Se ne stavano entrambi nella stanza che anni prima era dei genitori di lei ma che adesso è giaciglio notturno esclusivo della madre.
Sdraiati sul letto entrambi a guardarsi; in lei una marea di pensieri tristi ben coperti e occultati perchè esternarli sarebbe un motivo per definirla “debole” o “bisognosa di consolazioni”; in lui un museo di sporche miniature sbiadite raffiguranti libidine-fognatura, donne sofferenti tra le striature di lacci di iuta che indifese sono alla mercè di inquietanti figure di potere patriarcale, disegnati con ghigni osceni dipinti sul viso di un tono di almeno due secoli fa.
Al lato del letto un comodino con varie cornici di santi e del padre in pose affettuose.
- Perchè te ne stai tutta ferma? Togliti la maglietta-
- Mh, vabbè, però mettiamoci sotto le coperte, ho freddo -
- Ma và, io sto benissimo, non fa freddo -
- D'accordo -
- Posso farti delle foto più tardi? Non le faccio vedere a nessuno-
La foto del padre in divisa da carabiniere, con un placido sorriso, troneggiava sul confusionario comodino, in posizione tale da renderlo davanti a tutto ciò che accadeva nella stanza.
- Scusami, questo è un mio problema, non tuo, tu non c'entri niente -
- Davvero, tranquilla, non c'è problema, non ti preoccupare -
- Più avanti ti prometto che le cose non andranno più così, te lo prometto -
- Ma a me va bene anche così, non voglio metterti ansia, assolutamente -
Con l'occhio in parte occupato ad osservare tutto ciò che di più nascosto lei aveva da offrirgli ; le braccia carnose e bianche, la schiena liscia come un frutto ed i seni su cui chiunque si metterebbe a piangere ; egli osservava gli occhi felici del passato di tutto ciò che rimaneva in quella stanza e non solo di quel padre dalla memoria così rimpianta, tanto da essere un tabù anche solo parlare delle sue abitudini più comuni.
- Ora però dovresti girarti, alzati un po' con le braccia -
- Sì ma la foto poi la cancelli subito -
- Non ti preoccupare, la cancello, voglio solo vedere come viene, girati un po' da questa parte, sì, così -
Lui si immaginava quanto fosse fortunato dato che una così bella ragazza, il sogno di dozzine di suoi coetanei, si ponesse davanti a lui in maniera così criminosa, ma la cosa che più lo mandava nei pazzi era lo sguardo docile e inerme del padre che aveva davanti agli occhi la sua tanto amata figlia e che non poteva far niente per impedire di farle ciò che stava facendo; la sua consistenza cartacea era la gabbia da dove vedeva le sevizie in diretta.
- Andiamo a fumare una sigaretta? -