Questa poesia l'ho scritta l'altro giorno, ero triste e sconsolato.
Uso termini arcaici non per fare il figo e tirarmela, ma perchè penso diano più musicalità alla poesia.
Ecco il testo:
LUNGO ERTE STRADE DRITTE
Lungo erte strade dritte,
Quella meta nella testa
Sotto fronde alte e fitte,
Senza senno mi sembrò.
Fiato corto rosso in volto
Passi lenti brevi assai;
Cento mille volte stolto
Quel periglio diventò.
Capogiro, sbandamento
Equilibrio vorticante;
Un brevissimo momento
E alla fine mi mancò.
Del coraggio io mi pento
Non riuscii ad afferrare
Quel frammento di Momento
Che lui subito passò.
Caddi e pensando ho pianto
Piansi e fingendo ho riso
Risi e morendo accanto
Vidi un bosco, un monte, un viso.
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