Buongiorno, vorrei un consiglio sulla seguente questione: 9 anni fa, quando io ero ancora ragazzo, mio padre e mio zio possedevano una società in nome collettivo; era una pizzeria. Da un momento all'altro mio zio non permise più a mio padre d'entrare nel locale e di ricevere la sua quota. In pratica cambiò tutte le serrature, non si fece più vedere, ne rispodeva al telefono. Cambiò anche tutti i dipendenti, rendendo mio padre un estraneo ai lavoratori. Mio padre fu così escuso dall'attività. Così un giorno, munitosi di tutta la documentazione attestante l'effettivo possesso della società, si presentò in loco pretendendo d'entrare e di svolgere il suo lavoro. Ma i dipendenti non riconoscendolo chiamarono le forze dell'ordine, che, visionati i documenti, dissero di non potersi occupare di questioni burocatiche, e che in questo caso non potevano fare nulla; aggiunsero inoltre di rivolgersi ad un tribunale per intentare causa. Ai tempi non avevamo le possibilità finanziarie per una causa del genere, inoltre i miei genitori non vollero più saperene; e così lasciarono correre per tutti questi anni. Ora, dato che la società è ancora intestata a mio padre (per metà) ed io sono diventato maggiorenne, mi chiedevo se ci fosse la possibilità di fare qualcosa (per vie legali o non), anche da parte mia, magari convincendo mio padre a cedermi la sua parte di propietà. Grazie dell'attenzione.
Cordiali saluti