Regista: Larry Charles.
Interpreti: Sacha Baron Cohen, Gustaf Hammarsten
Genere: Commedia,
Anno: 2009, USA
Uscita: 23/10/2009.
Tre anni dopo il boom di Borat, Sacha Baron Cohen e Larry Charles tornano sui loro passi con un altro personaggio nato nella trasmissione Ali G Show. Anche l'austriaco Brüno è una macchietta modellata su luoghi comuni, che riguardano questa volta la cultura pop mitteleuropea, il mondo della moda e - tanto per far imbestialire più persone possibili - gli omosessuali.
La prima domanda che molti si pongono di fronte a un film come Brüno (dopo aver sgomberato il campo da improbabili accuse di omofobia) è: potrà andare oltre le provocazioni del film precedente? E la seconda è: faranno ancora ridere? La risposta alla prima è, inaspettatamente, sì: Brüno è più provocatorio, più volgare e più eccessivo di Borat, e maggiore la sensazione che Cohen & C. siano bacati nel cervello, soprattutto tenendo conto di come il film è costruito - cioè su un susseguirsi di "burle" costruite sulla stupidità, l'imbarazzo o la semplice confusione di malcapitati di turno, e con un certo sprezzo del pericolo. E fin qui, accettate le regole, tutto bene. Sul divertimento in sé, l'indicazione è chiara e semplice: se Borat non è vi è piaciuto, state alla larga da questo. L'umorismo, sempre di grana grossissima, è basato sui medesimi linguaggi, proprio come lo stile con cui il film è costruito. Peccato però che Charles e Cohen, dopo una prima mezz'ora davvero spassosa, stavolta sembrino arrancare per arrivare al minutaggio necessario (peraltro irrisorio), e che tutta la parte centrale, tranne qualche eccezione, sia stanca e annoiata. Ma la sequenza finale, una clamorosa beffa ai danni di centinaia di white trash dell'Arkansas (e non dico di più), è davvero sensazionale e ripaga del tutto. Vale la pena di aspettarla, con un po' di pazienza.
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Io alla parte del bambino di colore sono morta Voglio vederlo, quell'uomo è un figo