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Stanchezza nello studio
Ciao a tutti gli utenti. Sono nuova di questo forum...ho bisogno di confrontarmi con qualcuno.
Ho 26 anni, studio Legge e sono stanchissima. Mi mancano ancora 10 esami, ne sto studiando uno difficilissimo e sto seriamente pensando di mollare tutto. Scelta stupida, probabilmente, ma temo di non riuscire più ad andare avanti. Vorrei laurearmi, è un desiderio enorme, ma i giorni passano e lo vedo come un sogno sempre più irrealizzabile. Sembra che io non sappia più studiare, nonostante gli ottimi voti ottenuti. Il problema è che mi sento grande, inadeguata e ridicola...mi sento stupida a giocare ancora alla studentella. Il ritardo è da imputare a vari fattori: mia eccessiva tensione alla precisione nello studio che comporta dilatazione dei tempi, il fatto che ho lavorato per più di un anno (lavoro che poi ho mollato per studiare), malattia e morte di mio padre un anno fa (colpo non durissimo, di più). Il motivo di gioia che ultimamente mi fa sorridere è che abbiamo deciso col mio ragazzo di sposarci e quindi ci stiamo muovendo per organizzare tutto. Nonostante ciò non riesco più a trovare stimolo nello studio: il pensiero di affrontare esami pesanti e difficili come quello che sto studiando ora, mi distrugge. Sto male a non contribuire economicamente ma purtroppo c'è da dire che dove sono io non esistono i cd lavoretti. Esiste lo sfruttamento. C'è da dire che ho il pieno appoggio a continuare gli studi, da parte di mia madre e del mio futuro marito, che forse hanno fiducia in me più di quanta ne abbia io.
Esagero forse. O forse no?
Scusate la lunghezza.
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In una carriera universitaria, soprattutto in una come la tua, viene sempre un momento di sconforto; direi quasi che fa parte del percorso di studi, praticamente inevitabile. Da come ti descrivi, sei una studente meritevole. In genere le persone che impiegano lustri per laurearsi, sono diametralmente opposti a te: sfaticati, disinteressati e prendono la cosa sotto gamba. Dieci esami sono tanti, è vero, ma nulla impossibile. Probabilmente devi rivedere un po' le tue priorità ed organizzarti meglio. Alterna esami più semplici a quelli più difficili e sopratutto, visto l'appoggio che hai alle spalle, non sentirti obbligata a fare in fretta: ognuno ha i suoi tempi. Se dal punto di vista economico non c'è necessità che tu inizi già a lavorare, procedi con la giusta calma e vedrai che raggiungerai il tuo traguardo. Il mio non è un discorso incentrato tanto sul "se non hai un pezzo di carta non concluderai nulla nella vita" quanto piuttosto, visto il tuo atteggiamento, di realizzazione personale. Se lasci ora, prima o poi te ne penti. Ritrova un po' di serenità, che è la laurea è alla tua portata.
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Penso sarà capitato un po' a tutti di pensare di mollare tutto perché vedevamo non raggiungibile il nostro traguardo. E con il passare del tempo, al posto di avvicinarsi, si allontanava sempre di più.
Magari sei solamente un po' stressata e non riesci più a concentrarti e dare il meglio di te stessa negli studi.
Quello che posso consigliarti però è di non dedicare tutta la giornata esclusivamente allo studio. Studiare per un intero giorno è pesante, e alla fine della giornata si apprende poco.
Magari alterna un quarto di giornata a qualche lavoretto, un altro quarto di giornata allo studio, un altro quarto di giornata allo svago e il restante al riposo ;)
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Originariamente inviata da
Natalie85
Ciao a tutti gli utenti. Sono nuova di questo forum...ho bisogno di confrontarmi con qualcuno.
Ho 26 anni, studio Legge e sono stanchissima. Mi mancano ancora 10 esami, ne sto studiando uno difficilissimo e sto seriamente pensando di mollare tutto. Scelta stupida, probabilmente, ma temo di non riuscire più ad andare avanti. Vorrei laurearmi, è un desiderio enorme, ma i giorni passano e lo vedo come un sogno sempre più irrealizzabile. Sembra che io non sappia più studiare, nonostante gli ottimi voti ottenuti. Il problema è che mi sento grande, inadeguata e ridicola...mi sento stupida a giocare ancora alla studentella. Il ritardo è da imputare a vari fattori: mia eccessiva tensione alla precisione nello studio che comporta dilatazione dei tempi, il fatto che ho lavorato per più di un anno (lavoro che poi ho mollato per studiare), malattia e morte di mio padre un anno fa (colpo non durissimo, di più). Il motivo di gioia che ultimamente mi fa sorridere è che abbiamo deciso col mio ragazzo di sposarci e quindi ci stiamo muovendo per organizzare tutto. Nonostante ciò non riesco più a trovare stimolo nello studio: il pensiero di affrontare esami pesanti e difficili come quello che sto studiando ora, mi distrugge. Sto male a non contribuire economicamente ma purtroppo c'è da dire che dove sono io non esistono i cd lavoretti. Esiste lo sfruttamento. C'è da dire che ho il pieno appoggio a continuare gli studi, da parte di mia madre e del mio futuro marito, che forse hanno fiducia in me più di quanta ne abbia io.
Esagero forse. O forse no?
Scusate la lunghezza.
10 esami in un anno di completo studio sono più che realizzabili, concentrati solo sullo studio e niente lavoro, magari anche se prendi un 25 lo accetti senza star lì a voler prendere un votone.
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Originariamente inviata da
Head hunter
10 esami in un anno di completo studio sono più che realizzabili, concentrati solo sullo studio e niente lavoro, magari anche se prendi un 25 lo accetti senza star lì a voler prendere un votone.
:roll: 10 esami di questo corso di laurea, difficilmente sono fattibili.
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Originariamente inviata da
Peperin@
:roll: 10 esami di questo corso di laurea, difficilmente sono fattibili.
Per te sì, conosco laureati in legge che ne davano anche di più e non avevano chissà quale intelligenza.
Natalie ti do un consiglio stupido.
Quando mi era passata la voglia di studiare ho fatto così:
Lista con gli esami che mi mancavano fissata alla scrivania.
Ho pianificato i più pesanti nelle sessione più vicina e il restante nelle altre sessioni; quando me ne sbarazzavo mi divertivo a depennarli, pensa che bello quando questo esame così pesante di cui parli lo avrai cancellato :P
ha funzionato anche con altri, dovrei brevettarlo :lol:
Bhè buone nozze!
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Originariamente inviata da
Head hunter
Per te sì, conosco laureati in legge che ne davano anche di più e non avevano chissà quale intelligenza.
Natalie ti do un consiglio stupido.
Quando mi era passata la voglia di studiare ho fatto così:
Lista con gli esami che mi mancavano fissata alla scrivania.
Ho messo pianificato i più pesanti nelle sessione più vicina e il restante nelle altre sessioni; quando me ne sbarazzavo mi divertivo a depennarli, pensa che bello quando questo esame così pesante di cui parli lo avrai depennato :P
ha funzionato anche con altri, dovrei brevettarlo :lol:
Bhè buone nozze!
Questo è un ottimo consiglio... Non tralasciare mai gli esami più difficili, più pesanti da studiare per ultimi.
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Originariamente inviata da
Peperin@
Questo è un ottimo consiglio... Non tralasciare mai gli esami più difficili, più pesanti da studiare per ultimi.
esattamente! io sono al secondo anno della triennale di architettura, e per problemi vari mi manca un esame del primo anno (geometria descrittiva, che necessita pazienza e tempo per capire la teoria e DISEGNARE...quindi lo lascio stare ora), e storia dell'architettura II (ovvero antica e medievale), al quale sono stata bocciata pochi giorni fa (dopo 9 esami di fila che mi promuovevano :D )e quindi l'ho presa con filosofia! quel che penso infatti è che al momento, lascio stare storia, lascio stare i due opzionali e a luglio farò i 3 piu pesanti del secondo semestre...storia mi rivedrà a settembre più forte di prima XD e gli opzionali vedo se riesco a farmeli a novembre tutti e due che non dovrebbero essere difficili! comunque sei piu che comprensibilie, per quello che hai passato...continua a perseguire il tuo sogno, non sentirti ridicola! con calma dai questi dieci esami...ci vorrà un anno e mezzo due? che ti importa! oltre che con la laurea festeggi con un bel matrimonio! poi prepari l'esame di stato e speri in un lavoro coi controco***i , per il quale hai tanto faticato! la vedo così anche io per me... buona fortuna! ;)
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Ringrazio Tutti...
Head hunter, visti gli esami che mi mancano, non li considero tanto fattibili tutti in un anno...coi preparativi del matrimonio di mezzo poi sarebbe davvero un miracolo!
Bella idea quella della lista con gli esami da depennare.
Il problema è questo senso di frustrazione, questo mio sentirmi fuori tempo massimo (oggettivamente è così, lo so) che mi blocca lo studio, anche in quelle giornate in cui mi accingo ai libri più serena. Perdo più tempo ad arrovellarmi con pensieri negativi e cercando ipotetiche alternative quali mollare l'università e cercare un lavoro (difficile da trovare, ma da qualche parte si comincia). Ho anche pensato di cercare di immettermi in un corso di laurea triennale afferente al mio, che mi permetta di usare gli esami sostenuti e di doverne sostenere pochi altri. Ma poi penso pure: che senso ha una triennale a 27 anni?
Come potete vedere la mia testa è sul punto di esplodere...mi sento ad un punto morto che sembra non avere via d'uscita...tutte le possibili soluzioni sembrano implicare un mio grosso fallimento.
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Originariamente inviata da
Natalie85
Ringrazio Tutti...
Head hunter, visti gli esami che mi mancano, non li considero tanto fattibili tutti in un anno...coi preparativi del matrimonio di mezzo poi sarebbe davvero un miracolo!
Bella idea quella della lista con gli esami da depennare.
Il problema è questo senso di frustrazione, questo mio sentirmi fuori tempo massimo (oggettivamente è così, lo so) che mi blocca lo studio, anche in quelle giornate in cui mi accingo ai libri più serena. Perdo più tempo ad arrovellarmi con pensieri negativi e cercando ipotetiche alternative quali mollare l'università e cercare un lavoro (difficile da trovare, ma da qualche parte si comincia). Ho anche pensato di cercare di immettermi in un corso di laurea triennale afferente al mio, che mi permetta di usare gli esami sostenuti e di doverne sostenere pochi altri. Ma poi penso pure: che senso ha una triennale a 27 anni?
Come potete vedere la mia testa è sul punto di esplodere...mi sento ad un punto morto che sembra non avere via d'uscita...tutte le possibili soluzioni sembrano implicare un mio grosso fallimento.
Una triennale a 27 anni non è così impensabile se la finisci entro i 30, dipende da quale CdL t'ispira.
(tramite trasferimento di esami, ovviamente.)
Per il resto ti dico che te ne pentirai e moltissimo, dammi retta, finisciti questi 10 esami e se invece di finire a 27 finisci a 28 amen, ma almeno avrai non solo la tua soddisfazione personale ma anche quella di poter dire 'ce l'ho fatta nonostante stessi per mollare.' E il matrimonio è una cosa bellissima che può solo invogliarti!^^
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Originariamente inviata da
Natalie85
Come potete vedere la mia testa è sul punto di esplodere...mi sento ad un punto morto che sembra non avere via d'uscita...tutte le possibili soluzioni sembrano implicare un mio grosso fallimento.
Se a te interessa questa laurea, impegnati, e prendi questa laurea, senza tirarti giù.
Gli obiettivi si prefiggono per essere raggiunti. ;)
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Alle volte le seghe mentali sono più forti della volontà...
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Cosa fai nella vita oltre lo studio e pensare al matrimonio?
Vivi anche? Ti diverti?
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Originariamente inviata da
Rosemary
Una triennale a 27 anni non è così impensabile se la finisci entro i 30, dipende da quale CdL t'ispira.
(tramite trasferimento di esami, ovviamente.)
Per il resto ti dico che te ne pentirai e moltissimo, dammi retta, finisciti questi 10 esami e se invece di finire a 27 finisci a 28 amen, ma almeno avrai non solo la tua soddisfazione personale ma anche quella di poter dire 'ce l'ho fatta nonostante stessi per mollare.' E il matrimonio è una cosa bellissima che può solo invogliarti!^^
Sono d'accordo, anche lentamente, anche un esame all'anno, ma termina questo percorso. L'università è uno strumento troppo importante oggi, anche solo per essere considerata in alcuni contesti. Se provi questo senso di stanchezza prenditi un mese o due di relax e prova ad entrare nell'ottica di non aver fretta, di inviare comunque qualche candidatura in giro per lavori part-time. Inoltre, non sei sola..il matrimonio è un evento bellissimo e la presenza di un'altra persona nella tua vita non potrà che supportarti. Forza e coraggio :)
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Originariamente inviata da
Sweeney
Alle volte le seghe mentali sono più forti della volontà...
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Originariamente inviata da
LastFly
Cosa fai nella vita oltre lo studio e pensare al matrimonio?
Vivi anche? Ti diverti?
Anche se la vostra intenzione era fare i simpaticoni, con ironia e sarcasmo, vi prendo sul serio in quanto avete centrato punti nevralgici del mio problema.
Dopo la morte di un genitore c'è ben poco da divertirsi; ed anche laddove gli altri pensano che vi stiate divertendo, è solo una bella mascherina che ci si mette su per non sottrarsi alla vita sociale.
Per molto tempo ho tacitato il mio malessere, credendo appunto che fossero seghe mentali. Pensavo "è un periodo, passerà". Intanto anche dopo la morte di papà ho continuato ugualmente a studiare, facendo pochi esami, ma li ho fatti. Il problema vero è che non vivo, non sono soddisfatta di me ed ho perso interesse verso qualsiasi cosa. Sia ben chiaro: io apprezzo tutto quello che ho intorno a me. Sono io che devo ricostruirmi per potermi apprezzare di nuovo. QUesto anche in vista del matrimonio: non sono la tipica ragazza che sogna solo l'abito bello ed il ricevimento. Sono consapevolissima che il lavoro su di me lo devo fare anche in vista della vita insieme al mio futuro marito e che richiede tanta forza d'animo. Voglio essere al meglio, per dare il meglio. Anche se mi sto rendendo conto che essere al meglio vuol dire accettarsi. Cosa scontata da dire, ma non da fare.
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Originariamente inviata da
Eurasia
Sono d'accordo, anche lentamente, anche un esame all'anno, ma termina questo percorso. L'università è uno strumento troppo importante oggi, anche solo per essere considerata in alcuni contesti. Se provi questo senso di stanchezza prenditi un mese o due di relax e prova ad entrare nell'ottica di non aver fretta, di inviare comunque qualche candidatura in giro per lavori part-time. Inoltre, non sei sola..il matrimonio è un evento bellissimo e la presenza di un'altra persona nella tua vita non potrà che supportarti. Forza e coraggio :)
Grazie Eurasia, quando parlo di accettazione mi riferisco proprio al fatto di accettare i miei tempi e le mie attitudini. Cose che finora non ho visto, ne ascoltato...o meglio ho voluto ignorare. Ma nei percorsi troppo lunghi bisogna anche ascoltarsi.
Grazie:)
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Originariamente inviata da
Natalie85
Anche se la vostra intenzione era fare i simpaticoni, con ironia e sarcasmo, vi prendo sul serio in quanto avete centrato punti nevralgici del mio problema.
Dopo la morte di un genitore c'è ben poco da divertirsi; ed anche laddove gli altri pensano che vi stiate divertendo, è solo una bella mascherina che ci si mette su per non sottrarsi alla vita sociale.
Per molto tempo ho tacitato il mio malessere, credendo appunto che fossero seghe mentali. Pensavo "è un periodo, passerà". Intanto anche dopo la morte di papà ho continuato ugualmente a studiare, facendo pochi esami, ma li ho fatti. Il problema vero è che non vivo, non sono soddisfatta di me ed ho perso interesse verso qualsiasi cosa. Sia ben chiaro: io apprezzo tutto quello che ho intorno a me. Sono io che devo ricostruirmi per potermi apprezzare di nuovo. QUesto anche in vista del matrimonio: non sono la tipica ragazza che sogna solo l'abito bello ed il ricevimento. Sono consapevolissima che il lavoro su di me lo devo fare anche in vista della vita insieme al mio futuro marito e che richiede tanta forza d'animo. Voglio essere al meglio, per dare il meglio. Anche se mi sto rendendo conto che essere al meglio vuol dire accettarsi. Cosa scontata da dire, ma non da fare.
Grazie Eurasia, quando parlo di accettazione mi riferisco proprio al fatto di accettare i miei tempi e le mie attitudini. Cose che finora non ho visto, ne ascoltato...o meglio ho voluto ignorare. Ma nei percorsi troppo lunghi bisogna anche ascoltarsi.
Grazie:)
Io non sono proprio fatto per fare il simpaticone. Sono ed ero serissimo. Il punto è che non hai più soddisfazione nel fare nulla. Io non posso dirti: "prenditi tempo, passerà" perché devi lottare e lavorare più che puoi per poter rinascere. E, paradossalmente, ti impegni di più non facendo nulla, ma con intelligenza. Quanto tempo è passato da quando ti sei divertita l'ultima volta? Non ti puoi arrendere. Generalmente i giovani sopravvivono ai vecchi ed è una cosa con la quale si deve convivere e accettare. La scomparsa di un genitore è una ferita che lacera nel profondo, ma non puoi morire anche tu. Reagisci e coltiva i tuoi interessi. Ma non gli interessi universitari o matrimoniali. Interessi che riescano a ricollegarti con te stessa, una cosa tua ed esclusivamente tua, in cui poterti sentire viva SENZA appigliarti ad altri, ma riuscendoci con le tue forze. Non hai interessi? Bene, ancora più semplice: createli. Fai letture diverse da quelle universitarie, oppure fai sport, se vuoi prova a imparare a suonare uno strumento, prova a dipingere, a comporre poesie. E non sono stronzate o comunque cose in cui devi eccellere: sono cose che possono darti linfa per la tua vita e farti comprendere che sei una persona forte e capace di costruire il proprio futuro, nonostante si voglia aggrappare al passato perché sempre un tempo felice (appunto perché non percepibile con i sensi). Non facciamo i Proustiani avviliti, ma siamo (congiuntivo esortativo) forti e felici, perché ci sono cose per cui si potrebbe morire, dolori infiniti, ma sono molte di più le cose per cui vivere. E in cima a un'ideale piramide devi collocare te. In bocca al lupo.
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Penso che tu abbia solo bisogno di staccare la spina, ma non potendoti permettere il lusso di farlo per un grande periodo (visto che vuoi laurearti) dovresti riuscirci con piccole fasi, piccoli accorgimenti banali; chessò, piccole uscite giornaliere, concediti qualche momento in più di svago.
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Sono l'unico che invece pensa che se le motivazioni sono scemate sia il caso di cambiare percorso?!?!?!
Credo che non sarebbe una scelta impulsiva, ma ponderata a 26 anni.
Per carità, lungi da me il tentativo di far mollare la spugna, però se non ci sono le motivazione la strada non è difficile, ma impossibile da affrontare!!!
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Originariamente inviata da
Kid
Sono l'unico che invece pensa che se le motivazioni sono scemate sia il caso di cambiare percorso?!?!?!
Credo che non sarebbe una scelta impulsiva, ma ponderata a 26 anni.
Per carità, lungi da me il tentativo di far mollare la spugna, però se non ci sono le motivazione la strada non è difficile, ma impossibile da affrontare!!!
In che senso cambiare percorso? Perché se cominci totalmente da capo a 26 anni devi necessariamente scegliere un qualcosa che ti porti il lavoro in automatico.
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Originariamente inviata da
Rosemary
In che senso cambiare percorso? Perché se cominci totalmente da capo a 26 anni devi necessariamente scegliere un qualcosa che ti porti il lavoro in automatico.
Io penso che volesse dire: "Realmente ti interessa prendere questa laurea?".
Inutile prendere una laurea se non te lo senti dentro, se non sei motivata.
Non è la fine del mondo vivere senza laurea, l'importante è la serenità personale.
Se prendere una laurea è una frustrazione, meglio lasciare perdere e dedichiti a cosa realmente ti fa stare bene.
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Il mio problema è proprio questo: non riesco a capire se sia soltanto una fase di fortissima stanchezza mentale che mi provoca la nausea solo a vedere il mio libro di procedura civile (l'esame che sto preparando) oppure se ho proprio bisogno di una svolta. Non voglio poi pentirmi di non aver fatto qualcosa per vigliaccheria, perché serviva solo un ultimo sforzo finale ed io non ne ho avuto il coraggio.
Una laurea non qualifica una persona, poco ma sicuro...può avvantaggiarla professionalmente.
Io non so se riesco ancora a fare i conti con esami mattone, con il rischio di non passare un esame, con il terrore di non trovare un lavoro. So bene che sono paure comuni, ma forse mi trovo talmente destabilizzata mentalmente che non so affrontare lucidamente le prospettive.
ps. so che 26 anni son tantini, ma non fatemi sentire decrepita... XDXDXD
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Infatti a 26 anni non sei vecchia, forse ti fai troppi problemi inutili ;)
Il problema sta nel capire se effettivamente vuoi laurearti, oppure di questa laurea non ti importa più nulla e quindi la "stanchezza" dipende solo perché ti senti in dovere di fare qualcosa che invece non ti va.
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Paperina sai cosa? Io sto studiando procedura civile (moooolto pesante) ed in modo pessimo, un modo che non mi appartiene e questo non mi piace. Sono fin troppo perfezionista e non è affatto un bene. Non sai che pagherei per avere un po' di superficialità, forse a quest'ora sarei bell'e laureata o almeno ad un passo dalla fine. Il pensiero di affrontare altri esami quali procedura penale, diritto civile e commerciale mi fa morire. Letteralmente morire.
Poi penso che dovrei solo vergognarmi a 26 anni ad essere ancora in queste condizioni, e difatti mi vergogno e non sai quanto! Ma oltre alla vergogna non so dove trovare la forza per arrivare alla soluzione razionalmente più accettabile...laurearmi. D'altra parte mi devo ritrovare, devo ridarmi un senso, non posso continuare a vivere per forza d'inerzia.
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Natalie lo so cosa significa...Anche io mi sono laureata in legge.
Quello che ti posso consigliare è di non considerare le materie come dei "mattoni".
Tu stessa dici che se pensi ad alcune materie, già solo il pensiero di affrontarle, ti fa stare male. Non pensare a quanto possano essere difficili. Affronta ciascuna materia con serenità.
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Allora puoi capirmi per davvero... E secondo te, anche se a 28 anni dovessi riuscire a laurearmi, potrei essere guardata bene nel mondo del lavoro? Forse mi farebbe bene cercare lavoro sin da subito, anche se so cosa significa studiare e lavorare...per un anno ho fatto un bel lavoro, che doveva essere part time ed invece poi aveva finito per assorbire quasi tutta la giornata.
Comunque laurearmi in legge io lo volevo tantissimo.
Credimi è l'età anagrafica che mi pesa sulla testa come un macigno...dentro mi sento vecchia per un concorso di cause, diciamo così!
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Non pensare all'età...Non è un problema prendere una laurea nemmeno a 30 anni.
Se laurearti in Legge è un tuo desiderio, fallo. Non preoccuparti dell'età, pensa solo a realizzare quello che desideri.
Io mi sono laureata in corso, e alla fine mi ritrovo a fare un altro lavoro che con la mia laurea non centra nulla, quindi l'avrei pure potuta prendere a 40 anni.
E poi chi ti impedisce di lavorare a 30 anni? Contano le capacità, la volontà di lavorare.
Chi ti impedisce di aprirti in studio legale o lavorare presso qualcuno a 30 anni?
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Di impedire non me lo impedisce nessuno...è che magari credo che ci saranno sicuramente candidati più giovani di me e questo potrebbe penalizzarmi...
Che poi è una gran fortuna pure fare un lavoro per cui hai buttato il sangue sui libri...
Io non so se la carriera forense fa per me...mi piace (o almeno piaceva) studiare diritto, ma avrei tanto voluto impiegare queste conoscenze in un lavoro più "umano", più "sociale", per aiutare persone in difficoltà...non so se mi spiego. Evidentemente ho sbagliato corso di laurea...ma sicuramente a 10 esami dalla fine non sono considerazioni da farsi...non sono costruttive.
Poi 10 esami a volte mi sembrano una montagna, altre volte mi dico che con buona volontà posso farcela... ohoooo la testa bolle cara paperin@
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Impegnati dai ;)
Io studiavo con l'ottica che "Ogni esame che riuscivo a superare, era sempre uno in meno che mi ritrovavo". Quando la lista degli esami che restano scende sempre di più, è una vera soddisfazione. :)
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Paperin@ posso davvero ringraziarti?
Tutti mi hanno detto qualche cosa di utile, ma nessuno si è dedicato a parlare con me come hai fatto tu, senza conoscermi e subendo le mie lagne.
Pensa, mi è tornata anche la voglia di studiare....
Posso chiederti un ultimo favore? Mi aiuteresti ad organizzarmi con lo studio? Forse ti sembrerà pure una richiesta stupida...ma è come se avessi bisogno di "regole"!
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Originariamente inviata da
Natalie85
Posso chiederti un ultimo favore? Mi aiuteresti ad organizzarmi con lo studio? Forse ti sembrerà pure una richiesta stupida...ma è come se avessi bisogno di "regole"!
:)
Allora io mi organizzavo facendo un calendario personale.
Contavo i giorni che mancavano all'esame e suddividevo le pagine del libro per tali giorni.
E ogni giorno cercavo di rispettare le pagine che mi ero prefissata di studiare.