Sta facendo scalpore la notizia giunta da Palermo: i giudici hanno scarcerato uno dei killer del piccolo Giuseppe Di Matteo. Il tribunale di sorveglianza ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali al pentito Stefano Bommarito, originario di San Giuseppe Jato, lo stesso paese di cui è originario l'altro ex boss e collaboratore di giustizia Giovanni Brusca. Bommarito, che fu il carceriere del bimbo, era stato condannato a 20 anni.
Bommarito esce così dal carcere, nel quale, da quando ha deciso di parlare con i magistrati, è rimasto poco tempo. Lo rende noto il Giornale di Sicilia. Di Matteo, venne sequestrato e poi assassinato e sciolto nell'acido per ordine dello stesso Brusca. Gli altri esecutori della sentenza sono in detenzione domiciliare. Si tratta di Enzo Salvatore Brusca e Giuseppe Monticciolo, o in carcere, come Vincenzo Chiodo, arrestato nei mesi scorsi su ordine della Corte di Cassazione. In carcere anche il mandante, Giovanni Brusca.
Bommarito, figlio del boss Bernardo, nel processo Di Matteo era stato condannato a venti anni di reclusione, grazie agli sconti di pena previsti per i collaboratori di giustizia. Era stato poi riconosciuto colpevole per gli omicidio di un imprenditore di Monreale che non aveva voluto pagare il pizzo, Vincenzo Miceli, ucciso il 23 gennaio 1990 e per i delitti di persone ritenute vicine all'ex pentito Balduccio Di Maggio.
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