40 A.G. 40 anni avanti Gelmini



Già,nell’antichità la scuola era più o meno quella che si vorrebbe creare ora.
Ricordo bene anche la menata dei grembiuli,simbolo di uguaglianza fra i bambini dei vari ceti sociali.
Uguaglianza ,sto par di balle.
I grembiuli da ricchi erano da ricchi e basta.
Sempre stirati,sempre lucidi,e sempre “a misura”
Il mio grembiulino era stato acquistato un po’ abbondante < che tanto il bimbo cresce>,in prima elementare,in pratica al mattino mi ci arrotolavano dentro ed era tutto un “ risvolto” giunti alla quinta elementare sembrava essere diventato un giacchino da “Biker”.
La classe era divisa in zona VIP, zona Mista,(ceto medio) ,zona proletaria e servi della gleba.
I ricchi erano tutti belli,bianchi e rossi e le preghiere del mattino,(perché al mattino si recitava sempre il padre nostro) le recitavano dal vivo.
Noi dell’estrema sinistra infantile le facevamo in play back.
Il nostro colorito variava dal bianco ceruleo al giallino,in casa nostra di nobile non cerano neppure le proteine.
Il fisico era molto simile all’appetito cioè “da naufrago”.
Al momento della ricreazione i ricchi mangiavano la “girella” col succhino di pesca, il ceto medio la brioss col succhino di pera,noi il filoncino con la salsiccia a crudo e per bere ci attaccavamo al rubinetto.
In un modo o nel altro i poveri si devono sempre attaccare.
E comunque per noi mangiare girelle e brioss era da froci ,e in effetti un paio di compagnucci hanno poi fatto negli anni “outing” uno in particolare da Stambecco è diventato Camoscio.
La lotta di classe era una vera lotta di classe, nel senso che la coinvolgeva tutta e ci azzuffava sempre,i ricchi le davano al ceto medio,noi poveri già molto più DS di quelli di adesso, ci riunivamo in consiglio e decidevamo per votazione se picchiare prima i ricchi e/o prima il ceto medio, alla fine li si picchiava tutti e due, più Prandini dell’altra classe.
La classe diventava una sorta nazionale solo in due occasioni,o quando c’era da picchiare un’altra classe o quando c’era da picchiare Prandini,che poi è quello che da Stambecco è diventato Camoscio.
Il maestro era unico davvero,il nostro credo ,che fosse anche raro,nessuno lo ha mai visto sorridere,l’evento sarebbe stato al pari di una lacrimazione della madonna.
La sua parzialità era seconda solo a quella di Emilio Fede ,se un ricco alzava la mano per rispondere ad una domanda ( sì perché ai tempi ,prima di parlare ,si alzava la mano) tutto si fermava per farlo rispondere.
Se uno di noi poveracci lo faceva, ci poteva morire col braccio alzato e come minimo si beccava una nota per aver disturbato la classe.
Questa evidente discriminazione ci innervosiva parecchio e all’uscita di scuola era inevitabile picchiare per l’ennesima volta il Prandini,che secondo me lui un po’ ci teneva anche.