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un caso umano
signori.
sono edward, un caso umano, ed ho deciso di raccontarvi la mia storia, rivelarvi il mio segreto. perché fino ad ora solo la mia psicologa e qualche utente di forum sui disturbi mentali, l'hanno conosciuta. voglio quindi raccontarmi a persone normali per vedere che effetto fa.
ho 30 anni e soffro di depressione ed ansia invalidanti, da sempre. non ho avuto una vita come quella degli altri. nessun amico, nessuna ragazza, sono vergine, mai nemmeno baciato.
dai tempi della scuola, dove subivo regolarmente bullismo, passo le giornate a casa, non esco la sera e ho la fobia dei locali e dei giovani. lavoro in un'attività di un mio zio dove spesso ricevo insulti e umiliazioni ai quali non riesco a reagire per timidezza e paura. alterno tristezza ed ansia e non conosco serenità.
da un anno vado da una psicologa e ho fatto dei tentativi di conoscere persone, ma tutto quello che provo in loro compagnia sono invidia, complessi di inferiorità per la vita normale che hanno avuto, per la vita normale che hanno ora, per le cose che riescono a fare senza ansia e tanto altro.
temo di essere finito, di non avere più speranze. vorrei solo smettere di odiarmi, far pace con me stesso e finalmente fare le cose che fanno tutti, come uscire e provare le gioie e i dolori di una relazione sentimentale, o di una vacanza tra amici.
ma alla mia età dove vado? se dicessi un terzo di queste cose a persone reali, scapperebbero. soprattutto le donne. e poi non riesco, non sono abbastanza umile da rivelarmi. tra l'altro non servirebbe.
io penso che sarebbe giusto cancellare tutto con un gesto estremo, ma per ora non ne ho il coraggio.
questo è tutto, scusate se vi ho annoiato e se ne avete voglia datemi un parere.
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il 90% dei tuoi problemi è causato dall'ignoranza, devi cercare di ritagliarti il tuo spazio nel mondo e soprattutto di vedere le persone per quello che sono, tuoi PARI... Vivi con la paura e con sto senso di inferiorità, dovuti proprio dal fatto che non conosci nessuno :\
Con gesto estremo cosa intendi? il suicidio? quello è un gesto stupido, assolutamente inutile e addirittura offensivo nei confronti di chi è condannato a morire senza la possibilità di decidere. Prova a svegliarti, quello si che sarebbe un gesto estremo. Non fai pena e nessuno verrà a supplicarti, non avere amici o ragazze conta relativamente poco, ciò che conta davvero sono i fatti, produrre ed essere utile agli altri.
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ciao ele,
se fosse un problema di ignoranza sarebbe una notizia bellissima, perché una soluzione a quella c'è, ma ai disturbi emotivi temo di no. o perlomeno è assai più difficile.
provo molta difficoltà a considerare gli altri miei pari. non è del tutto corretto dire che non conosco nessuno, ma sicuramente la mia esperienza è limitata, questo sì.
osservare gli altri, vedere il modo in cui si affermano, si prendono cura di sé e si godono la vita, e soprattutto il modo in cui lottano per ottenere il rispetto che sentono di meritare, non può che gettarmi nello sconforto e farmi sentire inferiore. il passato è passato, ma anche quello fa soffrire, sapere che tutti hanno avuto determinate esperienze, hanno cose da raccontare e io no.
hai ragione sul suicidio. quando ne parlo, riconosco che è più che altro un modo per maltrattarmi, per scaricarmi addosso la mia stessa rabbia. ed è vero che svegliarmi sarebbe davvero estremo e saggio.
credimi se ti dico che non voglio far pena come forse ti è sembrato, anzi sapere che ciò in genere accade mi ferisce moltissimo.
non condivido sul produrre ed essere utile agli altri. per me è di primaria importanza essere utili a sé stessi. solo così si può, in effetti, avere qualcosa da dare, almeno a quelli che lo meritano.
grazie per le tue parole, perché sincere, sentite. lo si capisce dal tono crudo e diretto.
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Potresti arruolarti nell'esercito, una convivenza forzata ti desensibilizzerebbe parecchio
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Già che sei in cura da uno psicologo è una gran cosa, significa che riconosci la tua situazione e vuoi uscirne, molte persone invece non fanno neanche questo passo, che è forse il più importante. Per il resto sono ignorante in materia, non so cosa di preciso la tua patologia comporta, fino a che punto sia invalidante e ti blocchi, e a che punto entra in gioco anche l'indole di una persona. Io cercherei di lavorare un pò su quello, sul carattere, che devi tirar fuori. Molti hanno subito bullismo, in età adolescenziale, e un pò tutti se ne trascinano dietro gli effetti, ma ormai sei un uomo, e devi cercare di agire come tale, non incassare e basta le prese in giro e le umiliazioni dei colleghi, che ovviamente se ne approfittano del tuo modo di essere.
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lo so, dovrei comportarmi da adulto.
ma purtroppo la mia esperienza di vita non me lo consente, l'autostima è a zero, per questo non riesco.
se uno pensa di non valere niente, non può ritagliarsi il suo spazio.
sono anni che provo a lavorarci ma non ho ottenuto niente, a questa età che speranze ho...
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Originariamente inviata da
edward11
a questa età che speranze ho...
Continui a ripetere questa cosa, non capendo quanto sia poco importante l'età.
Anche per un novantenne vale la pena provare a cambiare la vita in meglio, non è mai troppo tardi per stare bene.
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Ottimo per far colpo sulle gnagne con la sindrome da crocerossine ;)
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@Jeggi: è vero quello che dici, ma sottolineo l'età per un motivo specifico.
nell'arco di una vita ci sono, per tutti, delle tappe importanti per la crescita. vanno attraversate per tempo, nel modo e nel periodo giusto.
se una persona le salta, o le vive male, è fritta. la personalità resta menomata, non c'è modo di ripercorrere o rivivere certe cose. poi certo, c'è gente con handicap più gravi che riesce a farsi una vita sopportabile... ma il mio è un caso diverso, e soprattutto è un gran peccato. una vita da cancellare, buttata via!
@Joe: le gnagne davanti a queste cose scappano via a gambe levate. ed hanno ragione.
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Però puoi sempre fare qualcosa. Il passato non si cancella, il futuro puoi ancora deciderlo.
E dopo questa frase (in)sensata mi dileguo, evidentemente entro nel ridicolo anche senza impegnarmi. :lol:
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Voglio farti una domanda, forse anche due.
La tua infanzia com'è stata e i tuoi genitori come ti hanno trattato? sopratutto i tuoi rapporti sociali da bambino com'erano?.
E' strano ma spesso il nostro sentirci continuamente inferiori agli altri parte proprio da un infanzia difficile, dove la parte genitoriale è assente o troppo protettiva. Il punto che anche se scrivi in questo forum, non possiamo realmente aiutarti, devi essere tu a cambiare la percezione che hai di te e degli altri, per questo se ti rivolgi a una persona esperta in questo genere di problematiche è decisamente meglio per te stesso.
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Originariamente inviata da
Joe Black
Ottimo per far colpo sulle gnagne con la sindrome da crocerossine ;)
Questa frase andrebbe bene come risposta in un topic creato da un malato immaginario, che poi anche secondo me una situazione simile può attirare quella tipologia di donne, però non in questo caso... solo un pazzo, nel vero senso della parola, potrebbe elaborare una roba del genere al fine di broccolare.
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Originariamente inviata da
edward11
@
Jeggi: è vero quello che dici, ma sottolineo l'età per un motivo specifico.
nell'arco di una vita ci sono, per tutti, delle tappe importanti per la crescita. vanno attraversate per tempo, nel modo e nel periodo giusto.
se una persona le salta, o le vive male, è fritta. la personalità resta menomata, non c'è modo di ripercorrere o rivivere certe cose. poi certo, c'è gente con handicap più gravi che riesce a farsi una vita sopportabile... ma il mio è un caso diverso, e soprattutto è un gran peccato. una vita da cancellare, buttata via!
@
Joe: le gnagne davanti a queste cose scappano via a gambe levate. ed hanno ragione.
Non sono del tutto d'accordo. Anche se ? vero che certe esperienze sarebbe bene farle al tempo canonico in cui le fanno tutti, non ? detto che certi vuoti non si possano colmare successivamente.
Penso, x esempio, alle esperienze sessuali. Seppure c'è un range di età all'interno del quale il 99% delle persone ha avuto un rapporto sessuale, questo non significa che lo stesso non si possa avere 1, 5 o 10 anni oltre il suo limite superiore.
Hai 30 anni: se confessi a dei vent'enni di non conoscere primo bacio, la quasi totalità di essi ti deriverebbe, i più educati fra sé e sé... Ma se la stessa confessione la fai un cinquantenne, ci sono molte probabilità che ti comprenderebbe, isolando le sue stesse paure ad affrontare quella prima esperienza dall'età a cui le ebbe e non facendogli molta differenza 15 o 30 anni...
Hai la grossa opportunità di avere coscienza di ciò che ti necessita. Dovresti trovare degli artifici per poter affrontare certe prime volte senza che l'altro se ne aveva o comunque gli dia importanza.
Mi sembri abbastanza intelligente x poterci riuscire.
In bocca al lupo!
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Originariamente inviata da
Artemisia
Voglio farti una domanda, forse anche due.
La tua infanzia com'è stata e i tuoi genitori come ti hanno trattato? sopratutto i tuoi rapporti sociali da bambino com'erano?.
E' strano ma spesso il nostro sentirci continuamente inferiori agli altri parte proprio da un infanzia difficile, dove la parte genitoriale è assente o troppo protettiva. Il punto che anche se scrivi in questo forum, non possiamo realmente aiutarti, devi essere tu a cambiare la percezione che hai di te e degli altri, per questo se ti rivolgi a una persona esperta in questo genere di problematiche è decisamente meglio per te stesso.
Un atteggiamento del genere, a mio parere, è più da collegare agli abusi ricevuti da bambino, anche ad eventuali abusi sessuali...
il bullismo tra coetanei è molto frequente e solitamente più leggero, mentre se ad abusare di te sono "i grandi" è molto peggio, credo che finisci per non fidarti più di nessuno e a sentirti sottomesso continuamente
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Non sono del tutto d'accordo. Anche se ? vero che certe esperienze sarebbe bene farle al tempo canonico in cui le fanno tutti, non ? detto che certi vuoti non si possano colmare successivamente.
Penso, x esempio, alle esperienze sessuali. Seppure c'è un range di età all'interno del quale il 99% delle persone ha avuto un rapporto sessuale, questo non significa che lo stesso non si possa avere 1, 5 o 10 anni oltre il suo limite superiore.
Hai 30 anni: se confessi a dei vent'enni di non conoscere primo bacio, la quasi totalità di essi ti deriverebbe, i più educati fra sé e sé... Ma se la stessa confessione la fai un cinquantenne, ci sono molte probabilità che ti comprenderebbe, isolando le sue stesse paure ad affrontare quella prima esperienza dall'età a cui le ebbe e non facendogli molta differenza 15 o 30 anni...
Hai la grossa opportunità di avere coscienza di ciò che ti necessita. Dovresti trovare degli artifici per poter affrontare certe prime volte senza che l'altro se ne aveva o comunque gli dia importanza.
Mi sembri abbastanza intelligente x poterci riuscire.
In bocca al lupo!
Sono completamente d'accordo, solo che il problema principale è estremamente più grande e comprende anche questo. Dovrebbe cercare di dare priorità alla vita sociale, al suo futuro, a se stesso, ad essere felice, piuttosto che a scopare e basta.
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artemisia: la mia infanzia ha visto una micidiale combinazione di iperprotettività ed apprensione e contemporaneamente di assenza di insegnamenti validi, a livello di autosufficienza e tutto... purtroppo come dici la parte genitoriale ha influito di brutto. amicizie niente, troppo timido e ipersensibile.
so bene che non basta parlarne su un forum per ottenere miglioramenti... ma ero davvero curioso di svelarmi, "vuotare il sacco" con qualcuno, dato che non ne avevo il coraggio, e sicuramente dal vivo non riuscirei mai in assoluto!
ragazzi... la crocerossina è in sintonia con tossici e sessuomani, ma i sociopatici non piacciono proprio a nessuno purtroppo!!!
abel balbo ( gran bell'attaccante!!) ti ringrazio per le parole incoraggianti! prima o poi spero di bypassare qualcuna di queste esperienze... anche se mi accade sempre una cosa... se ottengo qualcosa, piuttosto che gioirne penso a quanto in ritardo è arrivata e quanti problemi ho avuto, alla performance ecc. è proprio un gran brutto schema mentale il mio... :( sono pensieri automatici dovuti ad una mentalità perfezionista ed agonistica, riconosco quanto faccia male ma è difficile se non impossibile modificare pensieri ed automatismi emotivi
ele purtroppo il bullismo è stata conseguenza e rafforzamento di una timidezza e sensibilità eccessive ed a certi modi di ragionare che non riesco a scardinare...
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sei cresciuto solo con tua madre?
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entrambi i genitori... che mi hanno reso le cose fin troppo facili. non immaginano neanche quale distruzione hanno operato negli anni sulla mia autostima.
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Originariamente inviata da
Elefantino Blu
Questa frase andrebbe bene come risposta in un topic creato da un malato immaginario, che poi anche secondo me una situazione simile può attirare quella tipologia di donne, però non in questo caso... solo un pazzo, nel vero senso della parola, potrebbe elaborare una roba del genere al fine di broccolare.
Oddio non lo vedo proprio un piano da mente criminale, o quanto meno non da definirlo pazzo... anyway, stai certo che alcuno che abbia un problema reale lo esporrebbe già elaborato e soluto
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alcuno privo di metacognizione, incapace di autoanalisi, certo. o alcuno che magari due settimane fa stava bene e oggi si sveglia timido patologico. avrebbe scritto più o meno così: "ciao non trombo da dieci giorni, come mai? sono malato?"
indubbiamente tra i tanti modi di tentare approcci in rete, inventarsi un disturbo di personalità sarebbe il più idiota immaginabile.
per fortuna ho solo problemi emotivi e psicologici e non di stupidità.
(anche se molte volte mi sono detto... magari fossi stupido! vivrei con più leggerezza, penserei di meno e non soffrirei affatto.)
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Originariamente inviata da
edward11
alcuno privo di metacognizione, incapace di autoanalisi, certo. o alcuno che magari due settimane fa stava bene e oggi si sveglia timido patologico. avrebbe scritto più o meno così: "ciao non trombo da dieci giorni, come mai? sono malato?"
indubbiamente tra i tanti modi di tentare approcci in rete, inventarsi un disturbo di personalità sarebbe il più idiota immaginabile.
per fortuna ho solo problemi emotivi e psicologici e non di stupidità.
(anche se molte volte mi sono detto... magari fossi stupido! vivrei con più leggerezza, penserei di meno e non soffrirei affatto.)
Dunque? Mi sembri abbastanza cosciente, informato e risoluto. E no, non sei per niente stupido anzi, mi sembri perfettamente in grado di concentrare su di te l'attenzione. I timidi patologici ne sono capaci?
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Originariamente inviata da
Joe Black
Dunque? Mi sembri abbastanza cosciente, informato e risoluto. E no, non sei per niente stupido anzi, mi sembri perfettamente in grado di concentrare su di te l'attenzione. I timidi patologici ne sono capaci?
@Joe Black alcune persone affette da fobie o patologie psicologiche riescono a rendersi pienamente conto delle proprie problematiche, ma non vuol dire che riescano a porre una soluzione alle loro angosce, specialmente se in atto c'è un circolo vizioso da interrompere.
Per questo lui dice di non riuscire a trovare un modo per conquistare una certa autostima, spesso anche se all'apparenza riesce a trovare un equilibrio con se stesso basta una semplice critica o svalutazione da parte degli altri per farlo ricadere nella stessa situazione di prima, non è facile interrompere il flusso di pensieri negativi, per questo se si rivolge a una terapeuta che lo segue e lo aiuta nel percorso è decisamente meglio. E' un processo lungo, specialmente se è da anni che continua a non vedere obiettivamente la realtà, e cioè che siamo noi gli artefici di tutto e che non è inferiore a nessuno ma che con questi atteggiamenti non fa che danneggiare se stesso.
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Quote:
Originariamente inviata da
Joe Black
Dunque? Mi sembri abbastanza cosciente, informato e risoluto. E no, non sei per niente stupido anzi, mi sembri perfettamente in grado di concentrare su di te l'attenzione. I timidi patologici ne sono capaci?
ci riescono, ma non vogliono. se per caso succede si sentono morire.
questa è internet, siamo su un forum e io sono anonimo. dal vivo non riuscirei a raccontare nulla di tutto questo, qui è molto più facile.
non sono un fake. tutto quello in cui speravo erano parole incoraggianti da parte di persone normali, estroverse. persone che nella vita reale evito o per complessi di inferiorità o per eccessivo imbarazzo.
non dico consigli perché quelli, lo so, nessuno può darmeli. nessuno sa cosa c'è nella mia mente, neanche io a momenti.
tutto qua.
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Originariamente inviata da
Artemisia
@Joe Black alcune persone affette da fobie o patologie psicologiche riescono a rendersi pienamente conto delle proprie problematiche, ma non vuol dire che riescano a porre una soluzione alle loro angosce, specialmente se in atto c'è un circolo vizioso da interrompere.
Per questo lui dice di non riuscire a trovare un modo per conquistare una certa autostima, spesso anche se all'apparenza riesce a trovare un equilibrio con se stesso basta una semplice critica o svalutazione da parte degli altri per farlo ricadere nella stessa situazione di prima, non è facile interrompere il flusso di pensieri negativi, per questo se si rivolge a una terapeuta che lo segue e lo aiuta nel percorso è decisamente meglio. E' un processo lungo, specialmente se è da anni che continua a non vedere obiettivamente la realtà, e cioè che siamo noi gli artefici di tutto e che non è inferiore a nessuno ma che con questi atteggiamenti non fa che danneggiare se stesso.
ho fatto una terapia cognitivo-comportamentale di tre anni, sono migliorato ma effettivamente poco... sono ancora bloccatissimo e da quando ho cominciato a frequentare gente (ma ho smesso quasi subito) ancora più depresso. ho fatto anche una farmacoterapia con antidepressivo, ma ho lasciato perdere dopo un annetto perché secondo me non ha senso. danno un po' di sollievo finché li prendi, ma dopo? di prenderli a vita non se ne parla, è una cosa che non accetto.
comunque hai descritto perfettamente ciò che provo. è un problema di schemi mentali, di ragionamento patologico. è così radicato che ho una fifa matta di essere irrecuperabile. anzi credo proprio di esserlo. non sono del tutto rassegnato, ogni tanto provo a fare qualcosa, tipo ho cominciato un'altra terapia con un'altra persona ma benefici molto pochi, anzi mi sembra di star sempre peggio ogni giorno che passa.
questo perché basta uscire di casa, sentire una conversazione tra due persone normali, che parlano di cose normali, come un'uscita o qualcos'altro che per me è utopistico, per soffrirne. oppure qualche insulto a gratis a lavoro, visto che me li attiro facilmente a causa della mia incapacità di difendermi. è una situazione in costante peggioramento. a volte mi sembra di raggiungere un limite e mi illudo di poterne uscire proprio per aver toccato il fondo, ma poi la situazione si stabilizza di nuovo.
una vita buttata. scusate lo sfogo, ragazzi.
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Non tutte le persone fanno le stesse esperienze nello stesso periodo, e quindi non devi preoccuparti di questo. Sul lavoro devi imparare a fregartene delle cazzate che ti dicono, ignorali i colleghi, se proprio non sai metterli al loro posto, l'importante è non far vedere che ti offendono, perchè ci provano più gusto.
Ma devi perseverare, e cercare di mettere un pò da parte il tuo atteggiamento, definito da te stesso "agonistico". La vita non è per forza una gara, non devi viverla come tale.
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Continuando in modo serio la psicoterapia e affidandoti ad un bravo terapeuta ne uscirai fidati, è solo questione di tempo. Sei già a metà dell'opera in quanto sei consapevole dei tuoi disturbi e non è cosa da poco.
Hai detto però di aver fatto psicoterapia cognitivo comportamentale e va bene come terapia contenitiva, ma da quel che ho letto credo che un approccio sistemico familiare (o psicoanaltico) possa giovarti, se ti va puoi parlarne con la tua psicologa.
In bocca al lupo e pensa comunque che il mondo è pieno di gente fobica...nessuno è invincibile ma c'è solo tanta gente più brava a nasconderlo:)
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grazie Temperance... cercherò di lavorare sull'atteggiamento al lavoro, almeno per non dare l'impressione di prendermela. sull'agonismo e la competitività non so quanto possa fare in quanto sono schemi mentali automatici... quelli che portano all'invidia e cose del genere. è dura.
nuvola, spero sia come dici anche se tre anni e così pochi miglioramenti mi scoraggiano molto... la sistemico relazionale non è una terapia familiare?
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Originariamente inviata da
edward11
grazie Temperance... cercherò di lavorare sull'atteggiamento al lavoro, almeno per non dare l'impressione di prendermela. sull'agonismo e la competitività non so quanto possa fare in quanto sono schemi mentali automatici... quelli che portano all'invidia e cose del genere. è dura.
nuvola, spero sia come dici anche se tre anni e così pochi miglioramenti mi scoraggiano molto... la sistemico relazionale non è una terapia familiare?
Se metti tutto nelle mani del terapista non ce la farai mai...
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su questo hai ragione da vendere. il terapeuta funge più da confidente, utile per una persona senza amici, ma l'unico cambiamento deve partire da dentro. certamente non è difficile... di più. nel mio caso forse è impossibile. voglio raccontarvi alcuni dei miei schemi mentali
tutti i giorni, se vedo qualcuno fare qualcosa, lo paragono a me e al fatto che io non ci riuscirei. vivo un costante confronto perdente per mille cose. per esempio se vedo qualcuno parlare al telefono con disinvoltura, visto che per me è difficoltoso farlo se c'è gente e il più delle volte mi allontano.
e fin qui sono sciocchezze. guai se qualcuno racconta di discoteche ( non avrei manco il coraggio di entrarci) e di approcci e avventure (magari con ragazze che conosco e mi piacciono segretamente... storie di vita vissuta). un viaggio, una gita, una relazione, un litigio ( perché io non litigo: subisco e basta)
sono esposto ogni giorno a questi confronti perdenti. lo so, rasenta la pazzia... ma è così. a volte cerco di "mentalizzare" e ragiono. provo a dirmi che non sono inferiore a qualcuno solo perché questo qualcuno è spavaldo e non conosce timidezza. però dirselo non basta, perché il dolore del confronto permane e probabilmente l'unica cura sarebbe raggiungere gli standard idealistici che ho in mente e che per me sono oggettivamente elevati.
che testa matta!
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Hai mai provato con un po di alcol? 2 o 3 lattine di kralle doppio malto secondo me ti guariscono, almeno per un paio d'ore.
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Ciao, secondo me le situazioni possono sempre essere migliorate, non credo che tutti scapperebbero a gambe levate se sapessero dei tuoi problemi, non sono tutti così...prova ad avere un po' più fiducia negli altri...mi sembra di capire che l'ostacolo più grande non sia la tua situazione, ma la paura di affrontarla e il confronto con le persone...bè fammi dire che non ci sono persone migliori o peggiori di altre. Ci sono solo le persone. Stop. Quindi forza e coraggio, cerca di affrontare la tua vita con un po' più di grinta ed ottimismo...prima o poi i risultati arriveranno.
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Forse è una cosa stupida, ma se provassi a entrare in qualche gruppo? Volontariato, o anche fanatici in stile testimoni di geova...sarebbe cmq un contatto con il mondo esterno, e avere un obbiettivo che non sia solo "quanto sono inferiore a loro" potrebbe distrarti