Con oltre mezzo milione di copie vendute, "Gli incubi di Hazel", è il primo romanzo con cui Leander Deeny, scrittore e attore, ha ottenuto uno strepitoso successo internazionale. Paragonato al grande Lemony Snicket, autore di "Una serie di sfortunati eventi", più eccitante di una favola nera dei fratelli Grimm, il romanzo di Leander Deeny si legge tutto d'un fiato.
L'avvincente vicenda parla di una bambina di dieci anni, Hazel, alle prese con la terribile zia Eugenia e con l'antipatico cugino Isambard; i genitori, infatti, partiti per una vacanza in Egitto di tre settimane, la lasciano alle "cure" della zia. Basterebbe l'immagine del vecchio maniero dove vivono i parenti di Hazel per spaventare qualsiasi visitatore, eppure, dopo la prima inquietante giornata con zia Eugenia, la vita comincia a cambiare. Isambard, infatti, presenta a Hazel la sua collezione di cuccioli terrificanti: un cane con la testa di legno, un gruppo di papere che fumano sigarette nello stagno, due maiali gemelli siamesi...


TRAMA:



Quando una notte Hazel decide di esplorare il giardino, nascosti tra i cespugli, scopre degli strani mostri: il pitospino (un pitone con la testa di porcospino), il gorillopardo (un gorilla con la testa di ghepardo) e lo struzzorana (una rana con il corpo di struzzo). E' l'inizio di un'incredibile avventura in cui niente è come sembra e la realtà può diventare più stupefacente della fantasia.
E se qualcuno non è ancora convinto, ecco un assaggio:
"Non è facile fare amicizia. Anche se coloro con cui cerchi di fare amicizia non sono struzzirana o gorillopardi o pitospini, o assassini o pazzi. La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa: è così e basta.
Ma devi provarci lo stesso. Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla. Perchè i fifoni non piacciono a nessuno.
"


L'ho comprato oggi e sono molto soddisfatta di questo acquisto, non l'ho ancora letto e probabilmente comincerò o stasera o lunedì, ma mi ispira moltissimo...ha un pò del nightmare before christmas come stile diciamo... boh... vedremo