Quattro violini suonano sul palco. Chopin seduto al piano pigia tasti a caso. Hendrix strimpella una chitarra con due corde, scordate. Bonham rumoreggia penosamente alla batteria tenendo in mano due manici di scopa tranciati a metà. Stratos gorgheggia malamente con la voce modulando in modo imperfetto le intonazioni in Sol. Pastorius al basso fa solo un gran casino e non becca armoniche esatte. Coltrane crede che soffiare dentro il suo sassofono tenore sia un giochetto da ragazzi. Davis del cul della sua tromba fa trombetta. Ian Anderson al flauto traverso fa semplicemente sbellicare dal ridere. Beethoven il sordo dirige maldestramente la band senza percepire alcun suono. Kubrick esegue le riprese con la cinepresa sfocata e il coperchio sull’obiettivo. Picasso prova a dipingere la scena inghiottendo litri di colore e vomitando sulla tela vistosamente. Hemingway e Bukowski provano a buttare giù qualche riga per l’evento ma sono talmente sbronzi da non riuscire a tenere una penna tra il pollice e l’indice. Pasolini dietro le quinte parla con Gramsci di comunismo, omosessualità, pedofilia, violenza e perché ultimamente la sua connessione internet non carica le pagine. La Joplin, sotto il palco, spompina Cohen appassionatamente, tanto che lui viene copiosamente sulla custodia rigida della chitarra di Drake. Dylan fa a cazzotti con Hurricane all’ingresso. Barrett, al botteghino, in preda a deliri di persecuzione, aumenta le dosi dei trip di lsd. Cobain, all’ingresso del teatro, insegue la Love in un appassionato Guardie & Ladri con le pistole ad acqua. Bolan, in camerino, si masturba pensando a Rodolfo Valentino. Bowie, davanti la porta del camerino di Bolan, gioca con un dildo in silicone guardando dal buco della serratura. Lennon tromba sul tappeto del corridoio con Yoko Ono. Waters piange in un angolino. Gilmour lo conforta suonando Guantanamera: “Yo soy un hombre sincero, de donde crece la palma y antes de morirme quiero echar mis versos del alma”. Osbourne, seduto al bar, mastica nervosamente una chewin-gum di coca aspettando Butler che, come al solito, ritarda sempre agli appuntamenti.
Io assisto allo spettacolo. E’ semplicemente m-a-g-n-i-f-i-c-o.
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nn è mia, è del grande amico jackass, l'ho postata xke mi è piaciuta particolarmente