Vi riporto alcuni documenti ke ho trovato cercando informazioni su internet...
Allarme Oms: il virus dei polli può fare milioni di morti
Appello dell'organizzazione mondiale con Fao e Oie: "I governi ci aiutino a combattere l'epidemia"
Test e abbattimento dei polli
contro l'influenza aviaria
ROMA - Adesso l'influenza dei polli fa più paura della Sars. L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato oggi l'allarme: "Il diffondersi dell'influenza aviaria in diverse zone dell'Asia è un pericolo per la salute pubblica mondiale e un disastro per la produzione agricola".
Insieme con l'Oms anche l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e l'Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) hanno diramato un comunicato congiunto nel quale chiedono ai governi di stanziare fondi per combattere l'epidemia anche se la battaglia al virus nei paesi in via di sviluppo "è una sfida notevole". Secondo l'Oms l'influenza dei polli potrebbe trasformarsi presto in un efficace e pericoloso patogeno degli esseri umani.
E' ancora più deciso il commento di Shigeru Omi il direttore dell'ufficio dell'Oms del Sud - Est asiatico. Il ricercatore ha sottolineato il rischio che i due virus, quello aviario e quello umano, possano unirsi e mutare. "Secondo me - ha dichiarato Shigeru Omi - questa mutazione potrebbe avvenire presto ed è per questo che dobbiamo impegnarci a fondo in questo momento, per evitare la trasformazione a livello molecolare. Il virus può potenzialmente causare una grave pandemia mondiale, che implicherebbe l'infezione di milioni di persone in tutto il mondo".
Questo impegno al momento si traduce soprattutto in un controllo strettissimo di tutte le zone dove sono stati individuati dei focolai e nei test sugli allevamenti, dove al primo segnale di pericolo volatili e polli vengono abbattuti. Ancora nessun allarme particolare per chi si deve recare nei paesi colpiti dall'influenza aviaria. L'Organizzazione mondiale della sanità, infatti, al momento raccomanda solo a chi è diretto nelle zone in cui c'è stato un focolaio di evitare ogni contatto con volatili vivi, nei mercati o negli allevamenti. L'Oms continua comunque le sue indagini e conferma l'isolamento del virus H5N1 in allevamenti della Corea, del Giappone, del Vietnam, della Tailandia e della Cambogia, mentre verifica ancora la possibile diffusione del virus in altri paesi.
Sempre per l'Oms solo in due paesi, Vietnam e Thailandia, è stato accertato che ci siano stati decessi in esseri umani contagiati dal virus. Nella maggior parte dei casi le persone morte per l'influenza aviaria avevano avuto contatti diretti con pollame e volatili: secondo l'Oms, infatti, non esiste ancora la prova che il virus possa essere trasmesso tra le persone, mentre ne sono state trovate concentrazioni altissime negli escrementi degli animali. Inoltre il virus è distrutto dal calore, per cui le autorità sanitarie raccomandano di cuocere con attenzione sia le uova sia tutta la carne di pollo o di volatili in genere.
La paura di una nuova, terribile epidemia
di Cristiana Pulcinelli
Oms e Fao hanno lanciato un allarme internazionale per l’influenza dei polli. La paura è che il virus sviluppi la capacità di passare da uomo a uomo, diventando una grave minaccia per la salute degli esseri umani di tutto il mondo. Per ora non ci sono prove che abbia acquisito queste capacità, ma il rischio aumenta di giorno in giorno: il fatto che il virus circoli per lungo tempo tra gli animali favorisce infatti la possibilità che evolva e dia luogo ad una pandemia influenzale tra gli esseri umani.
L’ipotesi non è affatto remota. Qualcosa di analogo succede con l’influenza. Qualcosa di analogo è successo un anno fa con la Sars. E un meccanismo simile è alla base della comparsa di molte altre malattie, tra cui l’Aids o la micidiale Ebola. “I virus che colpiscono gli uccelli – spiega il virologo Ferdinando Dianzani – sono diversi da quelli che colpiscono gli uomini. Ciò non toglie che possono passare all’essere umano, ma solo quando la carica virale sia molto alta: un allevatore di polli, ad esempio, il cui allevamento sia stato colpito, può facilmente infettarsi. Di solito, però, il virus non riesce poi ad adattarsi alla nuova specie e la catena dell’infezione si interrompe.”
Ci sono due casi però in cui questa regola può essere infranta.
Primo caso: un animale che possa essere infettato sia da un virus degli uccelli che da un virus umano contrae entrambe le infezioni. All’interno di una sua cellula i due virus vengono a contatto e si scambiano materiale genetico. Si crea così un terzo virus che è un incrocio tra i due virus originari e che è in grado non solo di passare alla specie umana, ma anche di trasmettersi da un uomo a un altro uomo. L’animale in questione esiste ed è il maiale.
Secondo caso: una cellula umana che sia infettata dal virus dell’influenza dei polli viene contemporaneamente a contatto con il virus dell’influenza umana (che peraltro circola proprio in questo periodo). Anche qui i virus potrebbero ricombinarsi e quindi dar vita al terzo virus di cui parlavamo prima.
La pericolosità di questo nuovo virus starebbe nel fatto che gli esseri umani, non avendolo mai incontrato prima, sarebbero completamente indifesi di fronte al suo attacco. E’ quello che avviene, del resto, nelle pandemie influenzali: le mega epidemie che tre-quattro volte in un secolo si affacciano sul pianeta e seminano morte. Anche nel caso dell’influenza, infatti, l’emergere di un nuovo ceppo virale richiede la ricombinazione tra un virus di un uccello acquatico e un virus umano che di solito avviene nell’organismo di un maiale. Ogni pandemia è seguita da epidemie meno gravi causate da virus simili ai precedenti, anche se non identici, che il nostro sistema immunitario in parte riconosce e dai quali ci può difendere. Ma quando le modificazioni del virus diventano radicali, ci troviamo di fronte a un ceppo nuovo per il quale non abbiamo nessuna immunità. La pandemia più famosa è senz’altro la Spagnola che nel 1918 causò oltre 20 milioni di vittime. Nel 1957 ci fu l’Asiatica, nel 1968 la Hong Kong. Da allora grandi pandemia non si sono più verificate e i virologi concordano sul fatto che la prossima non può essere lontana.
Non dobbiamo stupirci del passaggio del virus dall’animale all’uomo. Secondo un rapporto dell’Institute of Medicine degli Stati Uniti, ben il 75% delle malattie infettive emergenti viene dagli animali. Qualche nome? L’Aids, la febbre di Lassa, la terribile Ebola. Cambiamenti climatici, modificazioni dell’ambiente o nei modi di allevamento possono essere responsabili di questi salti di specie. Un esempio viene proprio dall’influenza dei polli: si è visto che oggi i casi di passaggio all’uomo dei virus sono più frequenti: “Questo dipende – spiega Dianzani - dalle condizioni dell’allevamento: se una volta nell’aia razzolavano 100 polli e oggi in una stanza ne vivono 100mila è chiaro che la carica virale è molto più elevata e gli uomini che lavorano con gli animali si possono infettare più facilmente”.
INFLUENZA POLLI / L'ALLARME OMS
"Milioni di morti se il virus muta"
Cina, colpite anche le anatre
L'Asia trema per il diffondersi dell'influenza aviaria. E l'organizzazione mondiale della sanità avverte: "Rischi altissimi in tutto il mondo"
* INQUIETANTE IPOTESI L'Oms: "Se il virus H5N1 dell'influenza aviaria dovesse mutare e combinarsi con quello dell'influenza umana, potrebbe fare milioni di vittime in tutto il mondo"
* L'APPELLO Assieme alla Fao e all'Oie, l'Oms chiede più aiuti ai governi: "Serve più collaborazione"
* TREMA L'ASIA Ancora decessi in Thailandia dopo i casi già registrati in Vietnam e Cambogia. Paura anche in Cina. Bangkok, chiusi gli zoo
Hanoi, 27 gennaio 2004 - Se il virus H5N1 dell'influenza aviaria dovesse mutare e combinarsi con quello dell'influenza umana, potrebbe fare milioni di vittime in tutto il mondo. È il nuovo allarme lanciato oggi dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Poi, un monito a tutti i governi: 'E' necessario uno sforzo congiunto per combatterla. Il controllo della diffusione del virus nei paesi in via di sviluppo «è una sfida notevole», si legge in un comunicato congiunto formato da Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie).
Benchè questa evenienza non si sia ancora verificata, la cosiddetta «influenza dei polli» rischia di trasformarsi in un pericoloso e potente agente patogeno per l'uomo, hanno avvertito le tre agenzie nel comunicato. La possibile diffusione dell'influenza aviaria tra gli animali nei paesi in via di sviluppo mette a dura prova le capacità di controllo della malattia. Per questo, la Fap, l'Oie e l'Oms hanno lanciato un appello ai paesi donatori affinchè sia data una risposta alla minaccia che l'influenza aviaria rappresenta a livello mondiale e si forniscano fondi ed assistenza tecnica ai paesi colpiti per aiutarli ad eliminare questo pericolo.
«Con la Sars abbiamo imparato che solo lavorando insieme possiamo tenere sotto controllo l'emergere di minacce per la salute pubblica a livello mondiale», ha detto il dottor Lee Jong-wook, Direttore Generale dell'Oms. «Adesso dobbiamo affrontare un nuovo pericolo per la salute dell'uomo e dobbiamo rafforzare i rapporti di collaborazione già esistenti e crearne dei nuovi. A livello internazionale l'Oms, la Fao e l'Oie lavorano in stretta collaborazione per fornire l'assistenza necessaria agli Stati membri».
L'influenza aviaria altamente patogena è una minaccia per la salute pubblica perchè se circola a lungo tra gli uomini e tra gli animali da cortile, c'è il rischio crescente che possa evolversi in un ceppo influenzale pandemico, che potrebbe diffondere la malattia in tutto il mondo. L'influenza aviaria ha già avuto un effetto disastroso sul settore e sui piccoli allevatori. L'attenzione principale delle attività della Fao, dell'Oie e dell'Oms è evitare un'epidemia umana e animale di grandi dimensioni.
ANCORAMORTI - Secondo decesso in Thailandia per l'influenza aviaria. La televisione locale ha annunciato la morte, avvenuta questa mattina, del secondo bambino contagiato.
Il bambino, che aveva sei anni, aveva contratto la malattia, confermata dalle analisi, nella provincia settentrionale di Sukhothai.
Il decesso è avvenuto questa mattina in un ospedale della provincia di Phitsanulok. Il bambino era stato ricoverato in ospedale a metà gennaio, ha riferito l'emittente iTV.
La morte del bambino segue la prima conferma di un decesso per la malattia, avvenuto ieri, quando un altro bambino di sei anni è morto per la stessa causa.
L'epidemia di influenza dei polli è stata confermata in tredici delle 76 province thailandesi, mentre altre zone sono state posto sotto osservazione.
Non so a voi ma a me questa situazione fa paura!!