S’è abbattuta l’afasia sulla tastiera
Fisso i tasti che mi guardano beffardi:
“Datti pace, per te ormai s’è fatto tardi:
qualche estate, poi sarà subito sera!”.

Maledetti, chi vi dà questa licenza?
Voi parlate e la tastiera resta muta!
Chi è la serpe ancorchè bifida, cornuta
che vorrebbe già ridurmi al’ipotenza?

Lo so io quel che ho già fatto e che farò:
ho in procinto la stesura di un romanzo
dopo il quale stenderò da vero ganzo
una gnocca meglio di Licia Colò.

Fonderò un nuovo partito e sarò il leader:
vinceremo le elezioni e lo scudetto.
Sposerò la vincitrice a ‘Miss Culetto’,
trionferò sugli scrittori che fan rider.



Cenerò soltanto con pane e cicoria
innaffiato con un fiasco di idromele.
Avrò un fisico più asciutto delle chele
d’aragosta e avrò una splendida memoria.

I capelli torneranno a bazzicare
sul mio cuoio detto un tempo capelluto.
La mia pelle sarà un velo di velluto
e avrò l’alito di un bimbo da allattare.

Sarà come una seconda primavera,
già lo sento! quali fremiti! all’attacco!
E poiché non voglio prenderlo nel sacco
sai che faccio? sostituisco la tastiere!