ATTENZIONE: NON é UNA STORIA AUTOBIOGRAFICA
Ho fatto sesso con me stesso, so che è difficile da credere ma è così. Ed è stato bellissimo. Non è stata una semplice pugnetta, no, la masturbazione in questa storia c'entra proprio poco. Perchè per chi non lo sapesse "masturbarsi" significa provocarsi piacere da soli. Ma io non ero solo, eravamo in due: io e me stesso. Non c'è da vantarsi lo so, ma non c'è nemmeno da vergognarsi. E' difficile, e pochi ci riescono. Ovvio che non è stato un rapporto etero. Eravamo due uomini, quindi mi sento un po' gay. Però è stato un rapporto occasionale, anzi, unico! Quindi, per quanto omosessuale sia stato in quei fantastici 40 minuti, è stata una e una sola volta. Adesso che ci penso sono stati 40 minuti un po' incestuosi, ma tanto non lo verrà a sapere mai nessuno. Tornando a me, dicevo che ho fatto l'amore con me stesso. Non come lo fanno i segaioli, io ho avuto un contatto fisico con annessa penetrazione. Oltretutto, passivamente e attivamente in contemporanea. Ma passiamo ai fatti. Uscii dal bagno, dopo essermi fatto la doccia, e mi vidi nudo, sul letto, prono, con un sorriso stampato in viso. Ho sempre apprezzato il mio corpo, ma vedendomi lì devo ammettere che mi sono sempre sottovalutato. Alzandomi dal letto e accovacciandomi sul materasso mi dissi "Come sono bello oggi, caro!" e chiudendo la porta del bagno mi risposi "E' vero, ho ragione!" con un sorriso ammiccante, e una faccia da schiaffi. Con un gesto della mano mi invitai ad avvicinarmi. Mi spostai verso il letto e scostando il lenzuolo che mi copriva appena i piedi mi avvicinai a me (NOTA: Il primo "mi" è parte del verbo riflessivo "avvicinarsi" ; "a me" è il complemento di termine ; questa strana storia è ortograficamente scorretta, ma l'ortografia è l'ultimo problema di un single). Da vicino ero ancora più bello e con un movimento dolce della mano mi accarezzai il viso. Il mio sguardo incrociò il mio e come in uno specchio che riflette per i cavoli suoi, mi ritrovai a darmi un bacio sulla punta del naso. Ora, molti crederanno che questo è assolutamente impossibile e che sto alludendo ai giochini strizzascemi come baciarsi i gomiti o mordersi le orecchie, per farvi uscire di senno, ma per quanto assurdo paia il tutto, è andata proprio così. E sono stato così dolce con me stesso, e mi intenerii a tal punto, che iniziai a coccolarmi dandomi bacini e bacetti ovunque. E lì mi balzò l'idea di un bacio alla francese. Non appena la mia lingua, che da sempre era rimasta nella mia bocca, entrò nella mia bocca e si aggrovigliò con la mia lingua che anch'essa nel frattempo era entrata nella mia bocca, ove era da sempre rimasta, una sensazione fantastica mi pervase il corpo e ... TAN! Si svegliò il terzo in comodo. Non proseguirò con la descrizione dell'amplesso per evitare censure, però voglio ribadire che è stato indescrivibile.
Non sono stato uno squallido servo del mio bisogno di sesso, ma sono stato padrone e schiavo di me stesso.
Mi sono amato come nessuno mi ha mai amato.
Mi sono sentito appagato di me stesso e di ciò che facevo.
Mi sono provocato piacere senza sentirmi il solito morto di seghe.
E raggiunto l'orgasmo il mio corpo e il mio corpo si fusero in uno, e aprendo gli occhi mi trovai solo, in bagno, sotto la doccia, a smanettarmi.
Ma è stato bellissimo, e come ogni cosa bella, era solo fantasia.
DiVX