Vagabondo nella notte
sorvegliava le comete
Le cosmogonie segrete
custodiva nelle grotte
Non chiedeva mai una lira
solo euro di Germania
Poi sognava la Birmania
e parlava con La Pira
Se gli offrivi un cognachino
ti cantava anche l’Aida
Poi con sguardo da omicida
si fiondava su un panino.
Il suo nome, non Giovanni
neanche Valter, non Giuseppe
Gli piaceva molto il rappe
che cantava ai barbagianni
Scorrazzava con le nubi
le portava a pascolare
Non le porta mai al mare
per paura che le rubi.
S’ingozzava di bei sogni
che faceva anche di giorno
Anziché guardare i porno
se ne andava al Cicro Togni.
Fischiettava per la strada
anche di venerdì santo
Salvo poi scoppiare in pianto
se ascoltava la lambada.
Lui di notte non dormiva
perché c’erano le stelle
“Loro sono mie sorelle
nello spazio alla deriva”.
La domenica mattina
qualche volta andava a Odessa
ma se c’era troppa ressa
si fermava in Engadina
Con le donne era uno schianto
gli morivan tutte dietro
Lui le amava tanto al metro
poi gli dedicava un canto.
L’han trovato che pendeva
da una trave su in soffitta
Sul biglietto questa scritta:
“Troppo lunga la sapeva”