Capitolo conclusivo (si spera) della saga del pugile più famoso di tutti i tempi (nel mondo del cinema).
Un film un po' triste e nostalgico,vuoi perchè ormai Stallone fisicamente non è più il "ragazzino" di 20 anni fa (e si vede), vuoi per una serie di motivi legati alla trama (che non starò qui a raccontarvi).
E' un film che a tratti scade quasi nel patetico,ma del resto era inevitabile che fosse così,penso che lo stesso Stallone (che lo ha scritto e diretto) se ne sia reso ampiamente conto.E' un film che comunque ha la sua morale,ed è una morale che ci dice che anche se si finisce al tappeto nella vita più e più volte,bisogna trovare sempre la forza,la volontà e la convinzione per rialzarsi.
La trama forse (ed anche il finale) appaiono un po' scontati,ma tutto sommato è anche la conclusione più giusta e più logica.
Purtroppo ritengo il doppiaggio italiano assolutamente non all'altezza.Del resto il nome di Rocky e di Stallone sono legati alla voce inimitabile del compianto Ferruccio Amendola e quindi fa strano sentirlo con la voce di un altro doppiatore.Anche la voce dell'attrice non sembra un granché e così quella di Pauley.Altro dettaglio che secondo me andava rivisto: il pugile di colore che affronta sul ring è poco credibile come pugile: non ha il fisico adatto,non è tanto grosso per essere un peso massimo,non è affatto definito ed oltretutto ha anche un po' di panzetta;in definitiva hanno scelto l'attore sbagliato.Per il resto...primo tempo un po' lento,qualche scena divertente,la parte dell'allenamento (che negli altri film è una delle parti più belle) risulta un po' corta.
Insomma è un film un po' forzato che però aggiunge il tassello finale a questa saga e che,a mio avviso,gli appassionati di Rocky non possono non vedere.