DOPO CHE è STATO POSSIBILE INDIVIDUARLO CON L'ECOGRAFIA A scuola di «punto G»
Le donne possono imparare a riconoscere e «utilizzare» il famoso punto del piacere
Qualche mese fa un team di ricercatori guidati da Emmanuele Jannini, docente di endocrinologia presso l'università dell'Aquila, ha individuato il punto G grazie all'ecografia. Commentando la scoperta il professore, riporta il New Scientist, ha spiegato che dal momento che il mitico punto del piacere è stato localizzato, le donne possono ora imparare ad avere orgasmi vaginali. Perlomeno le fortunate che sono effettivamente dotate del famoso punto nevralgico.
L'ISPESSIMENTO DEL PIACERE – Secondo gli studiosi, infatti, questa non è prerogativa di tutte le donne, ma solo di quelle in cui è riscontrabile un ispessimento dei tessuti che separano la vagina dall'uretra. Come spiegato da Jannini, la parete in questione è costituita da nervi e ghiandole «che si comportano in modo analogo a quanto viene riscontrato durante l'eiaculazione maschile». Altra osservazione del gruppo di ricercatori italiani: nelle donne con un livello di testosterone molto basso il punto G è ridotto, se non addirittura assente.
LA PROVA – L'indagine dei ricercatori è stata condotta su un campione di 30 donne, alle quali è stata fatta un'ecografia transvaginale. Con questa tecnica è stata rivelata la presenza dell'ispessimento in questione in 8 di loro, ma solamente 5 di queste hanno riferito di riuscire ad avere orgasmi vaginali. Nella altre tre (che hanno detto di avere avuto fino ad allora soltanto orgasmi clitoridei), la localizzazione precisa del punto G ha consentito (in due su tre) di avere un orgasmo anche senza dover ricorrere alla stimolazione del clitoride. Jannini ha spiegato che «non ci sono due orgasmi nella donna, ma solo uno con due diversi accessi. Grazie all'ecografia si potrebbe cominciare ad aiutare le donne a imparare la localizzazione del proprio punto G e quindi ad"apprendere" come ottenere un orgasmo vaginale».
(corriere)