Manga: termine giapponese che significa letteralmente “immagini in movimento”, e quindi “fumetto”. Viene utilizzato per indicare i fumetti di origine nipponica in genere, e non come capita spesso di sentire i fumetti erotici giapponesi.
Anime: termine giapponese che significa “cartone animato”. Viene utilizzato per indicare l’animazione giapponese in genere, e non deriva dall’inglese “animation”.
Shounen e Shoujo: termini giapponesi che significano rispettivamente “ragazzo” e “ragazza”.
Parlando di manga, vengono utilizzati per indicare i manga pubblicati su riviste destinate rispettivamente a un pubblico maschile e a un pubblico femminile.
Ovviamente questo comporta una diversità di stile, che però non è catalogabile con mezzi certi. Questi termini sono comunque comodi per una rapida identificazione di massima del genere a cui appartiene un manga.
PS questi termini possono essere spesso scritti in modo differente: shonen e shojo. Questo dipende dalla difficoltà che si incontra a rendere in caratteri romaji (ovvero in caratteri latini) le vocali lunghe e corte del giapponese.
In genere si utilizza una U che quindi indica che la vocale precedente è lunga, ma si può trovare anche il raddoppiamento della vocale, oppure niente. E’ consigliabile utilizzare il primo metodo (shounen e shoujo), perché è possibile che il significato della parola cambi al variare della lunghezza della vocale (shojo con la vocale corta significa “vergine” invece di “ragazza” ).
Hentai: termine giapponese che viene utilizzato per indicare un manga di genere erotico.
Shounen Ai: termine giapponese che indica un manga che tratta una storia d'amore omosessuale.
Yaoi: termine giapponese che indica un manga erotico a tematica omosessuale.
Mangaka: termine giapponese che significa “fumettista”. La desinenza –ka è la desinenza che si aggiunge per creare i sostantivi indicanti le categorie di persone che svolgono una particolare attività.
Otaku: termine giapponese che viene usato per indicare in genere i fan sfegatati di un particolare artista o serie manga/anime, ma che in giapponese può riferirsi anche ad ambiti diversi, ad esempio quello musicale, cinematografico o quello dei videogames. Viene utilizzato spesso con connotazione negativa, accentuando la caratteristica della maniacalità e dell’accanimento degli otaku nei confronti della loro passione.
Tankobon: termine giapponese che indica un volumetto monografico di una serie manga.
OAV: abbreviazione di Original Anime Video. Indica i video di anime destinati esclusivamente al mercato home video. Cosa differente sono i movies, che nascono per il cinema e solo successivamente vengono introdotti nel mercato home video (ad esempio Sen to Chihiro) e le serie tv.
Cosplay: termine utilizzato per indicare i fan che si vestono da personaggi di manga, anime e videogames (a essi sono dedicati fanzine, fiere e molti negozi specializzati in costumi e accessori).
Fanservice: termine utilizzato per indicare determinate scene sexy in un manga o anime che sono appositamente messe per accontenatare i fan e per mostrare i personaggi in nudelook o quasi e che in genere sono poco inerenti alla trama (Un esempio è l’anime Aika, pubblicato tempo fa dalla Dynamic Italia).
AMV: abbreviazione di Anime Music Video. Indica i video musicali creati dai fan con spezzoni di anime.
BGM: abbreviazione di BackGround Music. Indica le musiche di sottofondo presenti nelle serie animate, che solitamente vengono raccolte insieme alle sigle iniziali e finali all’interno delle colonne sonore (soundtrack).
Sensei: termine giapponese che significa “maestro”.
Senpai: termine giapponese che indica un compagno di scuola o di lavoro (o in qualsiasi attività) più anziano. Il concetto di anzianità espresso dal termine non è obbligatoriamente legato all’età anagrafica, ma solo al periodo trascorso all’interno del luogo di lavoro o a scuola (per fare un esempio, Pumpkinboy è il senpai di Kadal all’interno di Postare pur essendo più giovane di lui, semplicemente perché si è registrato un mese prima di lui ).
Kohai: termine giapponese che indica un compagno di scuola o di lavoro più giovane. [v. Senpai]
-chan: desinenza giapponese che viene aggiunta al nome di una persona come vezzeggiativo. In genere viene utilizzata tra amici intimi o tra parenti, ed esprime il massimo grado di confidenza (esempi del forum: Kacchan, P-chan, Gacchan, Archan… ).
-kun: desinenza giapponese che viene aggiunta al nome di una persone come vezzeggiativo. In genere viene utilizzata tra amici, ed esprime un buon grado di confidenza.
-san: desinenza giapponese che viene aggiunta al nome di una persona come forma di cortesia. In genere viene utilizzata tra conoscenti, o tra persone il cui grado di confidenza è basso.