le parole dentro al cuore
Per colmare il suo dolore
Il dolore mai sopito
Di quel figlio che aveva tradito
L’aveva lasciato in ferrovia
Gli disse vattene pure via
Da quel giorno lui scrive parole
Per non pensare a quel dolore
E se una lacrima riga il suo viso
Lui la nasconde con un sorriso
Con quel sorriso esprime dolore
Che non può esprimere con le parole
Guarda con aria triste i bambini
Guarda i padri cullare i piccini
E una ferita gli si apre nel cuore
Ma non escon fuori quei miliardi di parole
Se tu lo incontri non lo ascoltare
Solo te vorrà sentir parlare
Così da riempire ancora il suo cuore
E far tacere quel dolore
Se tu lo incontri non ti girare
Dove i suoi occhi stanno a guardare
Soltanto il vuoto vedresti li accanto
Dove lui vede il motivo del pianto
C’era una volta su un treno un signore
Che tutta la vita scrisse parole
Che tenne sempre lì dentro al suo cuore
Senza riuscire a sopire il dolore