L'ignoranza della chimica configura una barriera al processo democratico. Io credo profondamente che la "gente comune" dev'essere preparata a prendere decisioni: sull'ingegneria genetica come sulle discariche, sulla pericolosità o sicurezza delle varie fabbriche come su quali dovrebbero essere controllate o permesse. I cittadini possono ricorrere ad esperti per farsi spiegare i vantaggi e gli svantaggi, le scelte, i benefici e i rischi. Ma la responsabilità di prendere decisioni non compete agli esperti, bensì ai cittadini e ai loro rappresentanti.
Beneficio e danno: già in questa contrapposizione emerge una delle molte polarità che rendono la chimica così interessante sia per gli "addetti ai lavori" delle molteplici attività legate alla manipolazione delle molecole (dalla ricerca medica fino all'industria e all'arte), sia per i consumatori consapevoli dei prodotti da essa derivati.
In questo libro, che ha il respiro di un classico, Hoffmann offre la migliore difesa di una scienza spesso ingiustamente criticata, senza la quale il nostro mondo sarebbe un Eden piuttosto miserabile. Una scienza tutt'altro che estranea alla nostra natura, poiché le opposizioni che ne costituiscono l'essenza rivelano insospettate risonanze con forze profonde della psiche umana. Molte sono le dualità che pervadono il mondo delle molecole: oltre al tema dell'identità, centrale nel testo, si esplorano qui la contrapposizione fra stasi e movimento, creazione e scoperta, la complessità del rivelare e del nascondere... In un viaggio insolito che va dal mimetismo molecolare al funzionamento dei convertitori catalitici delle nostre auto fino alle avventure della molecola biatomica, Hoffmann illustra con la sua prosa brillante e ispirata le tensioni che regolano l'universo della chimica e affronta alcune fra le tematiche più controverse in ambito etico ed ecologico, tra cui la responsabilità sociale degli scienziati.
"Hoffmann continua a illustrare le meraviglie della chimica ai non iniziati... Questa potrebbe essere l'iniziazione perfetta anche per chi l'ha sempre odiata" - The New York Times Book Review
Roald Hoffmann, nato in Polonia nel 1937, è immigrato negli Stati Uniti nel 1949. Laureato alla Columbia University, ha poi conseguito il dottorato ad Harvard. Nel 1981 ha vintol il premio Nobel, diviso con Kenichi Fukui, per le ricerche, condotte da entrambi in modo indipendente, sui meccanismi delle reazioni chimiche. Docente alla Cornell University, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra cui la Priestley Medal dell'American Chemical Society.
"In questo libro sosterrò che la chimica è interessante sia per coloro che praticano l'arte, l'industria, la scienza e le attività economiche fondate sulla manipolazione delle molecole, sia per i consumatori consapevoli dei suoi prodotti. L'interesse deriva da una tensione intrinseca. Ogni fatto o processo della scienza, e il modo in cui vengono considerati, sono in precario equilibrio fra estremi polari. E la polarità delle sostanze e le loro trasformazioni sono in risonanza con forze profonde della nostra psiche. [...]"