La cena degli auguri
Tra le usanze ormai consolidate nel periodo delle feste una sola cosa terrorizza una persona normale,più della recita di Natale dei figlioli.
La tragica cena aziendale.
Alla cena aziendale tutti si trasformano,stenti a riconoscere colleghi con cui condividi le giornate.
Impiegate tirate a lucido,ingioiellate come la madonna di Pompei,o vestite come le animatrici da tangenziale.
Gente che al lavoro spala la merda con le mani te la ritrovi con capi firmati,sciarpine frù frù orologi patacca,biro dorate nel taschino della giacca del matrimonio di vent’anni prima.
Tutti ostentano una agiatezza ed una cultura assolutamente falsa.
Non esiste in terra un’ altro luogo,un’altra circostanza dove tu possa sentire ,senza fare una piega tante simili cazzate.
La normale reazione in una normale circostanza sarebbe dire < oh ma che minchia stai dicendo?> ma qui,no.. qui una misteriosa forza interiore ti porta per reazione a dire una cazzata appena un po’ più grossa,per lasciare spazio di replica ad un ulteriore minchiata e poi via in crescendo.
E siccome che c’è spazio per tutti,ed ognuno dice la sua,intono alle 23,complice il vino si raggiunge l’apoteosi e ti sembra di essere nel film di Blade Runner dove Rutger Hauer pronuncia “ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare…”ed in effetti a vedere le navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione sono in tanti ormai,qualcuno dei tuoi commensali sostiene di esserci addirittura andato in vacanza e di aver speso pochissimo.
L’atmosfera è irreale da una parte si sbevazza e si perde il senso del ridicolo,dall’altra sembra di essere personaggi di Todo Modo di Sciascia dove la lotta per il potere la fa da padrone.
Il culo è un po’ il protagonista fra chi ne ha la faccia,chi lo vende,chi lo lecca e chi vorrebbe toccarlo alla nuova impiegata imputtanita.
Diciamocelo.. il culo è sempre il culo anche i tempi di crisi come questo.
E sulla crisi e sul culo verte anche il discorso del presidente.
In pratica ,dice, non cambierà molto, saranno necessari alcuni sacrifici,tagliare rami secchi..
E qui avviene il primo svenimento,mentre la nuova impiegata sbottona un altro po’ la camicetta
e sorride ,per gli altri esuberi,e qui subito i più esuberanti fanno la hola sentendosi chiamati in causa,sorridono ed applaudono il presidente,mentre la sempre più sbottonata impiegata novizia,sorride e sottolinea nomi da una lista..,non cambierà molto dice il presidente.
Ma se vogliono la vaselina quest’anno se la devono portare da casa.