Mi prende così, come un’ispirazione: sento che c’ho voglia di molluschi. Non sono incinta; sulla carta d’identità risulta: M.
Quelle volte lì, esco di casa, sia l’ora che sia, prendo la tangenziale (la città non fa differenza) e tiro diritto fino alla prima uscita buona. Vango via dallo stradone. M’immergo nella campagna (capolavoro di ermetismo bucolico. N.d.g. = Non ditelo in giro).
Saranno le 3 o le 3e27 a.m.; il buio è così fitto che non riesco a parcheggiare gli occhi. Accendo i fari: giusto in tempo per accorgermi che sono a piedi.
A questo punto hai davanti due strade: una va a destra, l’altra a sinistra; d’istinto andrei a sinistra, ma qualcosa mi trattiene. Sono due rapinatori armati di machete. Vagli a spiegare che non so dove si trovano i molluschi da ‘ste parti.
Quando mi rapinano, io dico subito: “La borsa!” e gli do dei saggi consigli su titoli e derivati (titoletti, sottotitoli, sottoli e chi più ne ha più ne metta. Occhio alla data di scadenza).
Seconda fase: li invito a cena con Fazio e Ricucci, da ‘Agata e Romeo (RM), che è una cosina un po’ meno loffia di Giulietta e Romeo: qui il romanticismo non c’entra. Follini, ormai non c’entra più neanche lui.
Paga Ricucci con le quote del ‘Corriere’: siccome sono volatili, in cucina tengono d’occhio il listino, per regolarsi a non darci troppo da mangiare. Anche per via dell’aviaria. Fazio fa le previsioni del tempo e intervista Marzullo al tavolo vicino: il Gigi non è preparato, perché un conto è che fai le domande tu, un altro è la cifra che ti presentano qui alla fine della cena.
“La ricevuta le serve?”. Fazio fa così col dito e il titolare si offre di andargli a casa a lavargli i piatti quando fa il compleanno. Poi metti tutto nel 740, centrifughi a 90° di latitudine nord e chi s’è visco s’è visco.
Gli assegni scoperti non li accettano: per la moralità e il buon nome del locale. Ricucci la mette sul personale, si offende, scatarra sul menù, compera tutta la baracca e apre uno spaccio di tofu convenzionato con la Coop di S. Teresa di Gallura. La Rinascente di via Caffi in Adrara S.R. (BG) si rivolge al Garante per la Trasparenza delle acque reflue e ottiene il sequestro cautelativo di Paolo Mieli.
Feltri ci vede dietro una oscura manovra di Prodi per mettere le mani sul corriere della droga che usa Padoa Schioppa.
Rutelli annuncia a Radio Maria che non ci sta e non accetta kit&kat da nessuno.
Cuffaro si dimette per dedicarsi a tempo pieno al suo hobby preferito: la magia.
Miccichè però non è soddisfatto, perché così si portano consensi e voti alla Lega. D’accordo che la Lega è con noi ma è anche contro di noi, perché l’arma vincente di Bossi è la dialettica.
Se almeno la mafia esistesse.