Si inoltra la notte sempre più
e l'inquietudine vaga sulla mia anima
mi tormenta, mi depreda
e nel dormiveglia
un singolare miscuglio di cose viste
si compone in filamenti di ricordi
trasparenti, colorati
mescolandosi e compenetrandosi
nel mio pensiero.
Ancora una volta
la tua figura
mi tormenta
dolente e malinconica
segno distintivo
di impressioni
che stagnano sulla soglia
della mia coscienza.
Ogni tanto, nella notte, mi ridesto
da questo vano crepuscolo di sogni
attimi
attimi di luce della luna
sul fondo della mia coperta scompigliata
pietra piatta e lucente
di un'anima che non trova riposo,
di un'anima errante
alla penosa ricerca
di quella pietra eterna
che si chiama amore.
Misteriosamente
il pensiero
si perde negli oscuri recessi
della mia memoria
donandomi l'oblio
da te che continui a fuggirmi.
Poi mi vince il sonno.