dal corriere della sera"Il Pc è «morto». Come reagisci?"
E' una sorta di incubo tecnologico: perdere tutto quello che abbiamo accumulato sul computer di casa o dell’ufficio. Alla domanda «come ti comporti quando il tuo Pc non dà più segni di vita?» le reazioni diventano le più sconcertanti. Si scopre così che il 20% di noi manifesta crisi di panico, rimanendo incredulo di fronte al video, mentre il 17% si mette ad urlare frasi sconnesse. Ma la maggior parte, ben il 35%, accetta con rassegnazione il fatto di non accedere più al contenuto del disco rigido. Però c’è anche un 7% di irascibili che colpiscono il notebook con “pacche” e pugni, ed infine un 6% di furbi che lasciano nei pasticci i colleghi.
INCREDIBILE MA VERO. I MODI PIU’ BIZZARRI PER PERDERE DATI
Nel corso del 2004 nei laboratori Kroll Ontrack di Stoccarda sono arrivati migliaia di dischi e supporti digitali ai quali erano capitate le disavventure più incredibili. Sebbene i malfunzionamenti dei computer e gli attacchi da virus restano ancora la causa più comune delle perdite dati, bisogna rilevare come in parecchi casi la colpa sia da attribuire al comportamento umano. Comunque, gli esperti dei laboratori sono riusciti a recuperare i file. Anche se in qualche caso in modo parziale. Ecco qualche caso eclatante:
- «Scongelare prima dell'uso»: un uomo si è presentato al laboratorio, consegnando il proprio hard disk in un sacchetto di plastica bagnato. Aveva letto su Internet che un metodo per riparare il disco guasto era quello di chiuderlo in freezer per una notte. Così ha fatto.
- «Complice la strada»: salendo in macchina, una donna ha dimenticato il notebook sul tettuccio dell'auto. Messo in moto il veicolo, il computer è scivolato a terra. La donna ha affermato di aver innestato la retromarcia e: «udito il rumore di qualcosa che andava in frantumi».
- «Sparito in un lampo»: dopo aver trascorso diversi giorni a preparare 1200 fatture, l'impiegato di una clinica ha visto svanire tutto il lavoro per un fulmine caduto sulla cabina elettrica. Tutti i file sono spariti, compresi quelli delle fatture appena terminate. Non aveva fatto alcun back-up.
- «Il pericolo arriva dall’alto»: durante la costruzione di un fabbricato, una putrella di acciaio è caduta sul computer portatile che conteneva i progetti dell'edificio. No comment.
- «Dramma alla toilette»: un uomo si è arrabbiato così tanto per il malfunzionamento del notebook, al punto di gettarlo nella toilette e tirare un paio di volte lo sciacquone. Poi si è pentito, l’ha raccolto grondante d’acqua e mandato a Stoccarda.
- «Mamma mi è caduto dall'aereo»: «Il mio computer portatile è stato schiacciato dalle ruote di un aeroplano». Anche se gli esperti Kroll Ontrack non hanno capito come sia potuto succedere, questa è la spiegazione fornita dal cliente.
IMPORTANTE - Sono emersi parallelismi inaspettati tra ambiente business e consumer, con contraddizioni comuni. Tutti concordano nell’attribuire una priorità assoluta alla sicurezza. In azienda ben l’85% degli intervistati la vede come principale preoccupazione, mentre per il 45% di chi usa il Pc tra le mura domestiche è “molto importante”. Leggendo il sondaggio scopriamo che il 94% degli europei considera il back-up la soluzione migliore per evitare di perdere dati, ma il 75% di utenti di desktop Pc non lo effettua e ben l’83% di chi possiede un notebook non lo prende neanche in considerazione. «Non solo gli inesperti, ma anche gli addetti ai lavori – spiega Paolo Salin, responsabile di Kroll Ontrack Italia - considerano i dati non più accessibili come persi, e quindi irrecuperabili. E questo non è vero perché aziende specializzate come la nostra sono in grado di farlo».