Ragazzi,
chiedo i vostri consigli e le vostre considerazioni riguardo questa piccola poesia che ho composto. Vorrei sapere cosa ne pensate...
Grazie.
Vetri e veleno si son fatti strada nelle mie vene;
lame, acciaio e legno mi han dilaniato le carni;
da pelle, ferro e fuoco sono stato percosso...
e per tutto ciò i miei restii occhi
non hanno mostrato alcun segno di dolore.
Il mio corpo, anche se mutilato, è rimasto lì...
immobile ed impassibile, come una vecchia quercia,
esso sà di essere solo un mero involucro,
buttato lì, in un meschino e perfido mondo
non ancora pronto ad accoglierlo e capirlo.
Ciò che ne ha risentito, più del corpo, è sato il mio spirito,
orami indebolito dall'eccessiva crudezza di queta vita.
O mondo falso, bigotto e indisponente...
è per questo che il corpo mio si trascina,
con la sola forza di uno spirito martoriato su te...
te pravo, misero e inaccogliente mondo.
Per questo la mia mente ha preferito far ritorno lì
in quel dolce abbraccio ombroso, che sempre mi fu caro,
dolce e caro oblìo.
Qui, con rabbia e sdegno per compagne, si va a caccia...
non fiere, nè pesci o uccelli son le nostre prede
la nostra bestia è ancor più grossa,
piena di atroci vite da immolare a pagamento,
speranza.
La più meschina tra le umane virtù...
fin troppe volte ci ha illusi,
fin troppe volte sci ha reso vittime
è per questo che le dò là caccia
tentando, spero non invano, di eliminarla dal mio spirito.
La colpa che le affliggo non è il tradimento in sè
ciò di cui la colpevolizzo è sì il tradimento,
ma dopo averci dato l'illusione di un benessere,
benessere sempre ambito e mai raggiunto.
Ed'è per questo, che ammantato d'ombre e fiamme,
voglio marciar sopra tutte le effimere e menzognere
EMOZIONI UMANE.