Ho letto un'infinità di topic,con gente che parlava dei propri problemi e la cosa mi faceva sentire a volte "meglio"(forse è da bastardi,però è così).
Ho avuto problemi in famiglia dall'età di 9 anni,quando mia nonna paterna ha iniziato a manifestare l'Alzheimer;all'inizio mi sembrava quasi come una cosa normale,perchè essendo ai primi stati,nel giro di una dormita tutto passava.
Lei è stata la persona che mi ha fatto da seconda madre(quando i miei lavoravano),quella che ha iniziato ad educarmi(anche se era severa e di vecchio stampo) e se n'è andata quando ancora andavo alle superiori(nel lontano 1999).
Quello è stato un trauma adolescenziale troppo forte per me,perchè si doveva girare in ospedale,dovevo svegliarmi nel cuore della notte per darle le medicine,per accompagnarla in bagno e nel resto della giornata anche imboccarla per magiare....tutto questo per troppi anni,in cui avevo completamente dimenticato a sorridere.
A scuola ero freddo e mi dedicavo al massimo negli studi per non dare ulteriori dispiaceri ai miei;anche qui non ho mai legato con nessuno,perchè avevo paura di perdere chiunque mi stesse vicino e me ne stavo spesso in disparte.
Le amicizie di quando ero piccolo le avevo già perdute tutte,in quanto vuoi per i traslochi,vuoi per altro,ci eravamo quasi tutti allontanati;non uscivo nemmeno la sera,mi sono bruciato i migliori anni della vita,forse,finchè ho avuto la fortuna di conoscere qualcuno e legarci.
Per fortuna 2 amici(uno dei quali però ha completamente cambiato giro)che hanno trovato la forza di starmi vicino e di farmi sorridere..
Terminati gli studi superiori,ho iniziato a lavorare in una grande ditta,dove ho sputato sangue per arrivare ad ottenere 2 briciole di riconoscimenti in croce;si trovava da dire pesantemente ogni giorno e stavo malissimo.
Nel frattempo mi iscrissi a scuola guida(i miei non potevano aiutarmi finanziariamente e aspettai),dove conobbi una ragazza splendida,con la quale iniziai a relazionarmi e ad aprirmi a livello emozionale(cosa mai fatta prima d'ora).
Quando le cose sembravano funzionare e cominciavo a sperare,ad avere fiducia in qualcuno,lei decise di fare basta e fu un colpo durissimo per me.
Negli stessi anni mia sorella ebbe problemi fisici gravi,ai quali seguirono problemi di depressione,insicurezza che ha tuttora.
Così in casa mia ogni giorno era peggiore del precedente,nervosismo ai limiti estremi e io diventai ancora più insensibile alle persone che avevo vicino.
Negli anni ho avuto alti e bassi,conosciuto anche un'altra ragazzina,ma niente,non riuscivo a stabilire un rapporto che andasse oltre lo scherzo(probabilmente avendo problemi in casa e al lavoro,almeno fuori volevo cercare di far star bene chi vedevo,indossare la maschera del'eterno allegrone,che la butta sempre sul ridere).
Non riuscendo a sopportare oltre,mi sono anche licenziato(non ne potevo più di discussioni e fatica per niente,ne andava della mia salute)e sono ancora in cerca di un posto da diversi mesi(strano,ma questo al momento è la minore delle mie preoccupazioni).
Ho conosciuto infine una ragazza molto particolare e "problematica",completamente fuori dagli schemi e ho deciso di avvicinarmi a lei(per quanto fosse diversa da me,appartenente ad una realtà che nemmeno potevo immaginare);abbiamo iniziato a vederci e a conoscerci,mi parlava di se e i miei sentimenti sono cambiati totalmente,fino a sentirmi mancare qualcosa se almeno non la vedevo 1 volta a settimana.
Ho sempre pensato di starle vicino(anche se molti suoi attegiamenti mi mandavano in bestia),perchè la vedevo crescere in meglio ogni volta,sentivo che stavamo bene,o almeno io con lei stavo benissimo,mi sentivo rispettato e sentivo di potermi nuovamente fidare di qualcuno.Mi aiutava anche lei a sorridere,con la sua aria da eterna "allegrona"ed ero arrivato anche a dirle i miei sentimenti(non corrisposti però).
Ciononostante ho cercato di accettare la sua amicizia,ma ora,dopo diversi mesi,devo dirle addio,perchè non riesco a sopportare oltre la situazione di vederla così,di uscire solo per "cazzeggiare",di non essere capace ad esternare liberamente ciò che in realtà provo e vorrei fare,di non riuscire a farla sorridere...è la prima volta che mi capita (e non sono un ragazzino di sicuro,i 18 li ho superati da un pezzo ormai),non ci dormo e sto malissimo,ma non vedo interesse dall'altra parte e forse nemmeno più dalla mia.
Vorrei starle vicino,ma ci soffro,come per altre tante cose,non sono capace,non ci riesco...
Lo so,ho scritto un papiro,però sentivo la necessità di sfogarmi totalmente...fino ad oggi ogni volta che sono caduto,sono sempre riuscito ad alzarmi ma la pressione è eccessiva e sento che esploderò...è decisamente un periodaccio,spero che il tempo mi aiuti....