Pierino Prati fu un grande calciatore. A Roma gli hanno dedicato un intero quartiere, vicino al Vaticano: esso è disegnato a reticolo perché Prati segnava molte reti. Era un cannoniere e allora il quartiere è pieno di caserme, anche marinai. Quando il Tevere va inonda potrebbe anche arrivare lì: il marinaio vigila.
Siccome è vicino al Vaticano, al papa di prima gli hanno messo nome anche Paolo (anche non è un nome, se no era scritto maiuscolo nota bene), così facevano coppia (Paolino era un po’ diminutivo).
Il papa di adesso si chiama Benedetto in omaggio al grande filosofo cristiano Croce. Egli fu il maestro di Pera, ma non l’avrebbe mai saputo. I filosofi liberali italiani oggi si riconoscono tutti in Croce. Alcuni si riconoscono anche in fotografie di gruppo.
Io non mi riconosco né in Croce né nelle fotografie di gruppo, perché ci vedo poco.
Infati, non ho la patente, però gli do ugualmente i soldi a quelli che lavano i vetri. Se sei a piedi, è più difficile: il lavavetri non vuole la carità, è per il rapporto mercenario. Non esistono tariffe: se scatti al verde bastano anche 10 centesimi. IVA esente, sono sempre una bella cifra. Sfugge anche all’IRPEF.
Se piove, il lavavetri subisce la concorrenza sleale, ma non può scioperare: è un libero professionista.
Ogni mestiere ci ha il suo rischio. Berlusconi quando è sceso in campo non ha visto che era un campo minato e si è trovato nel conflitto. Per lo spavento gli son cresciuti i capelli.
A Roma ci sono anche dei bei quartieri e sottolineo ‘anche’, perché ‘quartieri’ è troppo lungo e non riesco a tirare la riga diritta.
Veltroni è stato un grande sindaco e ha visto due papi, con il rischio del terzo. Più furbo di Tremonti, non ha lasciato buchi nel bilancio, ma buche nelle strade. Il cittadino romano è contento perché gli sembra di giocare a golf.
Oggi se non giochi a golf non sei nessuno. Il mio capo gioca a golf e anche quello di prima: entrambi sono dei pezzi grossi (imvertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia).
Se inverti la fattrice il risultato cambia: la mucca lesbica non si fa ingroppare dal toro ma pretende di scegliere lei il segno zodiacale e si iscrive all’Arcigay di Sulmona (per via di Cirilli). Il danno economico è notevole, perché Sulmona è giù di mano. Non ti aiuta pensare che spesso tutto finisce in vacca.
Son cazzate che scrivono gli scioperati.