Mah, io penso che scrivere per passatempo non sia una cosa su cui riflettere: si prende una penna, un pezzo di carta e si fa. Non so se "seguire i corsi" serva a qualcosa perchè non ho mai provato.
Nel momento in cui si produce qualcosa di più concreto e si desidera un riconoscimento per la propria opera (ma parlo di aver finito un libro, o una raccolta di poesie), puoi decidere cosa farne. Penso che la cosa migliore sia continuare a lavorarci per un certo periodo perchè difficilmente la prima stesura è soddifacente; e una volta che si è convinti del risultato, affidarlo ad una di quelle agenzie che lo correggono e lo propongono alle case editrici. E' ovvio che tutto ciò ha un bel costo ed è poco romantico, ma dubito ci siano altri modi per fare ingresso nel magico mondo dei libri.
Comunque, il fulcro del ragionamento è che non si può decidere "voglio diventare scrittore" prima di aver scritto qualcosa... penso che 1/3 degli italiani abbia un libro finito in un cassetto, figuriamoci metà. Secondo me già avere una storia per un romanzo, e lavorarci fino a scrivere un'opera finita, è già una buona prova. Se ti riesce, puoi considerare l'idea dei corsi e dell'impegno in questo senso, ma non prima.
Ah, personalmente se scrivessi invece qualcosa, e non avessi intenzione di pubblicarla; ci metterei un copyright e farei in modo di farla circolare gratuitamente spargendo copie qua e là, anche su internet. Giusto per la soddisfazione che almeno la leggano, sai com'è.