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Creature fantastiche e Criptozoologia

  1. #1
    FdT-dipendente
    Uomo 33 anni da Lecce
    Iscrizione: 2/12/2006
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    Predefinito Creature fantastiche e Criptozoologia

    Certo ragazzi che la mente dell'uomo è proprio sconfinata...

    Su Wikipedia c'e un elenco delle creature più bizzarre create nel corso dei secoli,quindi ho pensato di aprire un topic in cui inserire gli animali più assurdi che si trovano per internet.

    Molti animali sorpatutto durante il medioevo venivano visti come seguaci del demonio e spesso li incrociavano con gli esseri umani (sopratutto donne)...

    La Banshee ne è un classico esempio:

    BANSHEE

    La banshee è una creatura leggendaria dei miti irlandesi. Fa parte del piccolo popolo ed è uno spirito che spesso viene classificato tra quelli maligni, anche se in realtà nelle antiche leggende viene descritto semplicemente come uno spirito femminile che si aggira attorno a paludi e fiumi, nelle sorgenti o nelle colline d'Irlanda. Il termine Banshee deriva infatti da Bean si che significa "donna delle colline". Il suo aspetto si identifica più che altro negli occhi sempre arrossati per via delle lacrime, che versa sulle tombe di coloro che amava.
    Si dice che quando muore un membro di una qualche famiglia importante, la banshee che protegge la famiglia pianga e si disperi, rilasciando il suo terribile grido di dolore per le valli Irlandesi. A volte però le grida sono di vittoria, quando quella che ha subito la perdita è una famiglia nemica.
    Le banshee non si mostrano mai agli esseri umani, con l'eccezione di coloro che sono prossimi alla morte e a cui giunge tale presagio. È probabilmente questa la ragione per cui dopo l'VIII secolo vengono classificate tra gli esseri malvagi.


    La banshee più famosa si chiamava Aibhill e proteggeva gli O'Brien. Stando alla leggenda, nel 1014 il re Brian Boru si gettò nella battaglia di Clontarf pur sapendo di andare incontro a morte certa, dal momento che la notte precedente Aibhill gli era apparsa mentre lavava i panni dei soldati finché l'acqua non si tingeva completamente del colore vermiglio del sangue.
    Nella tradizione fantasy moderna, dove gli elementi caratteristici delle mitologie antiche e delle tradizioni folkloristiche a volte subiscono delle mutazioni ad opera del passaggio del tempo e delle contaminazioni fra opere letterarie (o di qualsiasi altro tipo) diverse, la banshee viene spesso rappresentata come uno spirito urlante, non necessariamente malvagio, il cui grido ha la capacità di uccidere all'istante. Talvolta è associata alla razza degli elfi o similari.






  2. #2
    Overdose da FdT
    Donna 39 anni da Genova
    Iscrizione: 20/3/2007
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    La criptozoologia però si occupa anche dello studio di animali "strani" o comunque non ancora classificati rinvenuti qua e là nel mondo. Ricordo di aver letto da qualche parte del caso di una bestia simile a un lupo che infestava le campagne francesi nel 1700. La gente del luogo pensava fosse un demone, o qualcosa di simile; secoli dopo i criptozoologi si sono occupati del caso. Storie come questa ce ne sono a bizzeffe, alcune si sono risolte con scoperte biologiche e zoologiche di rilievo, altre sono circondate da enigmi spesso impossibili da risolvere; per mancanza di prove o perchè i fatti si sono svolti troppo tempo fa per poter svolgere indagini accurate.. Comunque è un argomento che mi interessa molto..

    Questa è la pagina di wikipedia con la definizione di criptozoologia Criptozoologia - Wikipedia

  3. #3
    ~ Swan
    Donna 37 anni
    Iscrizione: 24/5/2008
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    la prima immagine è terrificante vero?

  4. #4
    pietra miliare FDT.. maya
    Donna 40 anni da Piacenza
    Iscrizione: 29/9/2004
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    belle le banshee

  5. #5
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
    Iscrizione: 30/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da DummyV Visualizza il messaggio
    La criptozoologia però si occupa anche dello studio di animali "strani" o comunque non ancora classificati rinvenuti qua e là nel mondo. Ricordo di aver letto da qualche parte del caso di una bestia simile a un lupo che infestava le campagne francesi nel 1700. La gente del luogo pensava fosse un demone, o qualcosa di simile; secoli dopo i criptozoologi si sono occupati del caso. Storie come questa ce ne sono a bizzeffe, alcune si sono risolte con scoperte biologiche e zoologiche di rilievo, altre sono circondate da enigmi spesso impossibili da risolvere; per mancanza di prove o perchè i fatti si sono svolti troppo tempo fa per poter svolgere indagini accurate.. Comunque è un argomento che mi interessa molto..

    Questa è la pagina di wikipedia con la definizione di criptozoologia Criptozoologia - Wikipedia
    Infatti la criptozoologia e' una branca della biologia riconosciuta.
    Studia, ad esempio, i fossiili viventi che vengono ritrovati (spesso nel mare) ma anche alcuni animali terrestri di cui si trovano tracce ma non si sa di preciso come sono fatti (ad es. il Chupacabras)

  6. #6
    Overdose da FdT
    Donna 39 anni da Genova
    Iscrizione: 20/3/2007
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    Quote Originariamente inviata da killuminato Visualizza il messaggio
    Infatti la criptozoologia e' una branca della biologia riconosciuta.
    Studia, ad esempio, i fossiili viventi che vengono ritrovati (spesso nel mare) ma anche alcuni animali terrestri di cui si trovano tracce ma non si sa di preciso come sono fatti (ad es. il Chupacabras)
    Infatti questa storia è uscita anche quando (mi pare in Messico) hanno trovato i resti di un presunto chupacabras

  7. #7
    Nemico delle bufale OrsettoGommoso2
    Uomo 34 anni
    Iscrizione: 19/3/2009
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    forse dici quello ke hanno trovato in Texas, cmq era solo 1 coyote cn la scabbia

  8. #8
    Sempre più FdT Haydée ~
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 25/12/2006
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    'Ste cose mi affascinano un sacco. Altri esempi?
    Comunque Wikipedia dice questo della criptozoologia:

    "La criptozoologia, coniata e teorizzata dallo zoologo Bernard Heuvelmans, è nelle intenzioni del suo fondatore una branca della zoologia tradizionale che si occupa dello studio di specie animali di cui si presume l'esistenza attraverso prove circostanziali, oppure di specie che sono generalmente considerate estinte, ma di cui ci siano alcuni possibili avvistamenti.
    I criptozoologi devono allinearsi ad un campo di ricerca scientificamente rigoroso quale la zoologia, la storiografia e l'antropologia, ma esistono criptozoologi autoproclamatisi tali che non disdegnano una prospettiva fortiana o addirittura ufologica. In realtà la criptozoologia non ha nulla a che fare con l'ufologia. Creature come il Chupacabras, intrise di aura extraterrestre, non sono prese in considerazione dalla criptozoologia accademica."

    Quindi questa branca della zoologia non dovrebbe trattare di creature immaginarie, conosciute tramite leggende come appunto le banshee, no?

  9. #9
    Vivo su FdT Chocolate*
    Donna 30 anni
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    LA FENICE

    La Fenice, spesso nota anche con l'epiteto di Araba Fenice, era un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Gli antichi egizi furono i primi a parlare del Bennu, che poi nelle leggende greche divenne la Fenice. Uccello sacro favoloso, aveva l'aspetto di un'aquila reale e il piumaggio dal colore splendido, il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d'oro e in parte di porpora, un lungo becco affusolato, lunghe zampe e due lunghe piume — una rosa e una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo (o erette sulla sommità del capo). In Egitto era solitamente raffigurata con la corona Atef o con l'emblema del disco solare.

    Molti storici si domandano se sia esistita la fenice, facendo riferimento alle opere dei poeti romani, considerandola nulla di più di un prodotto della fantasia dei seguaci del Dio-Sole. Alcuni, tuttavia, credono che il mito possa essere basato sull'esistenza di un vero uccello che viveva nella regione allora governata dagli Assiri.
    Gli antichi la identificavano col fagiano dorato, tanto che un imperatore romano si vantò di averne catturato uno.
    Nella Bibbia, con l'ibis o col pavone; altri, con l'airone rosato o l'airone cinereo (Arda cinerea) — basandosi sull'abitudine degli antichi egizi di festeggiare il ritorno del primo airone cinereo sopra il salice sacro di Heliopolis, considerato evento di buon auspicio, di gioia e di speranza.
    Il volatile più idoneo a rappresentarla è la Garzetta: una specie di uccello affine all'airone, di cui numerosi esemplari vennero sterminati solo poiché i loro ciuffi costituivano le "aigrettes" usate per confezionare i pennacchi coi quali si adornavano le dive. Come l'airone che spiccava il volo sembrava mimare il sorgere del sole dall'acqua, la Fenice venne associata col sole e rappresentava il BA ("l'anima") del dio del sole Ra, di cui era l'emblema — tanto che nel tardo periodo il geroglifico del Bennu veniva impiegato per rappresentare direttamente Ra.
    Quale simbolo del sole che sorge e tramonta, la Fenice presiedeva al giubileo regale. Ed essendo colei che ri-sorge per prima, venne associata al pianeta Venere — che appunto veniva chiamato "la stella della nave del Bennu-Asar", e menzionata quale Stella del Mattino nell'invocazione:
    «Io sono il Bennu, l'anima di Ra, la guida degli Dei nel Duat. Che mi sia concesso entrare come un falco, ch'io possa procedere come il Bennu, la Stella del Mattino.»
    E come l'airone, che s'ergeva solitario sulla sommità delle piccole isole di roccia che sbucavano dall'acqua dopo la periodica inondazione del Nilo che ogni anno fecondava la terra col suo limo, il ritorno della Fenice annunciava un nuovo periodo di ricchezza e fertilità. Non a caso era considerata la manifestazione dell'Osiride risorto, e veniva spesso raffigurata appollaiata sul Salice, albero sacro ad Osiride. Per questa stessa ragione venne riconosciuta quale personificazione della forza vitale, e — come narra il mito della creazione — fu la prima forma di vita ad apparire sulla collina primordiale che all'origine dei tempi sorse dal Caos acquatico.
    Si dice infatti che il Bennu abbia creato sé stesso dal fuoco che ardeva sulla sommità del sacro salice di Heliopolis. Proprio come il sole, che è sempre lo stesso e risorge solo dopo che il sole "precedente" è tramontato, di Fenice ne esisteva sempre un unico esemplare per volta. Da qui l'appellativo "semper eadem": sempre la medesima.
    Era sempre un maschio, e viveva in prossimità di una sorgente d'acqua fresca all'interno di una piccola oasi nel deserto d'Arabia, un luogo appartato, nascosto ed introvabile. Ogni mattina all'alba faceva il bagno nell'acqua e cantava una canzone così meravigliosa che il dio del sole arrestava la sua barca (o il suo carro, nella mitologia greca) per ascoltarla.
    Talvolta visitava Heliopolis (la città del sole, di cui era l'uccello sacro), e si posava sulla pietra ben-ben: l'obelisco all'interno del santuario della città (nota originariamente col nome di "Innu", che significa "la città dell'obelisco", da cui il nome biblico On).

    La morte e resurrezione
    Dopo aver vissuto per 500 anni (secondo altri 540, 900, 1000, 1461/ 1468, o addirittura 12954/ 12994), la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma.
    Qui accatastava ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo — grande quanto era in grado di trasportarlo (cosa che stabiliva per prove ed errori). Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l'incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza.
    Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice è spesso accompagnata da un gradevole profumo. Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva (o un uovo), che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice nell'arco di tre giorni (Plinio semplifica dicendo "entro la fine del giorno"), dopodiché la nuova Fenice, giovane e potente, volava ad Heliopolis e si posava sopra l'albero sacro,
    «cantando così divinamente da incantare lo stesso Ra»
    - peraltro si dice anche che dalla gola della Fenice giunse il soffio della vita (il Suono divino, la Musica) che animò il dio Shu.
    Ma nella antica tradizione riportata da Erodoto, la fenice risorge ogni 500 anni, come riportato da Cheremone, filosofo stoico iniziato ai misteri egizi che parla di un <periodo solstiziale>, da Orapollo vissuto sotto Zenone (474-491) che -come sappiamo da Suida- diresse la scuola egizia a Menouthis, presso Alessandria, da Eliano di Preneste; la rinascita della fenice cela per tutti questi autori un periodo astronomico connesso alla resurrezione di Osiride. Già nel Capitolo 125 del Libro dei Morti, Osiride afferma di rinascere come fenice nella città di On (Heliopolis) sede di miti cosmologici, contestualmente infatti, Capitolo 17 del Libro dei Morti, Osiride si identifica con il Duplice Leone nei nomi di Ieri e Domani, ovvero Osiride e Ra, simbolo esoterico preposto alle rinascite dei cicli solari. Orapollo palesa senza veli che la fenice è una delle manifestazioni del sole <dai molti occhi> come interpretato da Sbordone che riporta una grafia tarda del nome di Osiride costituita da un occhio e uno scettro. Da qui l'occhio della fenice inteso come l'illuminazione consapevole di Osiride che rinascendo incarna <il rinnovamento ciclico degli astri> sempre secondo Orapollo, intrinseco alla fiamma del <periodo solstiziale> della fenice riportato in un frammento di Cheremone...

    In Cina
    The Feng Shui Handbook, feng shui Master Lam Kam Chuen
    I cinesi hanno un gruppo di quattro creature magiche (detti "I quattro Spiritualmente-dotàti") che presiedono i destini della Cina, e rappresentano le forze primordiali degli animali piumati, corazzati, pelosi e con squame. Questi quattro animali sacri sono: Bai Hu (la tigre) o Ki-Lin (l'unicorno) per l'Ovest; Gui Xian (la tartaruga o il serpente) per il Nord; Long (il drago) per l'Est; e, per il Sud, Feng (la Fenice) — detto anche Fêng-Huang, Fung-hwang o Fum-hwang.
    Rappresentava il potere e la prosperità, ed era un attributo esclusivo dell'imperatore e dell'imperatrice, che erano gli unici in tutta la Cina ad essere autorizzati a portare il simbolo del Feng. Era la personificazione delle forze primordiali dei Cieli, e talvolta veniva rappresentata con la testa e la cresta di fagiano e la coda di pavone (ma siccome i cinesi desideravano dare al Feng i più begli attributi di tutti gli animali, lo raffiguravano con la fronte della gru, il becco dell'uccello selvatico, la gola della rondine, il collo del serpente, il guscio della testuggine, le strisce del drago e la coda di un pesce).
    Nel becco portava due pergamene o una scatola quadrata che conteneva i Testi Sacri, e recava iscritte nel corpo le Cinque Virtù Cardinali. Si dice inoltre che la sua canzone contenesse le cinque note della scala musicale cinese, e che la sua coda includesse i cinque colori fondamentali (blu, rosso, giallo, bianco e nero), e che il suo corpo fosse una mistura dei sei corpi celesti (la testa simboleggiava il cielo; gli occhi, il sole; la schiena, la luna; le ali, il vento; i piedi, la terra; e la coda, i pianeti).
    Il Feng viene a volte dipinto con una sfera di fuoco che rappresenta il sole, ed è chiamato "l'uccello scarlatto": l'imperatore di tutti gli uccelli. Nato dal fuoco nella "Collina del Falò del Sole", vive nel Regno dei Saggi, che sta ad Est della Cina. Beve acqua purissima e si ciba di bambù. Ogni volta che canta, tutti i galli del mondo l'accompagnano nella sua canzone di cinque note. Appare soltanto in tempi di pace e prosperità, e scompare nei tempi bui. Diversamente dal Benu, il Feng può essere maschio o femmina, e vivere in coppia — coppia che rappresenta la felicità della coppia di sposi. Al concepimento, è il Feng a consegnare l'anima del nascituro nel grembo della madre.

    Ebrei e cristiani
    Nelle leggende ebraiche, la Fenice viene chiamata Milcham. Dopo che Eva mangiò il frutto proibito, divenne gelosa dell'immortalità e della purezza delle altre creature del Giardino dell'Eden — così convinse tutti gli animali a mangiare a loro volta il frutto proibito, affinché seguissero la sua stessa sorte. Tutti gli animali cedettero, tranne la Fenice — che Dio ricompensò ponendola in una città fortificata dove avrebbe potuto vivere in pace per 1000 anni. Alla fine di ogni periodo di 1000 anni, l'uccello bruciava e risorgeva da un uovo che veniva trovato nelle sue ceneri.
    La fenice è cantata da numerosi poeti classici, come Ovidio (Metamorfosi XV), che scrisse che ogni 500 anni essa si rigenerava istantaneamente dalla proprie ceneri, in un nido di piante aromatiche che essa stessa costruisce.
    I padri della Chiesa accolsero la tradizione ebraica e fecero della fenice il simbolo della resurrezione della carne. La sua immagine ricorre frequentemente nell'iconografia delle catacombe.


  10. #10
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    Vampiro

    Il vampiro è una figura mostruosa presente, sotto le più varie forme, nel folclore di tutti i continenti. È, quasi sempre, un non morto che per varie ragioni ritorna dalla tomba per tormentare e uccidere i vivi, molto spesso succhiando loro il sangue. La figura del vampiro ha subito molte modifiche nei secoli e solo recentemente ha acquisito un certo fascino sinistro che ci è tramandato dalla letteratura e dal cinema.

    Etimologia

    I vampiri, come tramandato dalla tradizione, sono morti che tornano dalla tomba per succhiare ai viventi l'essenza vitale (preferibilmente il sangue). Il termine vampiro ha origine slava: riconducibile alla radice -pi mago, stregone, e al verbo lituano wempti, bere, succhiare. Chiamati vampir inSerbia, wampyr in Bulgaria, upiór in Polonia, upyr' in Russia, si distinguono non solo per i nomi, ma anche per caratteristiche e modus operandi e, per lungo tempo, sono stati considerati tutt'altro che un parto fantastico di leggende perse nel tempo.

    Poteri dei vampiri

    Ai vampiri nella tradizione secolare sono stati attribuiti diversi poteri oltre all'immortalità; essi sarebbero infatti alcuni dotati di poteri ipnotici che consentivano di piegare al loro volere le vittime. Inoltre si credeva che fossero in grado di mutare il proprio aspetto a piacimento: la leggenda più affermata è che essi possano divenire nebbia, lupi, pipistrelli, contadini o riavere le loro sembianze umane. Nel folklore cinese i vampiri hanno la capacità di volare e di uccidere con il soffio, nutrendosi anche a distanza del sangue. Si sostiene poi che fossero quasi invulnerabili alle ferite e le loro carni si rigenerassero durante il sonno diurno provocando delle guarigioni velocissime; inoltre il vampiro può guarire le ferite umane con alcune gocce del proprio sangue. I vampiri inoltre non si possono guardare allo specchio, poiché la luce del sole si rifletterebbe su di loro; inoltre, la leggenda riporta che lo specchio non riflette l'immagine del vampiro, se questo ci si posiziona davanti, e questo è uno dei motivi più accreditati per il quale il vampiro evita gli specchi. Il fatto di evitare lo specchio per la riflessione della luce del sole non trova riscontro nella notte, visto che il vampiro non corre nessun pericolo se si trova dinanzi uno specchio in notturna, visto che non c'è luce solare. Si ritiene che il vampiro abbia la possibilità di girare di giorno, nonostante (secondo alcune fonti) il sole lo renderebbe più debole (e quest'ultima particolarità affievolisce ancor di più la credenza che il vampiro eviti lo specchio per il riflettersi della luce solare). La leggenda riporta inoltre che il vampiro generalmente ha bisogno di un aiutante umano, per poter risolvere problemi e difficoltà altrimenti insormontabili; sempre secondo le leggende, i vampiri venivano tenuti lontani dall'aglio, il cui odore era insopportabile e avevano paura delle rose e dell'acqua corrente in quanto segni di pura vita. Inoltre il vampiro essere nato da un anima oscura reincarnata in un corpo corrotto è spaventato dagli oggetti di carattere religioso soprettutto quelli cattolici.

    Le origini del mito

    Stando ai ritrovamenti archeologici, la paura che un morto potesse tornare a tormentare un vivo è antichissima. Ad esempio, in molte necropoli preistoriche sono stati rinvenuti resti con pietre piantate sul corpo. Questa pratica è ancora oggi diffusa in alcune regioni a influsso Vodun per impedire al morto di tornare dall'aldilà.

    Il più antico testo vampirico di cui si è a conoscenza è una tavoletta babilonese conservata al British Museum su cui è incisa una formula magica che serve a proteggere dai demoni succhia sangue, gli etimmé.

    Risalendo la storia dei popoli troviamo, nella tradizione ebraica antica, l'aluka cioè il succhiasangue. Quest'essere assale i viandanti che si sono persi nel deserto e ne beve il sangue. Non a caso, tra i precetti della Torah, c'è anche il divieto di bere il sangue, veicolo dell'essenza vitale degli esseri viventi.

    I primi esempi di letteratura sui vampiri

    Il primo racconto compiuto sui vampiri a noi pervenuto è di Filostrato. Questi riporta, nella Vita di Apollonio di Tiana, la storia del giovane Menippo che salva il suo maestro Apollonio dalle terribili trame di una empusa, utilizzando una lingua sciolta e tanta fantasia.
    Testimonianze ancora più importanti sui non-morti dell'antica Roma ci pervengono dal resoconto di un certo Flegone Tralliano liberto dell'imperatore Adriano, che narra la vicenda di Philinnio, giovane fanciulla da poco morta. Philinnio torna dalla tomba per amore di Machate, giovane ospite nella casa dei genitori di lei. Svegliata da rumori notturni la vecchia balia della ragazza si alza e la scorge nel letto del giovane. Scoperta quindi dai genitori ansiosi di riabbracciarla, Philinnio deve fare ritorno al suo stato di morta e crolla sul letto senza vita. Sconvolti per l'accaduto gli abitanti del villaggio si rivolsero al saggio Ryllus che ordinò loro che per nessuna ragione permettessero che il corpo di Philinnio fosse ricollocato nel sepolcro, ma si assicurassero che fosse immediatamente incenerito in un luogo lontano, fuori dalle mura della città. Al vedere bruciare il corpo della sua giovane amata, il povero Machate si suicida.
    Questa vicenda fu ripresa, in poesie, da Goethe, che l'ambientò a Corinto. Fu, probabilmente, anche la fonte del raccontoArria Marcelladi Teophilie Gautiere).

    Le epidemie

    Da questi primi miti greco-romani, probabilmente influenzati da miti più antichi provenienti dall'Oriente, la leggenda del vampiro si è diffusa nell'Europa dell'Est e da qui in tutto l'Occidente.In ognuno di questi casi, gli inquisitori produssero una vasta e dettagliata documentazione, in cui venivano descritte esumazioni di cadaveri, che presentavano crescita di capelli e unghie dopo la morte, colorito acceso e che emettevano urla strazianti e inumane una volta che veniva tagliata loro la testa e infilato un paletto nel cuore, il tutto rilasciando dalle ferite così inferte fiotti di sangue fresco (per chiunque abbia una minima base di tanatologia sarà facile riconoscere i classici segni della decomposizione, infatti la crescita di capelli, unghie e denti è dovuta al ritiro dei tessuti, così come il fluido rosso, erroneamente scambiato per sangue, non è nient'altro che un classico prodotto provocato dalla decomposizione degli organi interni, per quanto riguarda la temperatura elevata dei liquidi putrescenti invece, si deve sapere che durante il processo post-mortem di "digestione batterica" viene prodotto calore).

    La teoria dei risurgenti

    Riportata in un testo italiano dal titolo "Vampiri Risurgenti" che raccoglie brani e documenti in forma organica esplicativa di Don Calmet, monsignor Davanzati, Cornelio Agrippa, Helena Blavatsky, tende invece a sottolineare un'esistenza reale e peculiare di queste rare creature, la cui azione viene collegata a fenomeni che coinvolgono il corpo astrale, doppio eterico, fantasma ovvero corpo sottile in determinate condizioni di grave degradazione. Questa argomentazione prende dunque una netta distanza dalle ipotesi di mito, folcklore e cinematografia fantastica (sempre piu' in voga e sempre piu' attribuenti qualità addirittura desiderabili e sensuali a questo evento ascrivibile invece all'orrore demoniaco), sottolineando invece un evento concreto e comprovato, seppure assai infrequente. Da notare che lo stesso autore Bram Stoker, che presentò al grosso pubblico una figura romanzata nota come Dracula il Vampiro, ebbe sicuramente contatti con la nota associazione esoterica e magica Golden Dawn, della quale probabilmente fu anche membro. Lo stesso Stoker ebbe a scrivere l'emblematica frase: "La forza del vampiro é che nessuno crede nella sua esistenza".

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