Cor
Calpesto il prato fiorito dei sogni proibiti
Ricamando su di esso un dolce avvenire.
Osservo il ruscello, trapassa questa splendida radura
La ingloba, la fa sua, ne cattura l’essenza.
Colgo una rosa, accuratamente ne estirpo le spine,
Avvicino il mio naso ai morbidi petali,
Assaporando quel nulla di indicibile infinito.
Ispirandomi a te, dolce musa, attraverso la foresta
Aggiro l’ostacolo, fuggo il pericolo.
Mangio semi e carrube, sopravvivo.
Il dolore non fa paura, è mio compagno
È il mio più fido consigliere.
Corro, la fatica aggira l’ostacolo.
Il sudore solca le mie guance, ma la volontà è forte.
Proseguo, non mi abbatto.
Di certo non sarò il primo, ma tu mi farai sentire tale.