Mentre i genitori sono in vacanza, Isabelle e suo fratello Theo invitano Matthew, un giovane americano appena conosciuto, a casa loro. Durante la convivenza, i tre ragazzi sperimentano un codice di comportamento e esplorano le proprie emozioni e pulsioni erotiche.Bertolucci rivisita il '68 e lo fa con una ricercatezza di stile che sfiora il manierismo. Per chi ha amato un film altrettanto attento a ogni minimo segno portato sullo schermo sembrerà quasi contraddittorio parlare qui di manierismo. Invece di questo si tratta. Se "Ultimo tango" sembrava ormai alle spalle la sua ossessione ritorna. Con in più il raffinato ammiccamento cinefilo che fa sì che il terzetto che si forma trova il primo collante proprio nella passione per il cinema di qualità. Peccato però che lo sfondo di questo sottile gioco al massacro erotico sia il '68. Sul quale emerge una posizione che farebbe nascere sotto i polpastrelli la parola 'reazionaria' se i tempi non fossero cambiati. I gemelli di Bertolucci hanno bisogno di un sasso che spacca una finestra e di un giovane americano tanto 'puro' quanto pragmatico e utopista al contempo, per rendersi conto che 'fuori' sta capitando qualcosa di assolutamente nuovo che travalica la rappresentazione della realtà offerta dal cinema. Bertolucci torna a raccontare di un mondo medio borghese che ben conosce ma che non è rappresentativo del '68 e delle sue rivolte politiche e sessuali. C'erano anche loro, è vero, e probabilmente oggi stanno dall'altra parte ma il film non lo dice. Preferisce attardarsi sui giovani corpi nudi lasciando spazio a una frigida ricerca estetica. Per molti di quelli che non c'erano è una lettura consolatoria fatta da un Maestro che forse ha dimenticato i veri, per quanto confusi, sogni di quella generazione.