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Tentativo

  1. #1
    Pantagruelico
    Uomo 36 anni da Venezia
    Iscrizione: 5/3/2006
    Messaggi: 10,799
    Piaciuto: 12 volte

    Predefinito Tentativo

    Un'altra "cosa" ( non so come definirla) scritta da me. Ho completato tre capitoli, poi come al solito ho lasciato tutto. Posto il primo.



    Capitolo 1
    “Non farlo Amanda, ti prego.”- Le sue parole, gelide, trapassarono tutto il salone.
    La sua mano tremava, l’indice della mano destra era pronto a premere quel grilletto, un solo secondo e l’avrebbe fatta finita.

    Era una vita di alti e bassi la loro: Amanda era una donna libertina, per la quale la vita coniugale rappresentava solo una sfaccettatura della vita sociale, la meno importante. Sposò Riccardo dopo dieci anni di fidanzamento e tradimenti, tutti perdonati. Avrebbe voluto rompere il loro legame sentimentale ancor prima di sposarla, ma la sua eterna dipendenza da lei gli impedì di agire in tal senso. I tradimenti, di certo, non gli erano congeniali, ma giunse al punto di accettarli con grandissima rassegnazione; senza di lei non poteva vivere, se ne rese conto troppo tardi.
    Amanda era la figlia di un ricco proprietario terriero del veneziano, i soldi di certo non le mancavano e con essi la fila di uomini che spasimavano per lei; il perché avesse scelto di fidanzarsi con Riccardo era piuttosto misterioso: due differenti ceti sociali, lui, infatti, era un semplice operaio tessile che riusciva a mala pena a raggiungere la fine del mese col suo esiguo stipendio.
    In lui, probabilmente, colse quell’innata fanciullezza che gli traspariva dai vividi occhi cerulei e un comportamento tutto suo, pronunciatamene goffo.
    Si conobbero in una sera d’estate, era il ‘79. Una spiaggia della riviera Adriatica fu il luogo del loro incontro; Amanda era solita andarvi con madre e fratello, essendo il padre sempre estremamente oberato di lavoro. Per Riccardo, quella, era la prima estate da passare con gli amici, senza avere sul collo il fiato di genitori sin troppo ossessivi.
    “Un cornetto alla crema ed un cappuccino, grazie”- ogni mattina Amanda era solita ordinare la colazione così, impegnata nel frattempo a leggere le pagine culturali del Corriere della sera. Aveva una grossa predisposizione specie verso l’arte dello scrivere e recensire opere artistiche e musicali era una passione, mai resa effettiva.
    Riccardo, per potersi pagare le vacanze, si fece assumere- con un impiego part-time- proprio nel bar in cui la ragazza era solita recarsi la mattina. “Subito signora” - rispose Riccardo, a cui prontamente ribattè la giovane donna “Signorina, prego”.
    Un modo di fare “snob” quello della ragazza a cui, di primo acchito, il nuovo barista non fece una buonissima impressione. Evidentemente interessato, il ragazzo cominciò ad approcciare la ragazza: “Viene spesso in vacanza qui, signorina?”- “Non credo possa interessarle più di tanto -rispose la ragazza- se proprio vuole abbordare qualcuna, non abbia la presunzione di puntare a me, potrei rivelarmi “troppo” per molti uomini. In pochi hanno l’ardire di presentarsi e io ho gusti molto selettivi. Ma suvvia, non si disperi, al mondo vi sarà sicuramente una ragazza adatta a lei, ahimé -quella- non sono io”.
    Il ragazzo rimase colpito, di certo non in positivo da quella repentina risposta, ma il modo di fare della ragazza e la sua estrema schiettezza, lo incuriosirono davvero molto.
    La sera stessa, per volontà del fato, i due ragazzi si incontrarono nel medesimo ristorante. Riccardo era accompagnato da qualche amico: erano tutti pressoché ventenni, sebbene uno di loro, Carlo, dimostrasse quarant’anni per le premature calvizie e un mustacchio tutt’altro che giovanile.
    Amanda, invece, entrò nel ristorante in compagnia della sola madre: le due erano piuttosto confidenti e non di rado si concedevano delle “riunioni” tra donne. Al centro delle loro discussioni vi erano gli uomini e l’amore.
    Per non essere scortese e dimostrare un certo grado di galanteria, Riccardo pensò bene di andare a salutare la ragazza al suo tavolo, presentandosi eventualmente alla madre di lei. La ragazza, che si era accorta di lui, spergiurava che potesse fare qualcosa di simile.
    “Buonasera bellissima fanciulla, si ricorda di me?”. La ragazza, notevolmente seccata rispose:”E’ difficile dimenticarsi di certe persone, specie se fanno breccia nel cuore. Ti presento mia madre, ritieniti fortunato perché è un privilegio che concedo a pochi”. Dopo aver effettuato le presentazioni e i saluti di rito, il ragazzo raggiunse i suoi convitati, allontanando - solo momentaneamente- gli occhi di dosso dalla ragazza.
    “Hai fatto colpo eh, vecchio mascalzone!”- disse Marco, l’intellettuale del gruppo. Riccardo quasi rassegnato rispose: “E’ lei ad aver fatto colpo su di me, purtroppo sembra irraggiungibile.”
    La cena proseguì senza particolari emozioni quando la ragazza, dopo aver terminato di degustare la sua cena, si avvicinò al suo tavolo e sussurrò all’orecchio del giovane: “A domani mattina, uomo”.
    Quella parvenza di snobismo della ragazza pareva essere scomparsa, ma a Riccardo andava bene così.


  2. #2
    Tallulah
    Ospite

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    Uh! Voglio la continuazione

  3. #3
    Vincitore concorso poesia 2010
    Uomo 44 anni da Gorizia
    Iscrizione: 25/3/2007
    Messaggi: 1,334
    Piaciuto: 2 volte

    Predefinito

    Mi piace, scrivi bene.
    lo stile mi ricorda certi autori del passato...
    Continua con la storia, merita.

  4. #4
    Telephone Blues nali
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da bobot
    Mi piace, scrivi bene.
    Continua con la storia, merita.

  5. #5
    FdT Star Chloe
    Donna
    Iscrizione: 24/12/2006
    Messaggi: 22,810
    Piaciuto: 11 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da °taty°
    Uh! Voglio la continuazione
    anche io

  6. #6
    Pantagruelico
    Uomo 36 anni da Venezia
    Iscrizione: 5/3/2006
    Messaggi: 10,799
    Piaciuto: 12 volte

    Predefinito

    Capitolo 2
    “Sarebbe così cortese da portarci al tavolo due cappuccini e due cornetti?” - Amanda, la mattina seguente, si fece accompagnare da un’amica che l’aveva raggiunta il giorno stesso.
    Riccardo annuì e, come se non la conoscesse, la servì quale normale cliente. La donna, poi, recatasi al banco per pagare, infilò nel taschino della camicia del ragazzo un biglietto improvvisato.
    “Sono cinque mila lire” disse il ragazzo, arrossendo vistosamente; dopo aver pagato, la ragazza si allontanò con l’amica.
    Riccardo sfilò immediatamente il foglietto dalla tasca e lesse con attenzione:

    Stasera, alle 21, davanti al molo. Ti aspetto uomo


    Il solo leggere quell’invito, poche e semplici parole, lo fecero arrossire e gli provocarono un inatteso tremore.

    La sera stessa, il ragazzo si presentò puntuale all’appuntamento; Amanda era già lì ad aspettarlo, di una puntualità inusuale rispetto alle sue abitudini.
    “La donna che arriva prima dell’uomo, non si era mai visto prima”- disse lui.
    La ragazza ribattè che la puntualità non era il suo forte e che quello era stato solo un caso; anche in quel caso doveva ritenersi fortunato.
    “Vieni - disse Amanda - camminiamo lungo il molo. Sai, così, di primo acchito, mi sei sembrato un tipo qualsiasi, privo di personalità. E confermo la mia impressione, sembri statico. - Il ragazzo raggelò- “Ciò che mi ha colpito di te- continuò la ragazza- è stata la fanciullezza che traspare dai tuoi occhi. Il ragazzo-fanciullino mi ha sempre attirato, così spaesato, così insicuro di se. Solitamente i ragazzi sono spavaldi, oltre l’immaginabile e ciò non mi piace. In te vedo qualcosa di speciale disperso nella tua insulsaggine”.
    Al che Riccardo rispose, con tono secco: “Carino da parte tua, davvero; io però non cerco una ragazza che mi compatisca, al mio fianco voglio qualcuna che mi accetti così per come sono”
    “Forse non l’hai capito- rispose Amanda - io ti accetto così per come sei, voglio far uscire qualcosa di bello dalla tua personalità”.
    Il ragazzo per un attimo si rasserenò, ma di certo non digeriva l’essere considerato insulso. Si rivolse alla ragazza con un tono pacatamente seccato e ribadì per ben due volte che egli non si considerava affatto una persona insulsa, al massimo timida. La timidezza non poteva essere scambiata per insulsaggine.
    La ragazza rise fragorosamente - “Tu non sei timido, l’altro giorno al bar, se fossi veramente tale, non mi avresti nemmeno rivolto la parola. Il fatto è che ti poni in modo infantile, ma non temere, come ti ho detto prima, questo è un pregio.”
    Riccardo, stranamente, sembrava accettare quello che per molti potrebbe sembrare un offesa; oramai era sin troppo invaghito di lei e ad un’iniziale perplessità si sostituì un’accettazione incontrastata di ciò che affermava la giovane donna.
    “Sei politicamente impegnato?” - chiese Amanda al ragazzo. “No- rispose lui- di politica ci capisco davvero poco, so a mala pena chi era Aldo Moro per i fatti di cronaca dello scorso anno. In questo campo mi trovi impreparato e sinceramente il farmi una cultura in questo senso non mi attira più di tanto”. “Sei caduto bene - continuò la ragazza- ho sempre sostenuto che i politici fossero dei buffoni, dei burattini guidati dall’altro e continuo a pensarlo tuttora. Privi di ideali concreti, incapaci di rendere lo stato efficiente; questa purtroppo è la realtà. Ma dimmi, quali sono i tuoi interessi, di cosa ti occupi, come organizzi il tuo tempo?” Il ragazzo, dopo aver tirato un sospiro, rispose : “Non aspettarti nulla di eclatante, la mia è una vita normalissima, niente eccessi, nessun interesse particolare, se non fosse per l’innata predisposizione all’arte che mi accompagna sin da bambino”.
    “Mi stai dicendo che sei un artista?” - chiese la giovane. “Artista è troppo, abbozzo qualcosa su carta bianca con china e pennarelli. Dicono che ho la stoffa, ma io mi limito a considerare questa mia predisposizione come un hobby; magari in futuro cambierà qualcosa.”
    La ragazza, incredula per le parole di Riccardo, fece capire al ragazzo che anch’essa aveva una predisposizione verso l’arte, specie nei confronti della scrittura, ma che non disdegnava certo il disegno con annessi e connessi.
    “La mia professione, però, non è certo delle migliori - proseguì il giovane- fatico come un bue per otto ore al giorno e quello che guadagno non mi basta nemmeno a pagarmi le ferie, sono costretto a lavorare pure in vacanza”
    “Io in questo senso, invece, non ho problemi. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente agiata - disse la ragazza- ma con questo non voglio certo discriminare chi, come te, lavoro sodo per sopravvivere. D’altronde lo stesso Nietzsche lo diceva: al mondo esistono due classi sociali, gli schiavi e i padroni e nei secondi si genera una frustrazione che li porta ad accettare la loro triste sofferenza”.
    Il ragazzo, rimasto piacevolmente colpito dalla cultura della ragazza, chiese che scuola avesse frequentato; al che la ragazza rispose di aver frequentato il liceo classico e di essere ancora studentessa universitaria.
    “Mi piace sentirti parlare, hai una parlantina davvero piacevole”- Il ragazzo cominciò ad adulare più insistentemente la ragazza che sembrava accettare di buon grado i complimenti.
    “E’ tardi, forse è il caso di salutarci”- La ragazza baciò sulla guancia sinistra il giovane e si allontanò senza lasciargli il tempo di darle la buona notte.
    “Che donna -pensò tra se e se Riccardo- domani le chiederò di uscire, voglio fare io il secondo passo.”

    Ore 8.30 - La mattina seguente

    “Ciao Riccardo, passato una buona nottata?” - La ragazza, la mattina seguente, sembrava decisamente di buon umore. “Non ho chiuso occhio- un mal di testa asfissiante… ma dimmi, quella di ieri sera non si limiterà a rimanere una parentesi, vero? Non vorrei sembrarti invadente, ma stasera mi piacerebbe invitarti a cena, sempre che per te vada bene.”
    La ragazza, compiaciuta, accettò di buon grado; dopo aver consumato la sua solita colazione, salutò il giovane “amico”, ricordandogli l’appuntamento della sera: “Stesso posto di ieri sera, allora?”, il ragazzo annuì con un sorriso a trentasei denti, mentre Amanda usciva dal bar.
    Poco dopo Carlo entrò nel bar, interrogando Riccardo sui suoi progetti per la sera: “Si cena insieme stasera? Ci raggiunge Antonio in giornata, finalmente gli hanno concesso le ferie.”
    Il giovane barista, in parte dispiaciuto, dovette declinare l’offerta dell’amico: “Mi dispiace davvero tantissimo, ho strappato un altro appuntamento ad Amanda; sai sta cominciando a prendermi sempre di più e le cose hanno svoltato nel verso giusto”. Alla risposta del ragazzo Carlo cominciò ad andare in escandescenza: “Non so se ricordi che questa è la nostra vacanza. La prima senza cappi al collo, una vacanza da passare tra amici. Te lo ricordi vero? Te lo ricordi? Fai un po’ come vuoi”- Rosso in viso e notevolmente arrabbiato, l’ “anziano” del gruppo uscì, battendo la porta dietro di lui.
    Pensando tra sé e sé, Riccardo sperimentò quel sentimento di frustrazione per non essere capito da quello che considerava un amico, specie in un momento così delicato e importante della sua vita sentimentale.
    Terminato il suo turno lavorativo, si tolse la traversa e, differentemente dagli altri pomeriggi, non si recò in spiaggia per giovarsi dei raggi del sole: tornò nell’appartamento affittato insieme agli altri ragazzi per non dover affrontare immediatamente la rabbia di Carlo.
    Nel percorso che lo conduceva a casa, il ragazzo incontrò casualmente Elena, l’amica fidata di Amanda. “Ciao- disse la ragazza- non sei forse tu il ragazzo che ha fatto colpo sulla mia Amanda? Il barista dal cuore tenero?” Riccardo, stupito di essere stato riconosciuto dalla ragazza, la salutò amichevolmente senza nasconderle la sua gioia per come le cose avessero cominciato a girare tra lui e la sua amica: “Amanda è davvero una gran donna, ha una fortissima personalità ed è davvero affascinante, chissà cosa l’avrà colpita di me.” Elena, dimostrando un grado di presunzione pari a quello di Amanda, affermò che l’amica, in quanto ad uomini, aveva dei gusti piuttosto particolari, che lei stessa non riusciva a comprendere a pieno.
    Incuriosito dal cane che la ragazza stava portando al guinzaglio, Riccardo domandò a che razza particolare appartenesse l’animale. “E’ un carlino femmina. Si chiama Daisy ed appartiene alla tua dama. Non so se te ne ha parlato, ma lei nutre uno spasmodico interesse per il mondo animale ed ama in modo particolare cani e cavalli; il suo più grande rammarico è infatti quello di non poter avere un cavallo. In passato si è cimentata, anche con discreto successo, nell’equitazione.”
    “Questa donna ha più scheletri nell’armadio di quanto potessi pensare - affermò Riccardo- è davvero magnifica”.

  7. #7
    FdT Star Chloe
    Donna
    Iscrizione: 24/12/2006
    Messaggi: 22,810
    Piaciuto: 11 volte

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    mi piace un sacco ^^

  8. #8
    Vincitore concorso poesia 2010
    Uomo 44 anni da Gorizia
    Iscrizione: 25/3/2007
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    Piaciuto: 2 volte

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    Sì, mi ha preso, sta storia...

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