uno dei miei film preferiti!
Spacey grandioso,colonna sonora perfetta..
uno dei miei film preferiti!
Spacey grandioso,colonna sonora perfetta..
Film brutto, molto sopravvalutato a mio avviso.
Pellicola che impugna l'intento di affermare l'idea del nazista omosessuale, nell'abnormale e fantasiosa realtà della società americana. Il tutto approvato e registrato dal marchio grembiulino, glorificato dai numerosi - quanto immeritati - Oscar vinti, alla faccia dei filmoni in lizza per le statuette di quell'anno.
Visto più volte. A me è piaciuto, bella la scelta delle colonne sonore (mio parere), penso che sia un film che offre ottimi spunti di riflessione. Ben curati alcuni dettagli. Da 0 a 10? Per me, globalmente, un 7 e 1/2 ci sta tutto...
Per me è un capolavoro, dal 2000 quando l'ho visto al cinema è diventato il mio numero 1. e pensare che non volevo andare a vederlo e ci sono andato perchè volevo vederlo mia sorella. poi l'ho rivisto una seconda volta al cinema e diverse altre volte prima in vhs e poi in dvd.
Non c'è storia che tenga, se un film ti prende ti prende, kevin spacey grandissimo oscar strameritato, a me piaceva molto anche thora birch(non la bionda l'altra). la colonna sonora di thomas newman poi è una spettacolo., con quelle musichette in stile un pò orientale ma tutte particolari.
5 oscar meritatissimi secondo me, anche se mi dispiace quell'anno che un altro grande capolavoro come il miglio verde si sia scontrato con questo e non abbia vinto nulla.
E' un film particolare, strano spiazzante...lo puoi amare come lo puoi trovare insignificante o irritante, per alcuni è cosi, ma per la maggior parte come leggo e ho modo di vedere nelle varie critiche mondiali ha lasciato il segno.
Bello, mi è piaciuto molto
vedendolo ho avuto la stessa sensazione di quando scopri il lato oscuro di una cosa familiare.... ha una bellezza fragile e sospesa.... come tutti i racconti del confine.
stupendo film...
devo "procurarmelo" di nuovo
AMERICAN BEAUTY
Usa 1999
Regia: Sam Mendes
Cast: Kevin Spacey, Anette Bening,Thora Birch.
Durata: 122'
Sceneggiatura: Alan Ball
Fotografia: Conrad L.Hall
Lester è un uomo di 42 anni, ha una moglie Caroline che lo trascura, sempre alla ricerca della perfezione e del successo, una figlia adolescente Jane con cui da tempo non ha più un rapporto, e ora rischia di perdere anche il lavoro. Vive nella monotonia della sua vita ma una sera a una partita di basket rimane folgorato da Angela, amica di Jane..da quel momento la sua vita cambiarà, sarà come tornare a rivivere la spensieratezza degli anni della gioventù. Questo cambiamento avrà ripercussioni sulla sua famiglia che rimarrà sopresa da tale cambiamento. Nel frattempo sono arrivati dei nuovi vicini di casa, il Colonnello Frank Fitts, suo figlio Ricky, ragazzo misterioso che è attratto da Jane e ama riprendere qualsiasi cosa con la sua telecamera, e la moglie di Frank Barbara...
Rivisto ieri sera a distanza di circa 2 anni dall'ultima visione, e' quasi d'obbligo quando scopriamo che un film ci sà coinvolgere più di tutti gli altri e diventa il nostro preferito renderne omaggio con un commento, in questo caso penso è anche giusto lasciarsi andare in maniera più specifica sulle emozioni e stati d'animo vissuti direttamente durante la visione e oltre. L'inizio con il monologo di Lester con la telecamera a scendere sul quartiere, ci informa che tra meno di un anno sarà morto...forse abbiamo l'impressione che stiamo per vedere una sorta di presa in giro sulla morte, lester ci viene presentato in amniera scanzonata e ironica sulle notte di "Dead Already", ma non abbiamo minimanente idea di quello che ci aspetta, forse è lecito chiedersi..cosa ci può offrire un film quando sappiamo già che il protagonista morira? . L'effetto di curiosità sulla storia e sul personaggio prende subito il sopravvento, si percepisce subito una freschezza nella regia e nella sceneggiatura...il giovane Sam mendes alla prima regia, e Alan Ball alla prima sceneggiatura in un film...entrambi premiati con l'oscar hanno fatto subito centro con una storia forte, spiazzante che sa colpire e toccare lo spettatore, ma in una maniera diversa dal solito. Da una parte la freschezza viene contrapposta l'esperienza e la capacità di Conrad L.Hall di offrirci una fotografia stupenda, sopraffina..le atmosfere che riesce a creare con alcune riprese ad effetto sono meravigliose. E non possiamo dimenticarici di una colonna sonora indimenticabile da sogno, Thomas Newman rende omaggio al meglio al film con le sue musiche(nelle scene oniriche è spettacolare)...davvero un peccato in questo caso non averlo visto premiato con l'oscar, ma glia auguro di vincerlo presto xchè se lo merita davvero, e non solo per "American Beauty".
Entrando più nel soggettivo, e'un film che man mano andava avanti mi ha coinvolto completamente, si parte da un inizio scanzonato, si assiste alla situazione di lester in maniera distaccata quasi divertiti, vengono introdotti diversi personaggi, ma dal momento che in lester scocca la scintilla ecco le cose iniziare a cambiare....l'evoluzione dei personaggi comincia farci capire che quello che credavamo non è la realtà delle cose, Lester subisce un cambiamento ma con lui anche chi gli sta intorno sta cambiando ai nostri occhi..la differenza è che se lui lo manifesta apertamente, nel resto la realtà e mascherata e scoperta un pò per volta(In particolare riferimento a Frank, Caroline e Angela). non abbiamo il tempo di comprendere le azioni di lester che rimaniamo turbati da tutto quello che lo circonda. Lester che inizialmente appare come l'uomo un pò buffo e sfortunato nella vita, diventa poi il personaggio a cui rimaniamo legati...che ci da un senso di speranza, l'essere se stessi fino in fondo fregandosi di quello che la società, la gente, i media impongono. Arriviamo nella parte finale del film turbati dalla verità di quello che credavamo ma che poi si è rivelato tutt'altro, un momento che non dimenticherò per emozioni particolari è il momento che precede il finale con Lester e Angela sulle note di "Don't Let it bring you down"..un momento magico, una situazione apparentemente inattaccabile che porta ad uno stato di spensieratezza sia dei protagonisti che di chi guarda(stupenda la ripresa da lontano di loro due uno davanti all'latro, la pioggia all'esterno, luce soffusa). Lester dopo quel momento torna a riscoprire se stesso e torna a essere veramente felice("sto da dio"), ma ormai il destino beffardo è segnato, e li ecco il finale struggente, inaspettato e che da il colpo di grazia allo spettatore sulle note di "Any Other Name". E li lacrime sul monologo finale, accompagnato da "because" di Elliot Smith.
Ci sarebbero da dire tantissime cose su quanto questo film mi sia rimasto impresso, su stati d'animo ed emozioni di altre scene particolari(una fra tutte la scena in cui jane e Ricky guardano il video del sacchtto che fluttua), io credo che al di la della storia che ci viene presentata il film offra molti spunti di riflessione e faccia riflettere su tante cose apparantemente banali. In merito ad alcune frasi del film, si dice riferendosi al matrimonio di Lester "Uno spot su quanto siamo normali quanto in realtà siamo tutt'altro". Lester forse ha pagato l'essere veramente se stesso...nella quotidinità, nella vità..e non sto parlando di america e basta, è un discorso che può essere fatto per qualsiasi persona xchè come tali siamo tutti uguali, spesso ci troviamo vittime di quello che la società impone, e magari ci rendiamo conto di quante possa essere difficile in certi frangenti essere se stessi...per la paura delle conseguenze che ciò possa causare, da un matrimonio fasullo mascherato, a fingere di essere felici per non deludere qualcun'altro. Quante volte succedono avvenimenti che non hanno una spiegazione, ad esempio famiglie che vengono definite "normali" e dove improvvisamente qualcuno fa una strage... ma in fondo cos'è la normalità? forse giudicare qualcuno solo perchè lo vedi tutti i giorni uscire di casa puntuale ed andare al lavoro la mattina, o perchè ci passi assieme una minima parte della tua vita, viene da riflettere. Per non parlate di "Non è mai troppo tardi per tornare indietro" quanto tale affermazioni è ritenuta come falsa dai pregiudizi il più delle volte, ma nasconde un significato molto più profondo.
Posso dire che è un film che mi ha fatto vedere il cinema in modo diverso, è stato per me un passaggio importante, la consapevolezza che il cinema e le emozioni non venivano solo da orrore, robot, macchine del tempo e storie varie...mi piace sempre ricordare quella sera che lo vidi la prima volta al cinema, il momento prima di iniziare la visione...un pò arrogante e quasi infastidito di doverlo vedere...e il momento dopo...turbato, scioccato e affascinato come non mi era mai capitato per un film, ma anche più maturo e consapevole che da quel momento avrei visto le cose in maniera diversa e meno superficiale, sia nel cinema che nella vita. Mi scuso per la lungaggine del post, ma mi sono lasciato trasportare dalle emozioni in questa mia lunga analisi, ma glielo dovevo a questo film. Per chi lo ama come me vorrei condividere questo bel filmato sulle note di "Before The Dawn".
"Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo..."