Amano il web e questo non è una novità. Ma la rete è diventata per loro un'abitudine quotidiana: si collegano tutti i giorni non dal computer di mamma e papà, ma dal proprio, nel privato della loro cameretta. E a notizie, ricerche o aiuti per i compiti, preferiscono nettamente YouTube, messenger e chat. L'immagine che emerge dall'ultimo rapporto annuale su "abitudini e stili di vita degli adolescenti" stilato dalla Società Italiana di Pediatria, che verrà presentato domani a Bologna, è quella di una generazione di giovani teenager molto internettiana, soprattutto al femminile, che in rete si muove sempre più agevolmente nella galassia del social network. E che ha accantonato a favore del divertimento usi del web più "colti", come la ricerca di informazioni per motivi di studio, che risultavano invece prevalenti nei primi anni di boom di internet fra gli studenti.

In rete tutti i giorni. Rispetto ai dati dell'anno precedente, l'uso di computer e internet è in netta crescita: se nel 2007 il 95% dei ragazzi intervistati - quest'anno un campione di 1.200 studenti delle scuole medie inferiori, dai 12 ai 14 anni - dichiarava di avere in casa un computer e il 30% di andare in rete ogni giorno, nel 2008, a parità di numero di possessori di pc, l'uso quotidiano cresce di oltre il 10%, arrivando a 42,4%. Solo il 12% non si collega mai.

I ragazzi guardano molto la televisione - il 60% da una a tre ore al giorno - e ne sono condizionati, imitando i comportamenti dei personaggi che ammirano (56,2%). Ma è la rete la loro passione ed è l'aspetto sociale a conquistarli: qui scaricano e condividono video (76,5%), chattano (69,9%), e vanno su YouTube. Usano molto la webcam (41,9%), e la maggior parte di loro ha un blog personale (47,2%) in cui racconta di sé, pubblica foto e mette a disposizione musica. Se all'inizio della comparsa di internet i baby-cibernauti erano soprattutto maschi, ora le ragazze li hanno scavalcati, diventando loro le maggiori utilizzatrici: il 45% di loro naviga tutti i giorni, contro il 41% dei ragazzi.



Pochi controlli. L'uso che gli adolescenti fanno della rete è sempre più autonomo e spesso sfugge completamente ai genitori. Come l'abitudine sempre più diffusa ad entrare in contatto con sconosciuti, con cui si scambiano foto, filmati e numero di cellulare. E a parlare di sesso, mentendo anche sull'età: soprattutto le ragazze, rileva il rapporto, spesso dicono di avere più di 18 anni "perché se no ci chiudono", spiegano rispondendo al questionario. "Al di là del rischio pedofilia, è un comportamento certamente pericoloso e può indurre ad atteggiamenti e comportamenti negativi" rileva Pasquale di Pietro, presidente della SIP.

Fumo, alcol e droga in crescita. A fianco di un uso sempre più esteso e privato del web, l'indagine lancia l'allarme per il consumo di alcol, fumo e droga. Se è vero che la tendenza è stata in costante aumento negli ultimi anni, dal 2007 al 2008 l'incremento è netto: il 30,2% degli adolescenti intervistati ammette di aver fumato sigarette (era il 23,6% nel 2007), il 6,4% di aver fumato canne (contro il 4,2% del 2007), il 40,5% beve vino (era il 39,4% nel 2007) e il 10,6% si è ubriacato (contro il 9,4% dello scorso anno). Un consumo sempre più precoce, probabilmente anche sottostimato per il fatto che la percentuale di ammissioni è sicuramente inferiore al dato reale. E un'emergenza che scuola, famiglia e istituzioni non possono non affrontare con urgenza.



Genitori soft. Per il 70% degli adolescenti le regole imposte in casa dai genitori sono adeguate, per l'11% addirittura troppo permissive. E l'immagine che i ragazzi hanno dei genitori è di una famiglia che impone il proprio punto di vista in modo troppo morbido, meno deciso rispetto a quanto gli stessi figli ritengono ragionevole. Risultato? Gli adulti perdono in autorevolezza e considerazione. E gli adolescenti, quando hanno un problema da risolvere, vanno prima dagli amici (44,7%) che dalla mamma (41,9%); meno che meno poi dal padre (20%) e dagli insegnanti (3,3%). Del resto, i genitori non sembrano sfruttare le opportunità di dialogo e confronto in famiglia: il picco di consumo televisivo per i ragazzi non è nel pomeriggio (63%) quando probabilmente sono più spesso soli a casa, ma durante i pasti (85%), "quando verosimilmente sono proprio i genitori a voler tenere la tv accesa", spiega Maurizio Tucci, curatore dell'indagine.

Bullismo, alimentazione e valori di riferimento. Rimane sempre prevalente l'emergenza bullismo, con una percentuale del 70%, costante rispetto agli ultimi anni, di ragazzi che dice di aver assistito ad atti di bullismo (che si spiega con il volersi dimostrare forti, nell'83% dei casi o per farsi ammirare dal gruppo, nel 79,6% dei casi). Diminuisce però la percentuale di chi considera giusto che la vittima riferisca la cosa ad un adulto (76,8% contro il 79,2% dello scorso anno), e aumenta parallelamente chi considera questo atteggiamento da fifone o spia (22% contro il 20%).

A sorpresa, migliorano le abitudini alimentari per i fuori pasto, i principali imputati per l'emergenza sovrappeso e obesità nei più giovani. Tra gli snack consumati quotidianamente dai ragazzi risultano ai primi posti latte (56,1%) e frutta (52,9%). Seguono succhi di frutta e cereali e solo molto più in basso le famigerate merendine confezionate (17,2%).

I modelli di riferimento che i ragazzi apprezzano di più, infine, sono poliziotti e carabinieri (di cui il 60,9% si fida), poi insegnanti, preti e medici. Molto meno giornalisti e politici, a fine classifica rispettivamente con il 9,9% e l'8,9%. Nessuna sorpresa, poi, sul versante valori: ai primi posti per gli adolescenti ci sono sempre famiglia, lavoro, amici e divertimento. E all'ultimo? Il volontariato.