Vittorio Sgarbi, braccia
rubate all'agricoltura
Pieno di debiti per sua stessa ammissione, il critico d'arte si mette all'asta: per due milioni di euro è disposto a fare il contadino nel reality su Italia 1 o a fare «qualsiasi altra boiata» pur di guadagnare
di Lorenza Provenzano
Fosse vivo Federico Zeri, oggi avrebbe la soddisfazione di vedere il "cadavere" del proprio nemico passare lungo il fiume. Peccato che, complice l'età di Zeri, Vittorio Sgarbi abbia messo a segno prima del suo avversario l'augurio di morte lanciatogli in diretta anni fa, quando furoreggiava al Maurizio Costanzo Show come l'astro nascente della critica d'arte e mandava a quel paese questo e quello con la sicurmera strafottente di chi, tanto, è «ricco, anzi straricco» e non deve piegare la schiena di fronte a nessuno.
Erano i tempi, quelli, in cui Sgarbi mostrava alle telecamere la preziosa collezione d'arte custodita a casa di mammà, la celebre (suo malgrado) Rina Cavallini, in quel di Ro Ferrarese, e conduceva una vita dispendiosissima, ospite in pianta stabile dell'hotel Raphael, residenza abituale per un ventennio di Bettino Craxi.
Deve trovarsi proprio a malpartito ora, il sindaco di Salemi, se col solito candore si dichiara disposto ad abbandonare i lussi cui teneva tanto - lenzuola di seta ogni giorno fresche di bucato - per andare a spalar merda in un reality, nella fattispecie La Fattoria, uno dei pochi della stagione a cast non ancora chiuso. «Il mio agente sta trattando con tutti per il mio contratto di sopravvivenza - dice senza mezzi termini Sgarbi -. I soldi mi servono per pagare i debiti. Per quella cifra vado ovunque: Isole, Talpe, Fattorie, che me ne importa».
Com'è come non è, i conti di Sgarbi sono finiti in rosso. Anche la litigiosità esagerata, insomma, è un lusso che bisogna potersi permettere. E per Sgarbi gli eccessi caratteriali, i figli seminati in giro (tre, riconosciuti per via giudiziaria) e la mancanza di senso della misura hanno costituito un capitolo alquanto oneroso nel quadro di uno stile di vita sopra le righe: «Devo pagare a Mediaset 800mila euro per vecchie cause giudiziarie – ammette infatti il sindaco Sgarbi –: è in corso una lunga trattativa».
«Vado in qualsiasi boiata tv, basta che mi paghino bene, faccio un po' il pirla e mi godo una specie di vacanza - continua l'ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, fatto accomodare alla porta da Letizia Moratti -. Trovo immorale dire no a priori ad un reality, trovo altrettanto immorale andarci per andarci, trovo morale andarci per una cifra congrua».
E il compenso, secondo i calcoli di Sgarbi, non dovrebbe essere inferiore ai due milioni di euro. Un cachet che fa inarcare le sopracciglia ai responsabili del casting del reality (considerato che si dice che Magnolia avesse offerto al critico d'arte 800mila euro per la sua partecipazione all'Isola dei famosi), i quali vengono a sapere dall'intervista al quotidiano Libero di questa autocandidatura cui in casa Endemol nessuno aveva pensato.
La questua di Sgarbi di trasmissione in trasmissione è peraltro già cominciata. Ospite della puntata d'esordio di Ballando con le stelle, nel pomeriggio di ieri era ancora in onda su Rai uno in veste di opinionista. «Da Milly Carlucci ho fatto dieci punti in più della media - ha commentato in seguito l'interessato -. Insomma, quei soldi li danno a Bonolis che è privo di ogni valore ed ogni virtù, ogni volta che lo vedo mi viene il mal di pancia. Perché io non dovrei pretenderli?».
Se Sgarbi sarà della partita, il cast de La fattoria sarà un'accolita di reucci decaduti tutti da vedere, dal manager Lele Mora, alla nobildonna Marina Ripa di Meana, forse Nina Moric, Melissa Satta, Giovanni Conversano, Roberto Mercandalli e, si dice, l'ex rapito Farouk Kassam. Prezzolati, tutti, per la nostra autostima e per il nostro divertito dileggio casalingo.
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