Una morale atea non esiste: o meglio, esistono forse tante morali atee quanti sono gli atei. Ciò non toglie che fornire un’educazione non confessionale non sia un compito esattamente facile in una società in cui la religione dilaga sui mass media.
Savater ha messo per iscritto i pensieri destinati al proprio figlio. Il suo testo può essere un buon esempio di come si possa insegnare a un adolescente a pensare e decidere con la propria testa. Il libro è preceduto da un’avvertenza antipedagogica («Il mio obiettivo non è quello di fabbricare cittadini benpensanti [e tantomeno malpensanti] ma quello di stimolare la formazione di liberi pensatori») e da una prefazione, nella quale l’autore invita il figlio ad avere fiducia in se stesso, non nel padre, nel prete o nella polizia.
Il volume offre una spiegazione chiara del significato di etica, concepita come un ambito individuale: «L’etica per un uomo libero non ha nulla a che vedere con punizioni e premi distribuiti dall’autorità, umana o divina che sia fa lo stesso». L’autore invita a chiedere a se stessi come gestire la propria vita, perché «l’etica non è altro che il tentativo razionale di indagare su come vivere meglio». E vivere bene significa per lui avere una vita umana, in relazione con altri esseri umani, cercando di mettersi al loro posto e adottando il loro punto di vista: cosa peraltro non semplice, perché «forse la vera difficoltà sta proprio nel cercare di comprendere, anziché nel sottomettersi a un codice di regole o nel fare il contrario di quello che è stabilito (che significa ugualmente sottomettersi a un codice, ma alla rovescia)». Umano è anche l’orizzonte nel quale mettere in pratica queste idee: «Quello che mi interessa non è se c’è la vita dopo la morte, ma che ci sia prima. E che questa vita sia buona, non semplice sopravvivenza o continua paura di morire».
Savater si sofferma a lungo sulla libertà, parola chiave: «Libertà è decidere, ma anche, non dimenticarlo, renderti conto che stai decidendo». Diventare adulti, sostiene, significa essere capaci di inventarsi consapevolmente la propria vita. Un capitolo intero è dedicato alla morale sessuale: «Secondo me il puritanesimo è in assoluto l’atteggiamento più contrario all’etica», rivendicando inoltre la dimensione umana, e non animale, del piacere (sia esso sessuale, gastronomico, sportivo, culturale).
Il suo pensiero è corredato da citazioni di pensatori illustri (Seneca, Spinoza, Fromm) e da esempi tratti spesso dalla vita di ogni giorno. La prosa è scorrevole e rende il libro un suggerimento intelligente per adolescenti curiosi.
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qualcuno l'ha letto, sentito parlare, conosce l'autore e altri suoi libri?
anche solo dalla traccia qui sopra proposta, che ve ne sembr?