H., chi è H.??? Hemingway? Sono curiosa ç__ç
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riassunto di Factotum
1)Sono in crisi nera perchè non ho 1 €, cerco il primo lavoro che trovo anche se con uno stipendio da fame purchè mi permetta di comprarmi dell'alcool
2) Lavoro male, mi licenziano dopo 2 giorni e con la paga mi compro da bere
3) torno a casa, mi sbronzo con la mia compagna e me la scopo
4) litigo con la mia compagna e lei sparisce di casa per tot giorni
5) Ripeti i 4 precedenti punti per una decina di volte.
L'ho letto, non avrei mai espresso quel giudizio a sproposito. Noioso, ripetitivo, inutilmente volgare (non mi disturba la volgarità, ma la volgarità inutile sì). Non considero strano chi lo legge (altrimenti, avendolo letto, mi dovrei considerare strana a mia volta), trovo un po' strana l'adorazione che si ha in generale per un autore che io trovo molto sopravvalutato. Magari il primo racconto è anche carino, e forse uno apprezza il secondo e il terzo. Ma già al quarto hai letto tutto... (io ho letto Compagno di Sbronze e un altro po' di racconti da Storie di Ordinaria Follia).
Sono due i punti che fondamentalmente non condivido: uno può vincere un Nobel per la qualità della scrittura, non per le motivazioni che vi stanno dietro. La qualità della scrittura di Bukoswki, a mio modesto parere, è piuttosto scadente. E questo è il secondo punto: la vita e l'opera di un autore sono due cose distinte e separate. Molti - non tutti, altri libri sono altrettanto validi anche se molti "sentiti" - buoni autori riescono a separare la mente che crea dall'uomo che soffre. Per andare sui classici, quel che rende l'Ortis a suo modo un libro deludente, sebbene mi piaccia moltissimo, è questo Io dell'autore che invade ogni passo della narrazione. Quello che rende "Se questo è un uomo" un capolavoro è la straordinaria capacità con cui Levi separa il testimone dal deportato che soffre. Ovviamente non si tratta di una regola generale, e mi riferisco alla narrativa, non alla lirica. Un'opera va valutata per quel che è, non per la vita di chi l'ha scritta e per quel che c'è dietro. Mi dispiace che il povero Bukowski abbia avuto una vita triste e ripetitiva, ma se la sua opera la rispecchia, non posso trovare scusanti, trovo la sua opera triste e ripetitiva XD
Comunque credo che il Nobel lo diano per l'idea che sta alla base delle opere di un autore, anche perché lo danno all'autore e non all'opera specifica.
ragazzi, aiuto! ho voglia di un bel thriller.. che abbia azione, personaggi non troppo lineari (ovvero buoni buoni o cattivi cattivi...) e che non sia possibilmente banale e prevedibile.
Ho letto tutto Faletti, che mi dite di Jo Nesbo?