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Frank McCourt - Che paese, l'America!

  1. #1
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito Frank McCourt - Che paese, l'America!

    La storia di Che paese, l'America prende avvio esattamente dove era stata lasciata nel primo romanzo: Frank, adolescente, è sulla nave che lo sta portando a New York, la città in cui era nato e che aveva abbandonato quando era ancora molto piccolo perché la famiglia era tornata a Limerick, in Irlanda, il paese delle origini. E se l'infanzia era al centro di Le ceneri di Angela, in questo romanzo è ripercorsa tutta la vita americana di McCourt fino al 1985, anno della morte del padre.

    Lo stile inconfondibile, diretto e quasi spezzato in frasi brevi con ampio uso del discorso indiretto libero; l'ingenuità del protagonista narratore, lo sguardo attento, umile e un po' sperduto con cui osserva la società che lo circonda; la visione delle difficoltà di integrazione per chi nell'accento, nel vestire o nei tratti somatici dimostra di venire da lontano (sia che si parli di irlandesi, di italiani o di portoricani); l'indifferenza delle istituzioni, anche quelle intellettuali, nei confronti di chi vuole inserirsi e guadagnare terreno nella scala sociale, ma per ragioni economiche ha difficoltà tali da indurlo alla rinuncia, è colpevole e totale. Questi gli elementi chiave del romanzo che sono sempre risolti dall'autore in "storie", in narrazione di episodi o di eventi quotidiani, emblematici nel loro apparire minimali e nello stesso tempo sconvolgenti per chi li vive.

    Per il ragazzo Frank anche il suo aspetto fisico è una specie di marchio infamante: gli occhi malati, la testa rasata imposta dall'oculista per affrontare la strana malattia che da anni lo tormenta, gli abiti lisi e "fuori stagione", tutto ciò provoca una vergogna tale che quando la guerra in atto gli permetterà di vestire una divisa gli sembrerà di rinascere. La guerra così viene vista nel romanzo come un'opportunità non certo come una tragedia: ritornare in licenza in Irlanda (questa è l'unica volta in cui ritorna a Limerick, oltre a quella dolorosa a fine romanzo per riportarvi le ceneri della madre), vestito da soldato americano gli offre un ruolo e un'autorità inebrianti.

    Quanta invidia per quegli studenti universitari osservati in metropolitana! Anche Frank riuscirà a raggiungere un'aula universitaria, ma con che timore e sensazione di inadeguatezza! La fatica fisica, il poco denaro, i lavori umili e la difficoltà a mimetizzare il proprio essere irlandese segnano molti anni della sua giovinezza. Anche la laurea non migliora molto la sua situazione economica: scegliere di fare l'insegnante non è certo una strada per arricchirsi. Eppure questo, con molti tentennamenti, è quello che vuole fare nella vita. Così scopre che non c'è molta differenza tra i ragazzi che frequentano le scuole meno prestigiose di New York e quelli irlandesi, e che forse la condizione di docente gli può permettere di capire molto di quel Paese e di avere un ruolo positivo.

    Così anche l'amore non è irraggiungibile, anzi si può addirittura vincere contro un avversario americano. E così una moglie e una figlia, l'insegnamento, la scrittura (vera passione che tante volte, nei vari posti di lavoro e all'università, gli ha permesso di farsi notare positivamente), la famiglia d'origine riunita dopo tanti travagli, indicano una conclusione positiva ad una storia di povertà e di dolore.

    La figura del padre, assente fin dalla prima infanzia e che solo qua e là riappare nel romanzo, (sempre connotato negativamente come ubriacone e irresponsabile, giustificato solo da una ventilata caduta da piccolo o da una meningite) è però quella che chiude il romanzo. La sua morte suscita nel figlio ormai adulto uno strano sentimento: non è dolore, è una specie di sgomento nervoso accompagnato a ricordi lontani, a rari momenti di intimità, a mattine in cui il padre gli parlava dell'Irlanda e della sua storia ("e quelle mattine adesso sono perle che lì accanto alla bara si trasformano in tre Ave Marie").



    I lettori hanno già tributato il successo a questo scrittore che si è messo in gioco a più di sessant'anni e meritatamente viene premiata sia l'opera sia la storia personale perché questa (sempre e per tutti gli autori ma per questo in particolare) offre una mappa indispensabile per orientarsi nella sua scrittura.

  2. #2
    Sempre più FdT
    24 anni
    Iscrizione: 3/12/2006
    Messaggi: 2,014
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Ho letto il primo, le ceneri di Angela. Bello ma soprattutto molto sincero,.. é difficile pensare che la continuazione possa essere all´altezza del primo.

  3. #3
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    leggi e poi m dici... alla fine son 3 i libri d McCourt

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