Questa è la prosa delle verità.
E' il pensiero lento
di tutto quello che accade.
E' il bisogno cane,
del cane spaventato,
del braccio che non lo picchierà.
E' l'augurio del bambino della stazione
occhi grandi su viso
lercio
per tutti i regali che non avrà.
Per tutto quello che succederà.
Per l'animaputtana,
e come si contorce
come la fiamma di una candela
contorce sul muro le immagini certe.
Dedicato a chi ha l' immagine certa di me,
e sa quello che penso
nella sua testa però,
non nella mia.
Nei pensieri di quello che vorrei,
in tutti gli anni passati
a fare raccolta di niente,
granaio vuoto e luna di traverso,
io adesso mi stringo
e mi curvo
sull'unico pensiero che ho.
Così splendido e così sbagliato.
E' il silenzio
dopo le parole dette
che lasciano secca la gola.
L'esatto istante in cui si sa'
che cosa è cambiato
e perché.
Mi vesto
ti dico che è tardi,
mi dici che è tardi
e i fili rimangono.
Rimangono e stringono.
Di tutti i passi incerti
al cospetto delle cose che devono
io ne ho compiuto uno
senza fare rumore
nell'altra direzione.
La catena del dovere, di ciò che è corretto
fa rumore, mentre la si scuote.
Io no.
Io copro le orecchie dal frastuono
e ti tengo sotto la coperta.
Fa freddo fuori, sai?
Non qui.
E lo trovo giusto.
E tornerò, e ancora,
a costruire
l' altare di te.
Finché resterò
e non dovrò più tornare.
Me ne sbatto della caducità dell' amore.
Quello che accade è per sempre.