Originariamente inviata da
Godel
Non è tanto il problema di visioni preconfezionate, quanto il fatto che non viene data la possibilità di differenti analisi.
La stessa istruzione nelle scuole oggi è strutturata in modo che non vi sia lo sviluppo autonomo della capacità cognitiva. Il compito dell'istruzione dovrebbe essere quello di rendere lo studente terreno fertile per il
suo pensiero, che svilupperà grazie alle nozioni che gli vengono impartite; non privare di questa libertà già dai primi anni di scuola consegnando alle menti visioni di altri.
Io non credo che le visioni dei più siano preconfezionate, io dico che la potenzialità di ogni individuo vengono castrate, in primis dalle scuole, in modo che l'omologazione delle persone renda semplice il controllarle.
Sono le basi della civiltà moderna, non sono chiacchiere, e come dici te sono state gettate secoli orsono.
Il relativismo non si può non prendere in considerazione, poichè è presente in ogni singolo aspetta della nostra vita.. E lo neghi tu stessa ogni mattina, quando ti alzi e ti lavi i denti, poichè con quella azione inconsciamente stai autoaffermando il tuo Io; come lo neghi nello stesso istante in cui non accetti le mie considerazioni verso Modigliani, al pari delle tue.
Il giudizio soggettivo che domina il criterio di tutti gli individui, è un illusione tanto più potente quanto è la vastità del giudizio stesso: quando giudichi soggettivamente
il bello, come nel caso di un quadro, il tuo giudizio si antepone a quello altrui (negazione base soggettivista) e ricalca semplicemente il bagaglio di esperienze, percezioni, che ti appartengono (che ti sono state date, e che in gran parte non ti è stato concesso di maturare).
Per questo è necessario considerare l'aspetto oggettivo, perchè l'analisi umana non riesce a gesire la molteplicità del tutto (tendente ad infinito), e perchè è l'unico modo per riuscire a distaccarsi da esso
individualmente, e non globalmente; nel raggiungimento dell'oggettività dapprima, e nel trascendere questa poi.
E' un discorso che snobbi, ma è qualcosa che è alla base di ogni cosa, dato che riguarda il nostro pensiero; e la divisione corretta nel giudizio di un'opera a mio avviso va relegata al
gusto (soggettivo), e al
bello (oggettivo).
Ed il tuo non accettare questo concetto, non sminuisce il tuo fascino
poichè lo fai già tuo, nello stesso istante in cui i tuoi splendenti occhi marroni si perdono nel contemplare un'opera che ami.