Mmm io non ci metterei la mano sul fuoco ma, vista la situazione, magari i medici potrebbero decidere di portarsi qualcuno all'inferno... Se, sogno.
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Quindi non è vero che il paziente rifiutò le cure?
Potrebbe averle rifiutate prima del decesso ma nelle "cure" solitamente non viene considerata la somministrazione di elementi vitali quali l'acqua.
Altrimenti han detto una balla, ma in tal caso ci sarebbe da collocare temporalmente il documento di rinuncia.
Io non ho mai sentito casi di secondini condannati per violenze sui detenuti.
Poi si chiedono perché la gente prova schifo verso le "forze dell'ordine".
E comunque secondo me uno che sceglie di lavorare come guardia carceria per forza deve avere problemi mentali, per questo andrebbero controllati costantemente e fare un accurata selezione.
Il problema non sono le guardie carcerarie, ma chi le dirige.
Le guardie spesso si trovano fra incudine e martello, senza aver scelto quel mestiere ma avendolo accettato tortocollo in mancanza di prospettive migliori (ti consiglio l'ascolto della bellissima canzone "Dalle capre" di Claudio Lolli, dall'album "Canzoni di rabbia"), sono costrette a mantenere comportamenti consolidati per quel ruolo, così come è per i carcerati.
E' un intero mondo che andrebbe riformato e che mantiene l'essere umano mediamente a un livello sociale e di evoluzione della specie molto basso.
A partire dal ministro della giustizia per arrivare ai direttori delle carceri, hai voglia quanti più responsabile delle guardie carcerarie che riesci a trovare!
***
Questa canzone la dedico al povero Stefano Cucchi e ai suoi assassini.
http://www.youtube.com/watch?v=AcD3CTiREoc
Dalle capre
Lo so, lo so che vieni dalle capre, fin qui a fare questo bel mestiere.
Lo so che forse neanche a te poi piace, di vivere facendo il carceriere.
Perchè si sa i coglioni che ti fanno, per darti un po' di libera uscita.
Perchè si sa che razza è di vita, e vino e pane è quello che ti danno.
E poi ... se a casa noi non ci torniamo più, dentro tutta la vita ci sei anche tu, dentro tutta la vita ci sei anche tu.
Lo so, lo so ti han dato la divisa, cioè un vestito buono e senza odori.
Lo so ti han detto guarda di far bene, perchè portare questa è un onore.
Lo so, lo so ti han dato per la testa, l'idea che c'è qualcosa da salvare.
E che chi sbaglia poi deve pagare, evviva l'Italia e la giustizia è questa.
Però ... se a casa noi non ci torniamo più, dentro tutta la vita ci sei anche tu, dentro tutta la vita ci sei anche tu.
Lo vedo che la faccia ti diventa, giorno per giorno sempre più carogna.
Man mano che la vita si consuma, tutto il tuo tempo dentro a questa fogna.
Lo vedo che la faccia ti diventa, giorno per giorno sempre più smarrita.
Man mano che ti accorgi che ti manca, proprio la chiave della tua vita.
Perchè ... se a casa noi non ci torniamo più, dentro tutta la vita ci sei anche tu, dentro tutta la vita ci sei anche tu.
Per quelli come te la strada è una, puoi prenderla di giorno o di sera.
O ladro o carceriere che finisci, comunque vai a finire in galera.
Finisci a far la guardia a un tuo compare, per quattro soldi un po' di vino e pane.
Finisci che se prima eri pastore, ti trovi dopo a fare solo il cane.
E poi ... se a casa noi non ci torniamo più, dentro tutta la vita ci sei anche tu, dentro tutta la vita ci sei anche tu.
E' un problema impossibile da risolvere, Balbo, nessuna riforma può cambiare il cuore dell'essere umano....tanto vale adattarcisi, perchè del resto si sa che chi va in carcere non è certo uno stinco di santo, è fin troppo ovvio quindi che ci siano comportamenti deprecabili, ed è altrettanto ovvio che le guardie devono saper rispondere colpo su colpo, o verrebbero "schiacciate" senza possibilità di scampo....
Mi piacciono queste belle risposte ben argomentate :045:
Ma del resto non mi aspetto granchè di diverso da te, sei capace di fare pressochè solo questo.....continua pure a cuocere nel tuo brodo ed a sognare carceri in cui tutti si abbracciano e si amano, guardie e detenuti assieme 3msc4ever&ever.....
Sì . I carcerati non saranno tutti stinchi di santo.
Ma francamente poche volte ho sentito di serialkiller morti ammazzati ,
o pestati in carcere (dai poliziotti eh). Il più delle volte si tratta di criminali-noncriminali.
Mi sbaglio?
Ma lol...
Quindi secondo te se quelle stesse guardie lavorassero in un sexy-shop diventerebbero dei bagascioni? :lol::lol::lol:
Quindi stai sconfessando decenni di studi psicologici che hanno pluri-accertato (insieme al caro vecchio buon senso....) che l'ambiente in cui si vive e si lavora ha una grande influenza sulla propria psiche e i modi di fare?
Giusto per sapere, così mi regolo :roll:
Vorrei proprio vedere se tu ti manterresti uguale, a furia di stare 365 giorni all'anno a stretto contatto con svariati livelli e tipi di feccia della società.....
Non so se tu abbia studiato psicologia, ma le persone sono una sommatoria di io e di sé. L'io è l'ego classico, il sé è l'ego societariamente imposto tramite status e ruolo.
Ogni persona ha un proprio io (definibile rozzamente come "carattere" o "predisposizione") che messa a contatto con determinate situazioni, contesti o ambienti sociali provoca diverse reazioni interazionali.
Ora, arriverai da te a concludere che non tutti i carcerieri sono dei picchiatori, come non tutte le commesse di sexyshop son delle allegrotte...
Una persona reagisce in un certo modo di fronte a una situazione come può essere quella del lavoro da carceriere in un modo diverso a seconda del proprio background sociale, culturale e storico.
Got the point?
Strano però... se la prendano sempe con i più deboli.
Su.
Non dirmi che avevano paura di farsi schiacciare da Cucchi :roll:
Secondo me non diventano così perchè vivono in un certo ambiente.
Secondo me scelgono di lavorare in un certo ambiente
per potersi permettere certi... lussi.
Wolverine.. se quello che dici tu è vero..
che così si diventa dopo aver convissuto tanto tempo con una certa realtà..
basta poco: contratti a tempo determinato: massimo 3 anni. Se no poi
diventi pericoloso quanto un altro qualsiasi criminale.
E' il caro vecchio discorso del "chi va con lo zoppo impara a zoppicare".....molto spesso la saggezza popolare arriva dritta al punto laddove studi accademici ci mettono invece anni ed anni per arrivare alle stesse identiche conclusioni.....
E' ovvio che ci siano anche predisposizioni caratteriali, ed è altrettanto ovvio che non sto dando del picchiatore ad ogni carceriere, dico solamente che secondo me nessuno può rimanere "intatto" nella propria personalità dopo essere vissuto per anni in quel tipo di ambiente così tanto carico di tensioni di ogni tipo.....è quindi soltanto questione di vedere QUANTO la propria personalità ed il proprio carattere (in questo hai ragione, Cyrano, ci mancherebbe, è psicologia elementare che conosco pure io anche se non sono in grado di spingermi più in profondità) si modificano, non di SE si modificano o no.
E' per questo che non c'è alcun modo di evitare che queste cose accadano, nessuna riforma potrà mai davvero frenare questi eventi.
Tempo determinato.
E test psicoattitudinali frequenti.
Altro che non si può.