E’ il Poeta quella cosa
che se beve una gazzosa
poi declama tutta notte
sui piaceri della botte.
E’ il Poeta quella cosa
che se vede una graziosa
gliela canta e gliela suona
fino a quando si spolmona.
E’ il Poeta quella cosa
che se vede una cenciosa
sulla bocca le dà un bacio
e la cambia in un batracio.
E’ il Poeta quella cosa
che se vede una mimosa
senza sforzo e senza sfarzo
ti s’inventa l’Otto Marzo.
E’ il Poeta quella cosa
che vedendola radiosa
dice all’Alba: “Se permetti
vorrei darti due colpetti”.
E’ il Poeta quella cosa
che durante una noiosa
festa in casa di banchieri
scruta il fondo dei bicchieri.
E’ il Poeta quella cosa
che nel declamar la rosa
con la rima s’impappina
e ripiega sulla spina.
E’ il Poeta quella cosa
che nel giorno in cui si sposa
manderà la moglie in bianco
“D’amor strutto, sono stanco”.
E’ il Poeta quella cosa
che il suo sentimento dosa:
una stilla in ogni verso
ma ogni stilla è un universo.
E’ il Poeta quella cosa
che se incontra Maria Rosa
preso d’estro le sussurra:
“Io ti amo, Maria Azzurra!”
E’ il Poeta quella cosa
che di notte non riposa
senza dar sublimazione
a parvenza d’erezione.
E’ il Poeta quella cosa
che di rabbia mangia a iosa
se per quanti versi sparga
mai un premio né una targa.
E’ il Poeta quella cosa
da una sorda rabbia rosa
che il suo genio non emerga
pur se usato abbia le terga.