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Io non ho fatto niente, niente!", continua a ripetere a tutti Larry Gopnick, tipico rappresentante della
middle-class ebraica nell'America di provincia degli anni Sessanta. La sua intera esistenza, fino a quel momento trascorsa in maniera placida e monocorde, sta per essere spazzata via con la furia repentina di un tornado, come quello che appare alla conclusione del film. L'unico modo che Larry conosce per reagire è questo: non fare nulla, osservare il misero castello costruito in quarant'anni di vita cascare pezzo per pezzo rimanendo completamente immobile di fronte alla catastrofe.
I fratelli Ethan e
Joel Coen, infallibili disegnatori di forme geometriche, dopo aver teorizzato il movimento circolare per
Mister Hula Hoop, quello lineare per
Il grande Lebowski, e il percorso a spirale in
L'uomo che non c'era, realizzano con
A Serious Man un film il cui protagonista è contraddistinto dalla stasi e dalla fissità più assoluta, mentre tutto il mondo intorno a lui si muove in maniera caotica e impazzita. Gli autori elaborano questa costruzione narrativa attingendo alle origini della propria tradizione
yiddish, la stessa che animava anche
Barton Fink. Non a caso quella ebraica è una cultura caratterizzata da un elevato grado di immutabilità e rigidità, e si presta particolarmente a rappresentare il personaggio di Larry.