Streben era l'anelito vitale che pervadeva gli esponenti del Romanticismo. Tensione verso l'alto, verso il sublime, verso l'emozione, verso la verità se vogliamo. Aspirazione, desiderio, ricerca, sforzo. Uno dei pochi concetti che si siano impressi a fuoco nella mia mente.
Ho dedicato gli ultimi 3 anni della mia vita allo Streben, alla ricerca instancabile della verità dietro le apparenze, delle molteplici sfaccettature della realtà, dell'evoluzione, del miglioramento, dell'eccellenza. Questo approccio ha rivoluzionato la mia esistenza e mi ha proiettato in un universo di maggiore consapevolezza, seppur ancora così limitato.. D'altronde se non lo avvertissi come tale, dove sarebbe la cognizione di causa?
Ho imparato a relativizzare tutto secondo necessità, che ognuno cerca la felicità a modo suo, che è tanto facile giudicare quanto evitare di farlo con sé stessi, che l'unica nostra libertà è il diritto di esercitare scelte, che nessuno penserà a noi se non iniziamo noi stessi per primi, che la vita umana ha un valore di gran lunga minore del denaro e del potere, che la storia è la memoria resa socialmente accettabile, che i sistemi sono creazioni pericolose ma che nei loro interstizi si annidano stupende schegge impazzite capaci di far tremare le più solide fondamenta. Ho visto persone sprecare le loro esistenza sotto il giogo dell'ignoranza e altre lottare instancabilmente per squarciare il buio delle menti. Ho visto vittime e carnefici, spesso nella stessa persona. Spesso ero io.
Ho devastato il mio corpo, l'ho umiliato, l'ho idolatrato. Ho fatto lo stesso con la mia mente. Sono passato attraverso incubi, paure, successi e fallimenti. Come tutti quanti del resto, ma sempre caricando ogni singolo secondo di quella magica energia che mi fa sembrare sempre tutto quanto troppo semplice, troppo lineare per potersi accontentare del primo sguardo, per quanto possa essere intenso, doloroso o estasiante. Io sconfino, indago, ricerco, metto in dubbio, smonto, smembro. Io distruggo e ricreo. Alchimia esistenziale, la chiamano alcuni. Ho tentato di potenziare questi processi mentali con l'ausilio di sostanze, con la meditazione, con l'ipnosi autoindotta. Ho visto universi che forse non saprò mai se sono dentro o fuori di me. Ho un bagaglio che non mi permette più di accontentarmi, di scendere a troppi compromessi. Ho un cammino che traccio quotidianamente io stesso, a prescindere da tutto quanto. Datemi del visionario, non mi interessa. Datemi dell'esaltato, sono parole vane.
Quello che so, è che la via della consapevolezza ci rende individui più completi. Nel bene e nel male. E so anche che è una fatica immensa, per la quale bisogna saper anche cogliere i frutti al momento e nel modo giusto. Nessuno regala nulla, perché tutto è già in noi.
Bisogna "solo" andare a prenderlo.
Non vi fermate mai.