<<...A volte penso al passato: vecchi aneddoti, cose importanti o qualche piccola sciocchezza. Questa sera mi è venuta in mente lei. Lei chi ? Ora lo spiego. Era un sabato d'agosto di chissà quanti anni fa, quando un mio ex compagno di scuola mi chiamò al cellulare chiedendomi se volessi uscire con lui. Era passata una settimana da quando ci eravamo rincontrati in occasione del funerale di un nostro vecchio amico morto in un incidente stradale; erano due o tre anni che non ci vedevamo, ma adesso avevamo ripreso a frequentarci. Siccome non avevo niente di programmato decisi di uscire con lui, sorvolando sul fatto che mi diede l'appuntamento per le 22:30 e invece mi venne a prendere a mezzanotte. Con lui c'erano due ragazze e io quindi potevo sbizzarrirmi a fare lo scemo con loro: del resto con la faccia e il fisico che mi ritrovo, solo lo scemo posso fare con le ragazze. Credevo che una di loro piacesse al mio amico e quindi mi concentrai maggiormente sull'altra. Ma questa non mi cagava proprio, infatti si guardava intorno per vedere se per strada c'era il ragazzo che le piaceva. Fatto sta che andammo a bere qualcosa e le due ragazze subito si ubriacarono, o comunque erano molto brille, e allora accadde qualcosa : notavo che l'altra ragazza, cioè quella su cui non mi impegnavo a fare il cretino e che io credevo piacesse al mio amico, si sorreggeva a me e comunque mi stava sempre vicino. E io di certo non la respingevo, ma anzi ! Così, vedendo che all'altra importava poco di me, cambiai “obiettivo”, e così iniziammo a flirtare. In verità, siccome ero molto timido e impacciato, flirtava più lei che io, forse annebbiata dall'alcool più che dalla vera voglia di me. Camminammo insieme sul lungomare, prima a quattro e poi da soli io e lei, fin quando arrivammo ad una fontanina. Dopo aver bevuto io la schizzai con l'acqua, con un gesto da puro bimbo macho; lei prima mi guardò intensamente con uno sguardo che non dimenticherò mai, lo sguardo più bello che io avessi mai visto, poi mi baciò all'improvviso. Un bacio a stampo ma che mi lasciò inebetito per qualche secondo, non so il perché. Continuammo a camminare e a baciarci, abbracciarci e a flirtare. Dopo andammo in macchina e li continuammo a baciarci , questa volta con la lingua. Era troppo bello, ricordo ancora le note di “Quanti anni hai” di Vasco Rossi che uscivano dall'autoradio mentre le nostre lingue si sfioravano ed i brividi che quella situazione mi portava. E poi, stare abbracciati nella macchina mentre il vento ci avvolgeva era una cosa meravigliosa. Forse chi non si divertiva proprio erano i due davanti che dovevano sopportare noi due piccioncini sui sedili di dietro. All'alba ci salutammo con altri baci e promettemmo di vederci ancora e sentirci con tutti i mezzi dell'epoca e cioè cellulari, messenger o Facebook. Ma dal giorno dopo la ragazza non ha voluto più vedermi ne sentirmi. Non so bene il motivo; io all'inizio ci soffrii un po' ma poi col tempo mi è passata. Non esisteva solo lei al mondo. Non so perché quella “storia” mi ha preso così tanto, ne ho avute di più importanti e più lunghe, ma quella mi ha lasciato senza fiato. Forse perché è stata lei a volermi e non come nel 99% dei casi in cui ero io a farmi in quattro e anche di più per conquistare una ragazza. Chissà ora dov'è e cosa starà facendo adesso. Se è sposata e se ha dei figli, se si ricorda di me e di quella piccola grande serata passata insieme. Non lo saprò mai. Non lo saprete mai, miei cari ascoltatori. E ora il vostro dj della notte metterà due belle canzoni di qualche anno fa. Una è “Quanti anni hai” di Vasco, che come ho già detto è stata la colonna sonora della serata, l'altra è “Iris” di Biagio Antonacci, la sua canzone preferita, che canticchiava spesso anche in quei frangenti in cui ci siamo conosciuti.>>
“Tuuuuu uuuu...”
“Tuuuuu uuuu...”
<< Ciao piccola grande donna che ho incontrato durante il cammino della mia vita >>
“Tuuuuu uuuu...”
“Tuuuuu uuuu...”
<< E sulle note della prima canzone vi saluto, ciao e a domani dal vostro dj della notte >>
“Quanti anni hai
stasera
quanti me ne dai...
bambina
quanti non ne vuoi
più dire
forse non li vuoi
capire...”