La Pianista,

Un film di Michael Haneke.

La storia parla di una pianista, un'abilissima pianista che ha mancato il successo per questioni "caratteriali", e che ha comunque continuato a vivere la musica come insegnante, molto qualificata e tenuta in alta considerazione.
Il film narra come la sua vita si snodi, tra vita ufficiale retta e distinta, e vita privata nel suo piccolo nido condiviso a forza con la madre, ove cerca di dare vita e trattenere allo stesso tempo alle sue pulsioni sessuali.



E' un film diretto, trasgressivo, che può non piacere, può spiazzare, può dare fastidio.

Mi ha profondamente colpito, credo che la prima visione sia la più importante, perchè potrebbe risultare più lento di quanto già non sia, a una seconda o terza visione.

Molto reale, molto concreto e plausibile, si parla comunque di perversioni "casalinghe" molto private, non legate o associate o ricondotte a perversioni di gruppo, per quanto esistano dello stesso tipo.

Ho citato questo film nel cigno nero.

Per i seguenti motivi.

Nel"Il cigno nero" come ne "La pianista", si parla della vita ufficiale e ufficiosa delle protagoniste, le quali vivono entrambe con la madre, con la quale hanno un rapporto contrastante di amore, sottommissione e odio.

Entrambe militano nel mondo classico, e cercano una come allieva , e l'altra come insegnante di prendere il loro posto all'interno di questo grande sogno classico.

Entrambe hanno turbe psichiche date dalla loro voglia di esprimere la loro libertà interiore, che però allo stesso tempo reprimono a gran forza, fino al culmine in cui in un modo o nell'altro implodono; e ciò che con tanta cura han cercato di nascondere diviene cosa pubblica, sia in maniera lampante che non.

Vivono un amore in cui vogliono esporsi, ma non si lasciano andare, con il conseguente rifiuto da parte del partner.

Confusione e smarrimento personale.

E piccoli espedienti violenti, per sfogare l'auto repressione.

Poi si ci sono differenze tra una pellicola e l'altra, per me rimane più riuscita la pianista, e si nota proprio la differenza di regia.



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