é un discorso complesso. Io a volte ci credo.. per esempio penso.. se non avessi fatto quella piccola insensata cosa adesso la mia vita sarebbe diversa..
A volte penso che esista un destino..
é un discorso complesso. Io a volte ci credo.. per esempio penso.. se non avessi fatto quella piccola insensata cosa adesso la mia vita sarebbe diversa..
A volte penso che esista un destino..
Dunque.. ho una teoria un po' strana per quanto riguarda il destino, che si può collegare anche al mio credere nell'esistenza di vite precedenti (e successive) a questa. Mi spiego meglio, o almeno ci provo.
Penso che ognuno di noi, prima ancora della nostra nascita (e può trattarsi di milioni d'anni fa come solo dell'inizio della nostra attuale vita), sia stato scelto per seguire una certa strada, per diventare un certo tipo di persona, o fare qualcosa, o accorgersi di qualcosa. Insomma, vogliamo chiamarlo destino? Ma io la vedo un po' diversamente. Nelle nostre vite, ognuno di noi, cerca di arrivare a quel traguardo, quello per cui siamo stati creati. Un traguardo che neanche noi conosciamo, ma al quale siamo inconsciamente indirizzati. Ogni nostro gesto, ogni scelta, ogni sfumatura del nostro carattere in realtà ci porta a quel traguardo. Ma non sempre si riesce a raggiungerlo, proprio perchè la nostra vita non è scritta, ma siamo noi a dover comportarci in modo da raggiungere la nostra meta, ed è per questo che, vita dopo vita, si torna a cercare di inseguire quel che ci attende da sempre. E' così che mi spiego la sensazione di conoscere una persona anche se è la prima volta che la incontro, o l'instaurarsi di un rapporto che sentiamo non finirà mai, o ancora, l'accadere di tante piccole cose, forse impercettibili, che ci riportano sempre nello stesso punto e, al contrario, l'accadere di altre piccole cose altrettanto impercettibili che, invece, cambiano completamente il nostro cammino.
So che è un po' contorta come cosa, e sono sicura di non essermi spiegata bene, ma questo è ciò che mi piace pensare.
Io credo nel destino,credo che ci sia un disegno della nostra vita.
Mi ricordo di aver letto qualche tempo fa la storia di un uomo che sarebbe dovuto salire sull'Airbus che poi è come sparito,e del quale si sono trovati molto dei corpi dei passeggeri. Quest'uomo non era potuto salire sull'areo e si era sentito come miracolato. Pochi giorni dopo ha avuto un incidente ed è morto.
Io credo che il suo destino fosse già scritto. Lui doveva morire, per un coincidenza aveva perso il suo appuntamento col destino che però non se l'è fatto sfuggire una seconda volta.
Mi verrebbe da dirvi:
"Tu ne quaesieris (scire nefas) quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati!
Seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum, sapias, vina liques et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero."
Forse come dice Orazio è inutile cercare di capire da dove veniamo, chi siamo e dove andremo perchè sono interrogativi che non avranno mai risposta certa. Eppure l'uomo è sempre stato affascinato dai grandi misteri della vita, compreso il destino. Io non so se il destino esiste o no, come del resto non lo sapete voi. Possiamo solo supporre e prendere per accettabile l'ipotesi più verosimile. Ma chi ci dice che ciò che più si avvicina al nostro concetto di realtà sia realtà stessa? Insomma, sono tutti ragionamenti stracontorti che probabilmente non ci porteranno da nessuna parte. Indi per cui sto cominciando a smettere di pensare al presente, al destino(se esiste o meno) e tutte quelle cose lì.. Credo che quello che conti sul serio sia agire sempre seguendo il cuore, a volte l'istinto. Ognuno si crea la propria strada. Se poi questo "crearsi da sè" una strada è un qualcosa di prestabilito cosa cambia? Ok, forse ho detto un mucchio di baggianate. Pardon