Non so perché scrivo questo post... forse ho bisogno di consigli, forse, semplicemente contestualizzando i miei pensieri al di fuori della mia mente, avrò una visione più chiara.
Dato il mio inguaribile vizio di voler fare mille cose, mi ritrovo davanti 5 attività:
- l'attività politica (organizzo qualche iniziativa, qualche conferenza, ecc.)
- l'università (ho molti esami da dare)
- la collaborazione con una società di formazione (portare gente, imparare un sacco di cose)
- il lavoro (dal 1 marzo periodo di prova con un'agenzia di assicurazioni)
- libri (sto lavorando a due testi)
Mettendo il realismo su ON e regolando l'ambizione in base a criteri di ragionevolezza emerge il seguente quadro:
- il lavoro occuperà buona parte della mia giornata, e non sarà un orario fisso, potrei fissare appuntamenti pure dopo cena o alla domenica.
Conoscendomi, non mi ci vedo proprio a tornare a casa e mettermi lì a studiare, non sono più motivato come un tempo, son cambiate le mie aspirazioni.
Mi vedo svaccato di fronte a un bel film, o a leggere qualcosa, rielaborare quel che ho imparato da quel giorno, progettare i prossimi movimenti, scrivere (e il progetto libri resterebbe in piedi), magari la palestra, qualche uscita con gli amici, la riunione settimanale di partito, la preparazione della conferenza ecc.
Potrei anche consacrare un sabato o una domenica alla collaborazione con quella società di formazione, è un bellissimo ambiente e si impara molto.
Ma anche questo punto non è più necessario per realizzare il mio sogno, che è quello di diventare formatore.
Dopo 4/5 anni nell'agenzia, se son bravo, avrei la possibilità di diventare formatore.
Mi sono informato, non c'è bisogno della laurea.
Ricapitoliamo:
potrei cacciar fuori l'università, ed eventualmente anche la collaborazione con la società di formazione
quindi:
- politica
- lavoro
- libri
Lo pubblicherebbero un libro di un ragazzino non laureato?
Per il settore che andrei a trattare sarebbe bene avere qualche titolo, e seguendo un breve corso di formazione (pagato col denaro guadagnato lavorando) me lo potrei procurare.
Ora tutto quadra, tutto è perfetto.
Ho il mio lavoro, in cui ci metto tutto l'impegno e tutta l'energia che posso, anche in vista dell'obiettivo che mi propongo (formazione)
Ho la politica, qualche sforzo ogni tanto e chissà che non ci scappi una buona candidatura
Ho i libri, posso scrivere, ho tante idee.
L'università un pò mi lascia perplesso: e se stessi fuggendo? se mi tirassi indietro alle difficoltà?
Ma d'altro canto, volevo insegnare filosofia, e ovviamente il percorso universitario era necessario, poi sono cambiati gli obiettivi.
Mi spiace perché ci ho investito dei soldi, nemmeno miei peraltro, di mia madre.
Sono al secondo anno e ho ancora tre esami del primo, si è verificato un lungo periodo di sostanziale demotivazione, e ora non so sia meglio rimettermi in riga oppure mollare.
Fosse per me, mollerei immediatamente.
Mia madre mi ha detto invece che sarebbe una bella cosa riuscire anche a prendere una laurea.
Sapete quella sensazione di sentirsi in debito?
Ecco, purtroppo la sento.