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Originariamente inviata da
Lucien
Per me questa frase lascia un po' il tempo che trova. La scrittura è un'attività troppo libera ed indefinibile per lasciarsi imbrigliare da assiomi così perentori; l'esperienza di vita non è indispensabile per essere buoni autori, molti grandi poeti hanno avuto esistenze decisamente aride; né lo scrivere, a meno che non diventi patologico, un'occupazione a tempo pieno, può impedire di vivere. Penso che Pirandello con questo volesse solo esprimere il proprio personalissimo rimpianto di non aver potuto vivere più intensamente.
Già, lo penso anch'io.
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Originariamente inviata da
Eurasia
@Lucien ha spiegato in maniera ottima quello che non sono stata in grado di scrivere..!
Ma io non concordo con @Lucien XD anche perché lui ha parlato di poesia nell'esempio, non di narrativa. Credo che le due cose siano molto diverse... :D
Certo che non esistono degli assiomi, però se rimaniamo attaccati alla definizione aristotelica di arte come "mimesis", mancando di vita (e questa vita si può assimilare in tanti modi), uno scrittore manca di materia.
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Per scrivere di qualcosa si deve anche avere una minima esperienza di quel qualcosa.
Ovviamente entra in gioco la fantasia, l'inventiva dell'autore, ma un minimo di esperienza su quello che si racconta ci vuole.
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Originariamente inviata da
Holly
Ma io non concordo con @
Lucien XD anche perché lui ha parlato di poesia nell'esempio, non di narrativa. Credo che le due cose siano molto diverse... :D
Certo che non esistono degli assiomi, però se rimaniamo attaccati alla definizione aristotelica di arte come "mimesis", mancando di vita (e questa vita si può assimilare in tanti modi), uno scrittore manca di materia.
Penso sia impossibile mancare di materia. Dal momento che un autore vive, la carta, la penna, le chiappe su cui sta seduto possono diventare oggetto di lavoro. E da quando i barbagianni categorici alla Croce sono stati relegati al barzellettiere della critica con grande sollievo di tutti, non esiste più una soglia minima di dignità per scegliersi i propri argomenti, né una condizione di vita al di sotto della quale non si possa più scrivere.
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Originariamente inviata da
Lucien
Penso sia impossibile mancare di materia. Dal momento che un autore vive, la carta, la penna, le chiappe su cui sta seduto possono diventare oggetto di lavoro. E da quando i barbagianni categorici alla Croce sono stati relegati al barzellettiere della critica con grande sollievo di tutti, non esiste più una soglia minima di dignità per scegliersi i propri argomenti, né una condizione di vita al di sotto della quale non si possa più scrivere.
Ma io non ho mai detto questo.
Non ho parlato di soglia minima di dignità, ho semplicemente detto che uno scrittore ha bisogno di rintracciare materia da imitare da qualche parte, e, a mio parere, lo può fare o vivendo o osservando.
Non ho messo in mezzo altre cose, ho solo espresso un parere molto più semplice.
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D'accordo, ma allora il punto è: come fa uno scrittore a mancare di materia? Vive suo malgrado, è annegato nella materia su cui potrebbe scrivere... Non ha neppure bisogno di cercare, a meno che non lo voglia.
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Originariamente inviata da
Lucien
D'accordo, ma allora il punto è: come fa uno scrittore a mancare di materia? Vive suo malgrado, è annegato nella materia su cui potrebbe scrivere... Non ha neppure bisogno di cercare, a meno che non lo voglia.
Infatti mi riferivo alla narrativa. Uno scrittore che non è un bravo osservatore non ha materia. Non tutti vivono con gli occhi aperti. E, in ogni caso, a parte felicissime eccezioni, lo scrittore che vive nel suo guscio mancherà sempre di qualcosa. E quel qualcosa non è materia, è indefinibile e ineffabile...
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Volevo puntualizzare che la frase completa è
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La vita o si vive o si scrive, io non l'ho mai vissuta, se non scrivendola.
quindi penso che lo scrittore intenda dire che lui ha deciso di provare l' emozioni che tutti noi proviamo sulla nostra pelle grazie alle nostre esperienze pratiche, tramite i suoi racconti, quindi in un modo piu intenso piu intimo "almeno per lui"
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Originariamente inviata da
Lucien
Per me questa frase lascia un po' il tempo che trova. La scrittura è un'attività troppo libera ed indefinibile per lasciarsi imbrigliare da assiomi così perentori; l'esperienza di vita non è indispensabile per essere buoni autori, molti grandi poeti hanno avuto esistenze decisamente aride; né lo scrivere, a meno che non diventi patologico, un'occupazione a tempo pieno, può impedire di vivere. Penso che Pirandello con questo volesse solo esprimere il proprio personalissimo rimpianto di non aver potuto vivere più intensamente.
Sposami. :049: