Comunque c'è anche da dire che è vero che è tratto da una storia vera, ma l'impostazione del regista è quella di religioso.. o meglio il dubbio che fa sorgere a noi è un dubbio retorico.. il suo obiettivo lo raggiunge appieno, tutti noi infatti siamo stati colpiti più che dalle immagini, dal reale contenuto della storia spingendoci a riflettere sulle forze del bene e quelle del male...
[img]Storia vera: [/img]'' La sceneggiatura prende spunto dal libro "The Exorcism of Anneliese Michel" di Felicitas D. Goodman, che a sua volta narra i fatti realmente accaduti ad una giovane studentessa di pedagogia, Anneliese Michel, morta nel luglio del 1976. La ragazza, appena sedicenne, fu colpita da una gravissima forma di epilessia. Dopo un lungo periodo trascorso in ospedale, le sue crisi si fecero sempre più violente finché un giorno, complice la rigida educazione religiosa impostale dai genitori, cominciò a credere di essere posseduta dal demonio. Orrende visioni, voci e spaventose allucinazioni turbavano la sua vita di tutti i giorni. Così passano alcuni anni. Nel settembre del 1975, il vescovo di Würzburg assegna ai pastori Arnold Renz e Ernst Alt l'ordine di iniziare un Grande Esorcismo su Anneliese secondo il Rituale Romano. Le sedute si protrassero per un lungo arco di tempo: da settembre al luglio dell'anno seguente, il 1976. Secondo alcune testimonianze, la giovane era dotata di una forza spaventosa e durante i rituali (fino a 2 la settimana) era necessario che più persone la tenessero ferma. Annelise muore a 23 anni. Ridotta pelle e ossa e affetta da una grave polmonite.
Col suo “The exorcism of Emily Rose”, Scott Derrickson ripercorre l’ossessionante processo cui venne sottoposto il prete che determinò la morte della ragazza. Lo stesso regista, così parla del suo lavoro: "con questa pellicola ho voluto creare qualcosa che fosse al contempo terrificante e pregno di significato, e dal momento che si tratta di una miscela ibrida di due generi diversi – il dramma giudiziario e l’horror – imponeva un approccio estetico singolare".
Un sottile connubio fra bellezza e terrore, estetica e moralità.''
Trama del film: ''Con una decisione estremamente rara, la Chiesa cattolica ha riconosciuto ufficialmente la possessione demoniaca di una matricola universitaria di 19 anni. Grazie a vari flashback, il film ripercorre l’ossessionante processo cui viene sottoposto il prete accusato della negligenza che ha portato alla morte della ragazza ritenuta invasata.
Partiamo dunque dalla certezza maggiore che riguarda questo film, e cioè la messa in scena; due sono infatti i pregi che sono chiaramente identificabili in “The Exorcism of Emily Rose”: il primo è la bellissima fotografia in chiaroscuro realizzata da Tom Stern, qui alla sua prima esperienza lontano dal 'maestro' Clint Eastwood dopo aver curato per lui “Debito di sangue”.
L’altro pregio del lungometraggio è un realismo estetico che permea l’intera messa in scena: l’uso di effetti speciali digitali è limitato al minimo, e tutte le parti della pellicola che più si avvicinano all’horror basano la propria efficacia molto più sulla suggestione che non sull’esplicitazione visiva del soprannaturale.''
http://www.film.it/cinema/speciale/emilyrose/