LinkBack URL
About LinkBacks
Viaggio nell'Impossibile
Salve a tutti.
Quello che sto per pubblicare è un testo narrativo scritto oggi e appena finito che dovrò portare domani a scuola.
Sono bene accetti consigli e critiche.
Era tutto finito. Sembrava quasi che non ne uscissi più. Se fosse stato per me,non avrei mai scelto di vivere un'esperienza simile. Ma si sa,non si può piangere sul latte versato.
Forse,però,è meglio andare per ordine.
Era una gelida sera d'inverno e la pioggia scrosciava incessante. Ero nel mio letto caldo,cercando di prendere sonno.
All'improvviso,un tuono squarciò il quieto scroscìo della pioggia. Certo,durante un temporale i tuoni non sono inconsueti (e quindi non dovrebbe essere nulla di speciale)...ma se questo tuono introducesse una serie di fatti al limite dell'inverosimile?
Scesi dal letto e mi affacciai alla finestra,giusto per curiosità; in quel preciso momento,un fascio di luce mi abbagliò e per alcuni secondi non vidi più nulla.
Quando però riaprii gli occhi,accadde l'improbabile: ero in un posto strano,che non assomigliava affatto alla mia cameretta.
Pareva invece un altro mondo. Anzi,era un altro mondo.
Mi trovavo in un luogo aperto (un giardino,con tutta probabilità),dall'erba di un colore bluastro,con piantine poco curate e alberi dal fusto multicolore,mentre il cielo era plumbeo e cupo.
- Ma...ma dove sono? - pensai,sbalordito.
Davanti a me c'era un cancello dorato,tanto alto che non riuscivo a vederne la cima; di guardia v'era un anziano signore seduto su una sedia di legno,tutto rugoso e con una barba bianca tanto lunga da far concorrenza a Matusalemme. Mi avvicinai a lui e attaccai bottone.
- Mi...mi scusi...ma dove mi trovo?
- Beh,figliolo,ti trovi in nessun luogo. Sai,io sono il guardiano del Mondo dell'Impossibile,sono qui dalla notte prima della Notte dei Tempi; io e i miei defunti compagni chiamammo scherzosamente questo posto "nessun luogo" perché non sapevamo come definirlo...l'alternativa era "Luogo di fusione quantica dimensionale",ma suonava un po' ostico.
- Grazie delle informazioni storiche,ma come faccio a tornare dov'ero?
- C'è un solo modo per farlo: dovrai attraversare le Tre Terre di Transizione dell'Impossibile. Te la senti?
- ...credo di sì.
- Bene,in tal caso...
Il vecchio guardiano si alzò,poi pronunciò delle strane parole (forse formule magiche) e il cancello si aprì,scricchiolando.
- Buon viaggio,figliolo. E torna a trovarmi,ogni tanto!
- Se riesco a capire come ho fatto a trovarmi qui,magari un salto lo faccio!
- Ah,dimenticavo...non puoi avventurarti nell'Impossibile in pigiama.
Schioccò le dita e mi ritrovai vestito con un paio di jeans,una maglia comoda e un paio di scarpe bianche.
- Beh...grazie! - gli dissi,avviandomi verso il cancello.
Lasciai il vecchio sorridente e mi incamminai verso quello che sarebbe diventato il viaggio più strano che io avessi mai affrontato: un viaggio nell'impossibile.
Attraversai una sorta di galleria buia,alla fine della quale c'era la prima delle Tre Terre di Transizione dell'Impossibile.
Mi aspettavo di tutto. E le mie aspettative non furono tradite.
Una valle lussureggiante,con erba di un colore rosso vivo e ruscelli di un liquido di colore verde che pareva acqua colorata.
- Ok,mi incammino - dissi tra me e me - ma da che parte devo andare? Cavolo,mi serve una mano! -
Non ebbi il tempo di finire la frase che mi apparì dinanzi agli occhi un folletto vestito di blu,di piccola statura.
- Ehi,sei nuovo di queste parti? - mi disse con una vocina delicata.
- Beh,non avrei mai voluto esserlo,sono qui per caso...non è che sai dirmi come recarmi da qui alla Seconda Terra? -
- Seconda Terra? Ah,sei stato dal vecchio guardiano...non è che ti ha detto che... -
S'interruppe d'improvviso,sussultando.
- Beh,che c'è? - chiesi.
- Niente,niente...volevo solo dirti che la Seconda Terra è poco lontana da qui...se vuoi ti accompagno io - rispose,con un sorriso un po' tirato.
- Va bene - affermai,e ci mettemmo in cammino.
In quel momento compresi perché quel mondo era detto "dell'Impossibile". Bastava guardarmi intorno per notare fiori giganti e zucche che crescevano sugli alberi (e questo è niente). Non v'era tuttavia traccia di abitanti. Mi chiesi il perché,ma poi rimossi questo pensiero dalla testa.
Dopo pochi minuti di cammino,io e il folletto ci trovammo davanti a un arcobaleno.
- Bene,questo è l'ingresso per la Seconda Terra...qui ci lasciamo. Coraggio,attraversa l'arcobaleno! - mi ordinò.
- Ma l'arcobaleno è immateriale... -
- Certo,magari nel tuo mondo...ma ti ricordo che siamo nell'Impossibile...coraggio,vai! -
Ebbi un attimo di paura,ma subito dopo decisi di fidarmi e misi un piede sull'arcobaleno. Notai che era solido come un ponte e mi incamminai,salutando il folletto.
- Addio! E grazie! - esclamai,allontanandomi.
- Buona fortuna! - rispose il folletto,quando ormai ero a metà del ponte.
Quando ebbi attraversato tutto il ponte,notai che la Prima Terra,a confronto di ciò che stavo vedendo in quel momento,non era per niente strana: un mondo tutto bianco,fatto di candide e soffici nuvole. Una distesa a perdita d'occhio di bianche nubi,che parevano zucchero filato. Uno spettacolo irreale,reso tale anche dal sovrumano silenzio che regnava sovrano.
Restai un attimo fermo ad ammirare quella bianca distesa,poi cercai di attraversare quella landa.
Ancora una volta non sapevo come fare,ma a un certo punto mi venne incontro una fatina che mi domandò: - Ehi,sembri disorientato,ti serve aiuto per caso? -
- Sì,grazie...dovrei attraversare la Terza Terra per tornare nel mio mondo...mi indicheresti la strada giusta? -
- Sarai stato dal vecchio guardiano,immagino...e dal sorriso sulle labbra che hai mi sa che non ti ha detto... -
S'interruppe,mettendosi la mano sulla bocca per zittirsi.
- Cos'è che il guardiano non mi ha detto? - le chiesi,leggermente irritato già dalla risposta negatami dal folletto.
- Oh,nulla d'importante! Comunque,la Terza Terra è poco distante,lascia che ti accompagni! - rispose la fatina,con una voce allegra.
- Uhm...ok,prima esco di qui e meglio sto. - le confessai,un po' amareggiato.
Ci avviammo e dopo pochi minuti ci fermammo davanti a uno strano antro roccioso,quasi inquietante.
- Pe-perfetto,la Terza Terra è oltre qu-quell'antro! Il m-mio d-d-dovere è t-terminato. Sa-saluti! - balbettò la fatina terrorizzata,per poi scappare via in fretta e furia.
- Mah,che razza di situazione - pensai,entrando nell'antro.
In quell'antro c'era un atmosfera diversa da quella dei posti che avevo visitato in precedenza. Era un'atmosfera cupa,tetra,dovuta dal fatto che quella caverna era buia e sinistra; inoltre,sembrava non finire mai. E la mia angoscia cresceva.
Il mio passo si fece sempre più rapido,i respiri sempre più veloci e il mio battito cardiaco aumentava. Iniziai a correre,quando finalmente intravidi la fine di quel cunicolo.
Mi ritrovai in un mondo completamente diverso dagli altri due. Era un mondo a dir poco spettrale,dal cielo buio che minacciava tempesta e reso inquietante da una tranquillità tombale.
Avanzai con molta paura,quando mi ritrovai davanti uno spiritello strano,somigliante a un piccolo demonio.
- Ssssssssssssalve,ssssssssssssstraniero! Ti sssssssssssssssssssei persssso? - mi chiese,con la lingua biforcuta simile a quella di un serpente che si ritrovava.
- Io...dovrei tornare nel mio mondo...- risposi,un po' impaurito.
- Tornare...nel tuo mondo? - domandò ironicamente,per poi scoppiare in una grassa risata.
- Che c'è da ridere? -
- Tu vorressssssssssti tornare nel tuo mondo? Beh,il vecchiaccio ha fatto il sssssssssssssssssssuo dovere...o meglio,avrebbe dovuto farlo! Muahahahahah! -
- S-smettila e guidami verso il mio mondo! -
- Ma come,nessuno dei due ingenui guardiani dei mondi ti ha detto che non si esce vivi dal mondo dell'Impossibile? Beh,ssssssssssssarò buono,ti lascio quattro sssssssssssssssssecondi di vantaggio per fuggire...ammessssssssssso che tu ci riesssssssssca! -
- Ma per favore,t-tu sei così piccino...-
Rapidamente,il piccolo demonio si trasformò e divenne un mostro colossale,di una forza sovrumana.
- Adessssssssssssssso come la pensi,misssssssssero mortale? -
Ero paralizzato dalla paura. Il demonio fu di parola,perché mi concesse per davvero un vantaggio sul tempo.
Ma era inutile,perché era dotato anche di una grande velocità.
- Non sssssssssssfuggire al tuo dessssssssssssstino,microbo inssssssssssssulso! - mi tuonava contro il mostro.
Correvo a grande velocità,il mio battito cardiaco era alle stelle e la fatica si faceva sentire.
All'improvviso,mi ritrovai di fronte a un crepaccio e m'arrestai all'istante.
- Bene,sssssssssssiamo alla ressssssssa dei conti. Ssssssssssssssssei ssssssssspacciato,missssssssssserabile! -
Il demonio sbatté i pugni per terra,provocando un sisma. Stavo per cadere nel crepaccio,quando mi salvai aggrappandomi sul bordo.
- Sssssssssssssei duro a morire,eh? Ma direi che è giunta la tua ora. Ciao ciao,ssssssssssstolto! - esclamò.
Mi diede un pugno sulla mano che mi manteneva al bordo. Cercai di non cedere,ma lui insisteva. La mano mi faceva sempre più male,finché non arrivò al punto di non riuscire più a sorreggermi sul bordo. In quel momento,caddi giù urlando.
Ero caduto rovinosamente a terra. Cercai di tenere gli occhi aperti,ma persi i sensi e svenni.
Quando mi risvegliai,mi accorsi di una cosa molto strana.
Non ero caduto a terra. Non mi trovavo nella Terza Terra di Transizione dell'Impossibile.
No,nulla di tutto questo.
Mi ritrovai in camera mia,nel mio letto.
Era finita. Era davvero finita. Ero sveglio,quindi era tutto finito. Ero uscito da quell'incubo.
Mi coprii bene e mi riaddormentai,con la consapevolezza di aver vissuto una bella avventura.
Abbiate pietà.
Rispondi citando
Originariamente inviata da Canalfeder
